Robert Guédiguian su La gazza ladra: “La mia troupe continua a raccontare storie che cercano di mostrare vie d’uscita”

La nostra intervista al maestro del cinema francese Robert Guédiguian, al cinema con La gazza ladra.

La gazza ladra, il nuovo film del maestro del cinema francese Robert Guédiguian, arriva nei cinema italiani dal 17 aprile 2025, distribuito da Officine UBU. La pellicola che abbraccia una dimensione universale e toccante, e affronta temi cari al regista come l’amore, la solidarietà e i dilemmi morali del proletariato, vede nel cast i suoi attori d’elezione: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan. Presentata in anteprima nella sezione Grand Public alla Festa del Cinema di Roma, è ambientata a Marsiglia, con una protagonista (interpretata da Ariane Ascaride) che si prende cura delle persone anziane. Maria vive in condizioni economiche precarie, ma è convinta che la vita vada vissuta nel presente, seguendo i propri desideri e passioni (come quella per la musica). Per mantenere questo ideale, come la “gazza” di Rossini, compie una serie di piccoli furti a discapito dei suoi anziani clienti (solo per togliersi qualche sfizio, soprattutto per riuscire a pagare le lezioni di piano al suo promettente nipotino). Mangiando le ostriche ascoltando un concerto di Arthur Rubinstein, la donna si abbandona al piacere e al gusto per la vita. Seguendo Robert Guédiguian, “non ruba solo perché il nipote possa suonare il pianoforte”.”Penso che Tutti – ha dichiarato il regista – per quanto deprivati dalla vita, abbiano diritto al piacere. Non dovremmo pretendere solo il minimo indispensabile. La vita non può essere ridotta al necessario, occorre anche godere della leggerezza, della bellezza“. Per saperne di più sul film – una commedia drammatica – abbiamo intervistato il regista i cui lavori diventano, dopo Marius e Jeannette (1997), in Francia e anche fuori dalla Francia, un fenomeno sociologico.

La nostra intervista al regista Robert Guédiguian, in occasione dell’uscita al cinema di La gazza ladra

Il suo nuovo film si distingue per la rappresentazione dell’energia, della forza che deriva dai legami. Ne La gazza ladra si ripete che combattere non è mai vano, se lo si fa per una persona speciale…
I legami affettivi, d’amore e di amicizia sono ciò che mantiene in piedi una società, resistente e libera ….per evitare prese di potere autoritarie, dittature, nuove forme di oligarchia“.

La troupe di attori diretta da Robert Guédiguian continua a raccontare storie che cercano di mostrare vie d’uscita…

La protagonista trascorre la sua vita aiutando gli anziani e riversa le sue aspettative su suo nipote. Maria è un personaggio che in qualche aspetto le assomiglia?
Sì… Perché inconsciamente sa che lui non la dimenticherà e che farà musica al posto suo… Ho sempre detto che parlavo al posto dei miei genitori che non avevano la parola….credo di essere il loro portavoce… quello che diventerà il nipote di Maria“.

Uno dei temi affrontati dal nuovo film di Guédiguian è la solidarietà: un sentimento di sostegno reciproco tra le persone “necessario nella vita quotidiana – al di là delle istituzioni

Perché ha scelto questa storia?
Per dire che anche se tutte le lotte sociali, collettive, sindacali e politiche sono necessarie, è altrettanto necessario condividere e aiutarsi a vicenda nella nostra vita quotidiana al di là della Storia, si potrebbe dire. Al di là delle istituzioni“.

Per decenni ha scelto di ambientare i suoi film a Marsiglia e ha lavorato con gli stessi attori che negli anni cambiano insieme a lei. Maria vive con dei rimpianti. Accettare i cambiamenti fa parte della vita, ma secondo lei come si fa ad accoglierli nel modo più sereno possibile?
Dobbiamo accogliere tutte le cose nuove, ma senza perdere le nostre capacità critiche… Ogni nuova scoperta contiene cose belle e molto positive e altre negative. Dobbiamo saper fare la cernita e lottare per la regolamentazione dei social network o dell’intelligenza artificiale, per esempio… la mia troupe di attori nel mio teatro di scena (Marsiglia) continua a raccontare storie che cercano di mostrare vie d’uscita in un universo molto oscuro...”

Infatti, con una sensibilità ammirevole sembra dirci ancora una volta che c’è la via dell’amore e c’è la via dei sogni, e l’una non esclude l’altra. Ma è davvero così?
Certo. Il desiderio, l’amore, i sogni possono cambiare in qualsiasi momento ( e a sorpresa) il corso della nostra vita. L’ultima frase di Et la fête continue!, il mio film precedente, era: bisogna affermare costantemente che niente è finito e che tutto sta cominciando…”.