Pedro Pascal sulla scena più drammatica di The Last of Us: “Non avevo mai sperimentato niente del genere”

Pedro Pascal racconta com'è stato girare QUELLA scena della seconda stagione di The Last of Us. ATTENZIONE AGLI SPOILER!

Se The Last of Us ha sconvolto il mondo per il coraggio delle sue scelte narrative, è arrivato il momento di ascoltare la voce di chi quelle scelte le ha vissute dall’interno. Pedro Pascal, il volto indimenticabile di Joel, si è aperto in una toccante intervista con Entertainment Weekly, raccontando cosa ha significato per lui dire addio a un personaggio tanto amato.

“Non è che mi avessero detto sin dall’inizio che mi avrebbero ucciso all’inizio della seconda stagione”, spiega Pascal. “Ma c’era sempre l’intesa che si sarebbe rimasti fedeli al materiale originale, e che il mio impegno, diciamo, pratico ed esclusivo, sarebbe stato solo per la prima stagione. La questione era: come e quando sarebbe successo.”

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Un destino già scritto, quindi, ma non per questo meno doloroso. Pedro non nasconde di comprendere profondamente la reazione del pubblico: “Non ho altro che rispetto per il livello di immersione emotiva che le persone provano per un videogioco, una serie TV, un film o un libro. L’ho vissuto anch’io. Ho lanciato libri per la stanza, sopraffatto dall’impatto della storia. E penso che questo dolore che il pubblico prova sia, in un certo senso, un grande risultato narrativo.”

Ma il momento più curioso – e anche più umano – lo racconta ricordando l’incontro con Kaitlyn Dever, che interpreta Abby, il personaggio che uccide Joel nella serie: “Incontrarla è stato incredibile. È ironico: tra i nostri personaggi c’è un atto così violento e tragico, ma tra noi attori si è subito creata una connessione. Non avevo mai vissuto una cosa simile: arrivare sul set truccato da Joel, e vedere tutti reagire con una tristezza profonda appena mi vedevano… era come vivere un incubo. È stata la versione estrema di ‘Ho qualcosa in faccia?’”.

Pedro Pascal e l’addio a Joel: “Mi piace morire, ma questa volta è diverso”

Eppure, anche mentre racconta con ironia questo momento, Pedro ammette: “Sono ancora in una fase di negazione. Non riesco davvero a pensare che sia finita. Con l’età mi rendo conto che tendo a scivolare nella negazione, mi rifugio nel pensiero che in qualche modo tutto possa continuare. So che sono legato per sempre a molti membri di questa esperienza, ma non sarà mai più come interpretare Joel in The Last of Us. E no, non ci penso spesso… perché mi rende triste.”

Pascal, d’altronde, ha una certa familiarità con le morti memorabili sullo schermo: “Mi uccidono spesso,” dice ridendo. Dai tragici destini in Game of Thrones, Buffy l’ammazzavampiri, The Equalizer 2 e Kingsman: Il cerchio d’oro, l’attore sembra aver sviluppato una sorta di filosofia del commiato: “Mi piace morire, ma questa volta è diverso”. Chiaramente, questa morte ha lasciato un segno diverso. Joel non è solo un personaggio: è stato un viaggio, un legame profondo con il pubblico, e una delle interpretazioni più intense della carriera di Pedro Pascal. Un addio che fa male, sì, ma che rende grande questa storia.