Ryan Reynolds ricorda le difficoltà del padre nell’affrontare il morbo di Parkinson: “un profondo effetto sulla psiche”

Nel suo intervento, Reynolds ha parlato anche delle difficoltà affrontate dai "caregiver"

Ryan Reynolds ha condiviso un racconto sulla lunga battaglia del padre contro il morbo di Parkinson. L’attore, noto per i suoi ruoli in Deadpool e Wolverine, ha parlato pubblicamente durante un panel organizzato da Acadia Pharmaceuticals a New York, in occasione del Mese della consapevolezza sul Parkinson.

Ryan Reynolds e la lotta del papà contro il Parkinson

Ryan Reynold - cinematographe.it

Durante l’intervento, Ryan Reynolds ha raccontato di aver visto suo padre, James Chester Reynolds, lottare per vent’anni contro la malattia, fino alla sua scomparsa nel 2015. Ha descritto l’impatto psicologico della patologia, spiegando come la degenerazione fisica e neurologica abbia influito profondamente sulla psiche del padre: “Un uomo della classe operaia, con quattro figli, costretto a convivere con una malattia che lo avrebbe privato dell’autonomia, ha subito un impatto enorme sulla sua mente”, ha dichiarato l’attore a People.

Ryan Reynolds ha anche evidenziato l’importanza di riconoscere gli effetti psicologici associati al Parkinson, raccontando che suo padre, uomo orgoglioso, menzionò la malattia solo in rare occasioni. Ha riflettuto su come un supporto psicologico o farmaci adeguati, se disponibili all’epoca, avrebbero potuto migliorare la qualità di vita del padre.

Nel suo intervento, Reynolds ha parlato anche delle difficoltà affrontate dai “caregiver”. Ha sottolineato il peso emotivo che grava su chi si prende cura dei malati, raccontando il ruolo centrale avuto da sua madre: “Quando qualcuno così orgoglioso rifiuta ogni tipo di aiuto, il compito di chi si prende cura di lui diventa ancora più difficile. Mia madre è stata quella persona.

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