Pedro Almodóvar attacca Trump in un discorso infuocato: “Passerai alla storia come una catastrofe”
Pedro Almodóvar ha ricevuto un riconoscimento per la sua carriera, ma ha colto l’occasione per lanciare un duro attacco a Donald Trump
Durante la cerimonia di consegna del prestigioso Chaplin Award organizzata da Film at Lincoln Center a Manhattan, Pedro Almodóvar ha ricevuto un riconoscimento per la sua carriera, ma ha colto l’occasione per lanciare un duro attacco politico a Donald Trump. Dal palco dell’Alice Tully Hall, il celebre regista spagnolo non ha nascosto il suo disappunto verso l’ex presidente americano, definendolo una “catastrofe storica”.
“Mi chiedevo se fosse appropriato venire in un Paese guidato da un’autorità narcisista che non rispetta i diritti umani”, ha dichiarato Almodóvar, aggiungendo: “Trump e i suoi amici milionari e oligarchi non possono convincerci che la realtà sia il contrario di ciò che vediamo. Gli immigrati non sono criminali. È stata la Russia a invadere l’Ucraina”.
Pedro Almodóvar attacca Trump in un discorso infuocato al Lincoln Center Honors

Poi, rivolgendosi direttamente a Trump, ha affermato: “Passerai alla storia come il più grande errore del nostro tempo. La tua ingenuità è paragonabile solo alla tua violenza. Passerai alla storia come uno dei più grandi danni all’umanità… come una catastrofe”. Il regista ha anche parlato dei diritti LGBTQ+, in particolare di quelli delle persone transgender, che ha detto essere sotto attacco durante l’amministrazione Trump.
Ha raccontato della propria giovinezza sotto la dittatura franchista e di come il cinema sia stato per lui un rifugio e una via di liberazione, specialmente negli anni della transizione democratica spagnola. “Quelle sensazioni di libertà assoluta erano impensabili prima, ed è stato grazie a quella libertà che ho potuto diventare regista”, ha ricordato. Almodóvar ha anche espresso preoccupazione per la situazione attuale in Spagna, dove ha menzionato un blackout in corso che sta colpendo il Paese: “I miei pensieri vanno a tutti coloro che stanno affrontando questa emergenza”.
La serata è stata anche un tributo al suo impatto sul cinema mondiale, con omaggi da parte di artisti del calibro di Martin Scorsese, Tilda Swinton e Antonio Banderas, oltre a interventi dal vivo di Dua Lipa, John Turturro, John Waters, Rossy de Palma e persino Mikhail Baryshnikov, che ha danzato il flamenco in suo onore. Waters ha elogiato Almodóvar definendolo “il miglior regista del mondo”, lodando la sua capacità di creare icone cinematografiche partendo da “bellezze non convenzionali”. Turturro ha parlato della sua passione per il cinema di Almodóvar, iniziata con Matador nel 1987, e Dua Lipa ha lodato il suo modo unico di intrecciare emozione e umorismo, normalizzando storie LGBTQ+ “con leggerezza e cuore”.
La cerimonia non è stata solo un riconoscimento alla carriera, ma anche un ritorno in un luogo significativo per Almodóvar: molti dei suoi film più acclamati sono stati presentati al New York Film Festival, e una scena chiave del suo ultimo film, La stanza accanto, è stata girata proprio all’esterno dell’auditorium che ha ospitato la premiazione. “Hanno accolto il mio lavoro e hanno accolto me”, ha detto Almodóvar, chiudendo con gratitudine una serata fatta di cinema, impegno e coraggio.
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