Rosso Istanbul: 7 curiosità sul film di Ferzan Ozpetek

Il nuovo film di Ferzan Ozpetek, Rosso Istanbul (recensione), è ricco di dettagli che non possono passare inosservati a uno spettatore attento. Il film, che vede nel cast Halit Ergenç, Tuba Büyüküstün, Nejat Isler, Mehmet Günsür, Cigdem Onat, Zerrin Tekindor, è  uscito nelle sale italiane il 2 marzo, distribuito da 01 Distribution.

Con Rosso Istanbul il regista di Saturno contro, Le fate ignoranti, Mine vaganti (solo per citarne alcuni) torna nella sua terra d’origine narrando la storia dello scrittore turco Orhan Sahin. Stabilitosi a Londra da anni, Orhan arriva a Istanbul su invito del famoso regista Deniz Soysal per lavorare al suo libro. Deniz vive con la famiglia in un decadente palazzo sul Bosforo. Fin dal primo giorno Orhan si trova avvolto in una fitta tela di relazioni complicate e amicizie misteriose. Mentre riscopre Istanbul con occhi nuovi, cominceranno anche a riaccendersi i sentimenti da tempo dimenticati.

Come dicevamo, ci sono alcune cose da sapere sul film, a molte magari ci farete caso dopo la visione senza trovare risposta. Allora ricordatevi di spulciare bene questo articolo, perché troverete risposta alle vostre domande!

Dal libro al film: il personaggio di Orhan in Rosso Istanbul

rosso istanbul

Per realizzare il film Ferzan Ozpetek si è basato sul suo libro intitolato appunto Rosso Istanbul (Istanbul Kirmizisi) e pubblicato nel 2013. Ci sono però delle differenze tra le due opere, differenze di trama e personaggi, talvolta minime ma interessanti.
Lo stesso regista ha infatti dichiarato di aver appositamente provveduto a uno stravolgimento dell’opera nel passaggio dalla carta stampata al grande schermo.

A grandi linee, le differenze principali tra il libro e il film si riscontrano innanzitutto nella città di provenienza del protagonista, che nel libro è un uomo che vive a Roma e decide di prendere un aereo per Istanbul, dov’è nato e cresciuto. Viene fatta menzione della madre – presente in maniera imponente nel film – del padre – che invece sembra non avere molta importanza nella pellicola – e delle amiche della madre.

Nel libro la strada del regista si incrocia con quella di una donna incontrata in aeroporto. Lei è in viaggio col marito e alcuni colleghi.

La prima differenza palese all’interno del film è la presenza di Orhan, un personaggio che in Rosso Istanbul funge da protagonista ma che nel libro non esiste. Molto probabilmente il regista ha introdotto questa figura per avere una sorta di punto di riferimento esterno attraverso il quale gestire la storia. Orhan infatti è colui che torna da straniero in patria e che per questo vede tutto come per la prima volta, ma con gli occhi di chi ama la sua terra. Allo stesso tempo il personaggio di Orhan è come un vaso vuoto. Rispetto agli altri personaggi di lui non sappiamo molto se non ciò che vediamo. Non è un caso se alla fine assorbirà le identità di tutti.

Onhar non fa parte del libro. Io credo che Deniz l’abbia invitato solo per trasformare la sua vita. Noi vediamo tutti i personaggi attraverso il mio personaggio ma se arriviamo in fino in fondo alla fine vediamo l’anima di Deniz quindi anche se sembra che i personaggi prendano iniziativa credo che si tratti di un cambiamento voluto da Deniz.

(Halit Ergenç parlando del suo personaggio, Orhan Sahin)

Di chi è la casa che vediamo in Rosso Istanbul?

Rosso Istanbul

Così come in Saturno contro anche in Rosso Istanbul Ferzan Ozpetek non resiste alla tentazione di inserire all’interno del film la sua casa. Quella che nel film è la casa di Neval nella vita reale è la sua abitazione turca. Nella foto qui sopra potete vedere il panorama che si scorge all’esterno, mentre l’interno della casa è un connubio di opere d’arte contemporanea; uno stile fresco e accurato, segno di riconoscimento di un vero artista!

Sempre in riferimento alla casa, nel film si vede una vecchia ma accattivante dimora rossa in cui vive Deniz con la sua famiglia. Fin dall’inizio si parla di trasloco e verso la fine vediamo infatti che tutti i mobili vengono avvolti da teli bianchi e la casa viene man mano svuotata. A tal proposito il regista ha dichiarato di essersi riallacciato a un fatto reale.

13 maggio 1996 – 13 maggio 2016

La storia si apre con una data, il 13 maggio 2016, esattamente vent’anni dopo rispetto a Il bagno turco, primo film del regista girato a Istanbul.
Un filo che ricongiunge la sua filmografia, creando un parallelismo sfizioso.

Che colore è Rosso Istanbul?

Esiste rosso porpora, rosso Chanel, rosso carminio, ciliegia, mattone… e poi esiste rosso Istanbul, ovvero quella tonalità che colora il cielo della città turca  che si vede il giro, tra i mercati. Ozpetek ha spiegato di aver preso spunto dalla madre, a cui è dedicata l’opera e per farci comprendere la scelta di questo titolo per il suo ultimo film ha raccontato al seguente vicenda:

Quando mia madre aveva circa 90 anni è entrata in coma. Quando ha iniziato a riprendersi  c’era un ragazzo che veniva a casa per aiutarla e lei ha scambiato la sua gentilezza per amore, quindi voleva vestirsi bene. Mia madre è sempre stata una donna sobria, invece in quel periodo mi chiedeva di comprarle una tuta rossa e io le chiedevo: “Che tipo di rosso?” – Lei rispondeva: “Rosso Istanbul, quello che si vede nel cielo”.

 

Il significato delle collane indossate dai protagonisti

rosso istanbul

La noterete in particolare intorno al collo della bellissima Neval, interpretata da Tuba Büyüküstün, ma in realtà la collana in oro essenziale ed elegante accomuna i protagonisti del film. Il regista di Rosso Istanbul ha rivelato di averle fatte confezionare da un suo amico orafo di Lecce e di averle regalate alle persone a lui più care. Nel film rappresentano un forte legame tra gli attori.

Il rapporto con l’arte contemporanea

Vedendo Rosso Istanbul non si può fare a meno di notare la pressante e piacevole presenza dell’arte, soprattutto contemporanea. Ci sono dipinti ovunque, specialmente si tratta di quadri attaccati alle pareti, ma anche opere stampate, come quelle create dal fratello di Deniz e mostrate al protagonista (stampate su un libro, rappresentano figure metà umane e metà pesci) o ancora sculture, come quelle che vediamo durante il primo incontro faccia a faccia tra Orhan e Yusuf.

Nell’intervista rilasciata a Cinematographe il regista ha dichiarato che quella scena è stata girata in un museo d’arte contemporanea sito a Istanbul (probabilmente l’Istanbul Modern), mentre sul suo rapporto con l’arte ha detto che per un periodo ha fatto il pittore per guadagnarsi da vivere.

Il rumore della musica

Come ogni opera di Ferzan Ozpetek anche in questa ciò che ci colpisce di più è la musica. Firmata da Giuliano Taviani (vincitore di due David di Donatello nel 2015 come miglior musicista e per la migliore canzone originale per Anime Nere) e da Carmelo Travia (nominato ai David di Donatello come migliore musicista per Cesare deve morire), la soundtrack di Rosso Istanbul è formata da 13 brani che mixano musica tradizionale, rock e rumori di sottofondo, ovvero rumori propri della città turca.

A tal proposito lo stesso regista ha raccontato in conferenza stampa che per creare la colonna sonora del film hanno registrato i rumori recandosi nei luoghi usati per le riprese. Si tratta di suoni rudi, assillanti, semplici ma significativi; suoni puri e vissuti.

Di seguito la tracklist della colonna sonora di Rosso Istanbul:

Istanbul Red, Orhan’s Theme, Yusuf, Istanbul Red (Version 2), Neval, Rebirth, Memories of the Bosphorus, The Turkish Key, Deniz’s Ghosts, Istanbul Red (Version 3), Yali Pop, Falling Down, Istanbul Red (Version 4), In Dieser Stadt (Hildegard Knef).