Eternal sunshine of the spotless mind: la soundtrack per ricordare
Eternal sunshine of the spotless mind è un capolavoro, tragicamente distribuito, in Italia, con il titolo Se mi lasci ti cancello, più allettante per il marketing, ma che inaridisce completamente il film. Nato dalla magia del regista Michel Gondry e dello sceneggiatore Charlie Kaufman, con le straordinarie performance di Jim Carrey e Kate Winslet, questo meraviglioso film di ormai undici anni fa vanta anche un’azzeccata colonna sonora, composta dall’americano Jon Brion (che è anche polistrumentista, cantante e produttore discografico). D’altronde, con Gondry alla regia, noto per i suoi videoclip dallo stile innovativo, ci si aspettava un ruolo della soundtrack ben delineato e incisivo, nella vicenda con protagonisti i ricordi di una storia ormai finita, quella di Joel Barish (Carrey) e Clementine Kruczynski (Winslet). Attraverso il viaggio nella mente di Joel, che si sta sottoponendo alla cancellazione dei ricordi della sua vita con Clementine da parte della clinica Lacuna Inc., iniziamo a capire l’intricato susseguirsi di ricordi e interazioni di questi con la realtà, con un Joel che, ben presto, sebbene incosciente, si rende conto di non voler dimenticarsi di Clementine.
La struttura del film è infatti innovativa e, almeno durante la prima visione, un po’ complessa e ingarbugliata, ma un aiuto ci arriva, oltre che dalle diverse tinte dei capelli di Clem nel corso del tempo, anche dalla musica di Brion, che punteggia come in un quadro impressionista le transizioni tra i ricordi e le interazioni della mente di Joel con questi e la realtà. Per tutta la durata del film la colonna sonora ha questa importante funzione, che realizza principalmente attraverso degli ostinati, ovvero brevi motivi ripetuti senza modificare altezza e ritmo.
Già nel primo brano che accompagna l’inizio del film sentiamo l’importanza di questi motivi (qui ancora non del tutto statici), suonati dal contrabbasso che dà una forte emotività e profondità alla scena, mentre si aggiunge anche un brillante e malinconico pianoforte, con un’andatura quasi jazz:
Questo tema viene poi riproposto, in una versione leggermente diversa, più veloce e ritmata, con un effetto di riverbero e con gli ostinati sopra un tappeto di archi, durante la telefonata che Joel fa a Clementine, appena dopo il loro incontro, nell’intima traccia “Phone Call”. Dopo la lunga prolessi iniziale, ci troviamo di fronte un disperato Joel in lacrime nella sua auto: mentre scorrono i titoli di testa abbiamo un assaggio di “Everybody’s Gotta Learn Sometime”, bellissima cover di Beck (l’originale è dei The Korgis) che apparirà in altre scene del film, qui bloccata e sostituita dal “Main Title” che, con i suoi ostinati scintillanti all’arpa e al flauto, poi seguiti da bassi ‘borbottanti’, ci catapulta in una situazione ambigua e difficile da comprendere:
Siamo quindi pronti a scontrarci con la realtà e la mente di Joel, mentre i suoi ricordi vengono progressivamente cancellati da Stan (Mark Ruffalo) e Patrick (Elijah Wood) della Lacuna Inc.: anche la musica viene sottoposta a delle manipolazioni, gli elementi più classici cozzano con quelli elettronici, gli archi danno un tocco di nostalgia, le dissonanze accompagnano gli effetti della procedura, gli arpeggi giocano con la memoria: così, vediamo bene che questa soundtrack è come un’ode alla natura della reminiscenza, ogni nota fa parte di un flusso che collega immagini e ricordi, proprio come uno stream of consciousness, lo stesso che caratterizza Eternal sunshine of the spotless mind.
Oltre ai brani composti da Brion, abbiamo degli sprazzi di jazz con “Some Kinda Shuffle” e “Nola’s Bounce” di Don Nelson, oltre a punte di garage rock con “Something” e “I Wonder” dei The Willowz. Ma è sempre “Everybody’s Gotta Learn Sometime” che gioca un ruolo chiave, diventando un’ombra distorta mentre i ricordi scompaiono, in due celebri scene: quando Clementine dice a Joel di essere un libro aperto, lamentandosi dei suoi silenzi, e nella scena in cui lei gli chiede di non lasciarla mai, quando finalmente la coscienza di Joel si accorge di non voler dimenticare. Da questo momento, Joel inizierà a cercare di nascondere Clem in vecchi ricordi che non la riguardano, e la loro corsa è sottolineata da una musica incalzante.
A questo punto, uno dei momenti più emozionanti è rappresentato dalla scena in libreria, dove i due si rendono conto che la loro storia può sopravvivere alla crisi:
Joel: Ma pensavo comunque che mi avresti salvato la vita. Anche dopo.
Clem: Lo so.
Joel: Forse sarebbe diverso… se potessimo provarci un’altra volta.
Clem: Ricordati di me. Fa’ del tuo meglio. Forse possiamo.
La musica della traccia “Bookstore” accompagna con semplicità e dolce adeguatezza questi attimi toccanti:
La delicatezza dei temi impalpabili di Brion torna durante la distruzione della casa sulla spiaggia, che rappresenta l’ultimo ricordo che viene cancellato, sulla promessa di Clementine di incontrarsi a Montauk:
Ed è così che torniamo all’inizio di tutto: la Lacuna Inc. ha terminato il suo lavoro, Joel si sveglia e parte per Montauk, mentre Mary (Kirsten Dunst), con il cuore (ancora) a pezzi, invia a tutti quanti si sono sottoposti alla procedura la relativa documentazione, rendendosi conto di quanto sia orribile questa pratica. E, ovviamente, il cerchio si chiude con il primo tema che abbiamo sentito all’inizio di Eternal sunshine of the spotless mind, con l’incontro e il litigio di Joel e Clementine che hanno ricevuto le loro cassette. Ma qui sta la loro forza: sanno che la loro storia, a un certo punto, ha smesso di funzionare, ma ci possono riprovare. La colonna sonora ha abbandonato gli ostinati che ci trasportavano all’interno della memoria, che ci permettevano di aggrapparci ad ogni ricordo, ora è solo lirica e tenue. Si ferma quando i due dicono quell’«Okay» che tutti ogni tanto vorremmo sentire, per poi lasciare spazio, per l’ultima volta, a “Everybody’s Gotta Learn Sometime”, con le sue parole di fiducia e quella traccia di basso di emozionante profondità:
Change your heart, it will astound you
I need your loving like the sunshine
Everybody’s gotta learn sometime
Everybody’s gotta learn sometime