Aeffetto Domino: recensione del film di Fabio Massa con Cristina Donadio
I grandi contraccolpi del destino come risultante amara di una vita carica di aspettative e speranze, con progetti e desideri inquadrati con interezza e umanità. In Aeffetto Domino però, chiariamolo subito, l’umanità non è un concetto, è un percorso.
Aeffetto Domino – il film di e con Fabio Massa dal 16 Marzo al cinema
Lorenzo (Fabio Massa) ha trent’anni, un sorriso rassicurante e tante ambizioni. Lavora in un’associazione di primo soccorso culturale, un polo didattico piccolo ma funzionale, dove insegna a bambini disagiati, per lo più provenienti per diverse ragioni dall’estero. Tra questi c’è il piccolo Kalid: un bimbo africano che tramite racconti pieni di infantile e, dunque, pura spiritualità gli trasmette l’amore per il continente nero.
Quando si presenta l’occasione di andare a lavorare proprio in Africa, Lorenzo non ha alcun dubbio ed è intenzionato a partire, desideroso di nuovi luoghi e travolgenti esperienze.
Una telefonata dal medico amico di famiglia (Salvatore Cantalupo) che lo aveva visitato dopo un lieve malore prima della partenza lo riporta in Italia per una brutta notizia: il quadro clinico evidenza un melanoma in fase avanzata.
Dalla comunicazione della diagnosi in poi si viene catapultati, tramite continui flashback, nella vita di Lorenzo prima della partenza, prima di Kalid, prima di quell’Africa tanto sentita ma in fondo solo sfiorata, un sogno – in conclusione – purtroppo inesaudito e inesaudibile.
Ciò che si mette in moto è un effetto domino sulla sua vita: passaggi narrativamente lineari e, pertanto, consequenziali che il film esprime con la durezza di un ritmo di regia che alterna la vita di Lorenzo quando era ancora spensierato e rigogliosamente vitale all’uomo barbuto che affronta il viaggio più brutto, il calvario della malattia che consuma e toglie tutto.
Aeffetto domino è essenzialmente un film che parla di un viaggio, non quello in Africa, ma quello interiore di un giovane uomo che poteva avere tutto, che stava per ottenere tutto e che purtroppo deve rinunciarvi. In questo viaggio di Lorenzo figurano gli affetti centrali della sua esistenza: la mamma Roberta (Cristina Donadio), il padre Giulio (Pietro De Silva) e l’amica Teresa (Martina Liberti) e Fulvio (Ivan Bacchi).
Una storia d’amore, di promesse non più mantenute, di delusioni e di desideri condivisi che condiziona – in modo particolarmente delicato – tutta la vita di Lorenzo.
Aeffetto domino è, quindi, un film che racconta l’amore. È una storia in cui agli sfasci conseguenti agli eventi drammatici della vita corrispondono riconciliazioni, prese di coscienza e, inevitabilmente, il dolore.
Complice una buona resa del messaggio concepito dall’autore già in fase di stesura del soggetto, Aeffetto domino riesce a raccontare un percorso di fine vita nel modo più vivace possibile: un controsenso e un compromesso che con piglio realistico e fondato su una buona e mai patetica recitazione di tutti gli interpreti regge bene in tutta la narrazione.
Aeffetto domino è certamente un film indipendente – ma non per questo piccolo – che Fabio Massa, qui alla sua seconda regia di un lungometraggio di cui è anche sceneggiatore, propone con tutti elementi di buona qualità: fotografia e recitazione – la sua, in primis – su tutto. Una storia che, al di là di tutti gli aspetti tecnici, utilizza un motore narrativo equilibrato e potente: la delicatezza.