Intervista a Giorgio Bruno, regista del film horror Almost Dead
Regista e produttore – debuttò nel 2013 col film Nero Infinito – Giorgio Bruno con Almost Dead eleva il suo timbro stilistico con un film non convenzionale, che sfrutta – di base – una tematica ampiamente conosciuta – quella dello “zombie-movie” – rendendola agli occhi dello spettatore inusuale, totalmente diverso dal solito prodotto standard.
Nonostante sia un film nostrano, Almost Dead presenta piacevoli connotati propriamente americani, vantando una valevole tecnica di montaggio e una convincente fotografia.
Anche sul piano interpretativo il film funziona, anelando stati d’ansia e di pura inquietudine difficilmente riconducibili a un dozzinale lavoro horror. Il pubblico rimarrà positivamente sorpreso durante la visione, osservando un lavoro che – come ribadito in precedenza – presenta una sofisticata costruzione narrativa.
Almost Dead TRAMA
Un incidente d’auto è il sollecito emozionale che porta la giovane dottoressa Hope Walsh ad una profonda riflessione esistenziale sulla tremenda epidemia che ha colpito impunemente l’intero genere umano; tra famelici zombie ed un contesto totalmente algido ed isolato, la dottoressa dovrà fronteggiare un’escalation di vicissitudini che porteranno ad un triste e sanguinario epilogo…
Proprio per specificare al meglio l’intenzionalità registica, Giorgio Bruno ha consesso a Cinematographe un’intervista nella quale ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riguardo il suo ultimo film, Almost Dead.
Quanta suggestione hai avuto nel girare l’intero film in notturna?
“Direi che più che suggestione, ho avuto molto stress dovuto al tempo. Infatti la prima settimana di riprese ha sempre piovuto e ho dovuto girare il film in 11 giorni contro i 18 previsti.”
Fondare un algido film dell’orrore sul totale isolamento del singolo, perché incentivare ancor di più questo status di inquietudine?!
“Volevo creare un’atmosfera che permettesse a Hope di confrontarsi unicamente con se stessa e i fantasmi del suo passato. E quale miglior location c’è di una macchina isolata nel bosco di notte?”
I progetti futuri di Giorgio Bruno? Ti cimenterai di nuovo in un film horror?
“Ho da poco finito My Little Baby, il mio secondo film che è un incursione Nell’horror anni ’80 con venature fantascientifiche. È un Film a cui tengo tanto e vede tra i vari protagonisti John Ashton, il sergente Taggart di Beverly Hills Cop. Oltre ad essere un regista sono un produttore e sto attualmente in fase di post produzione con The Executioners, gelido revenge movie per la regia di Giorgio Serafini. Sicuramente mi continuerò a cimentare nell’horror perché è un genere che mi appartiene profondamente, anche se lo script su cui sto attualmente lavorando è un film di fantascienza sui viaggi nel tempo.”