Moda Mia: recensione del film di Marco Pollini

Un film senza anima né energia.

Vi sono film, opere che sono un esempio, qualcosa di radicale, un simbolo di ciò che può essere il cinema, nei suoi vari aspetti e forme di espressione, nel bene o nel male. Moda Mia, diretto da Marco Pollini, rientra sicuramente in questa categoria… ma non per i motivi che probabilmente il regista veronese si augurava.

Questo è infatti il secondo lungometraggio di Pollini (dopo Le Badanti del 2015) che fino a oggi si era contraddistinto sopratutto per aver diretto videoclip di numerosi artisti musicali e diversi documentari in tutto il mondo. Attivo anche come produttore ed editore, Pollini ha diretto questo Moda Mia in Sardegna, in particolare nelle zone di Arzachena e Canniggione Palau, tra le più belle dell’isola.

Moda Mia, scritto sempre da Pollini, si ispira a una storia vera e ha come protagonista il giovane ma risoluto Giovannino (Francesco Desogus), il cui sogno è diventare un grande stilista e lasciare quell’isola che, per quanto bella e seducente, lo vede costretto in una situazione familiare difficile e senza apparente via di uscita.

Il padre (Pino Ammendola) è stato da poco lasciato dalla moglie e non riesce a riprendersi, facendo emergere i lati peggiori del suo carattere, sopratutto verso Giovannino e la giovane sorellina Stella (Mariandrea Cesari). Diviso tra la vita di giovane pastorello di un retroterra culturale arcaico e chiuso da una parte, e il sogno di diventare un asso della moda a Milano dall’altra, si troverà solo e apparentemente senza amici, se non il giovane Domenico (Davide Garau). Tuttavia un improvviso colpo di scena porterà Giovannino di fronte ad un’occasione unica!

Moda mia cinematographe.it

Come già ampiamente dimostrato in Le Badanti, Marco Pollini è regista dalle ottime idee e propositi, che però non riesce minimamente a sviluppare e mantenere costanti, andando incontro anche qui ad un fallimento a dir poco sonoro.

D’accordo, quasi tutti gli attori sono esordienti, ma ciò non costituisce una scusante per una regia praticamente inesistente e per una qualità dei dialoghi e dell’interazione tra personaggi a dir poco imbarazzante. Gli sviluppi narrativi poi sono tra i più banali e stereotipati che si possano immaginare, condannando il film ad una pesantezza insopportabile.

A poco valgono la bellissima fotografia di Alessandro Zonin o l’ottimo montaggio di Giorgia Scalia, poiché è proprio la base a mancare, tanto che a tratti si potrebbe scambiare il tutto per una recita delle scuole medie, dato il livello assolutamente amatoriale dell’insieme. Ammendola non è credibile neanche per un minuto, riducendo il suo padre-padrone ad una sorta di macchietta dentro un film naif e barocco oltre ogni limite consentito. Se poi passiamo ai protagonisti, qui il discorso si fa più complesso.

Si tratta, bisogna ricordarlo, di attori emergenti e Desogus si dimostra dotato di un certo talento ma, come tutti gli altri (compresa Melissa Satta in un breve cameo) soffre della mancanza di una guida sicura o anche solo di un’idea che possa fare da filo conduttore alla sue e alle altre performance. Il personaggio di Domenico poi fa sovente scivolare il tutto nel ridicolo, tanto da sembrare una sorta di parodia di Pedobear in salsa sarda più che quell’angelo custode o simile che Pollini aveva in mente.

E il ridicolo involontario è la cosa peggiore che si può creare in un film…

Moda mia cinematographe.it

Avevamo parlato di simbolo all’inizio di questo articolo… ecco Moda Mia di Marco Pollini è il simbolo di quello che non vorremmo mai più vedere, di quello che non serve al cinema italiano e che gli fa solo male: un film senza anima, senza energia, totalmente autoreferenziale, vanaglorioso e dilettantesco, che fa rabbia perché il suo spazio, le sue risorse e maestranze potevano essere utilizzati per le idee e la bravura di quei tanti esordienti che veramente potrebbero dare un senso a 80 minuti da passare in una sala cinematografica.

Moda mia è al cinema dal 23 marzo.

Regia - 1
Sceneggiatura - 0.5
Fotografia - 3
Recitazione - 1
Sonoro - 1
Emozione - 1

1.3