Bif&st 2017 – Dev Bhoomi, Land of the Gods: recensione del film del regista serbo Goran Paskaljevic

Con Dev Bhoomi, Land of the Gods, l'acclamato regista serbo Goran Paskaljevic racconta con sensibilità una piccola realtà indiana.

L’edizione 2017 del Bif&st ha avuto occasione di ospitare uno di registi europei più acclamati. Si tratta di Goran Paskaljevic, regista serbo noto nella cinematografia per i suoi lavori di grande intensità come These Earthly Days Go Rolling By, Beach Guard in Wintertime e Cabaret Balkan. Al Bari International Film Festival presenta in anteprima italiana il suo Dev Bhoomi – Land of the Gods. Il film, già presentato a Toronto lo scorso anno, è stato protagonista di una retrospettiva sul celebrato regista serbo.

Introducendo brevemente il suo film sul palco del teatro Petruzzelli di Bari, Goran Paskaljevic ha raccontato come è nata l’idea del film e dell’incontro con Victor Banerjee. L’attore indiano, conosciuto per aver preso parte a film come Passaggio in India di David Lean e Luna di Fiele di Roman Polanski, ha incontrato Paskaljevic ben tre anni fa e ha stretto con il regista una collaborazione che con Dev Bhoomi si è rivelata fortuita.

Dev Bhoomi – Land of the Gods racconta con delicatezza ed autenticità una piccola realtà indiana

dev bhoomi

Il film racconta la storia di Rahul, tornato dopo oltre quarant’anni d’esilio nel suo villaggio natale. L’uomo allontanato dalla comunità e dalla sua stessa famiglia dopo quattro decenni, troverà che non tutto è poi così cambiato.

Con estrema delicatezza registica, Goran Paskaljevic accompagna il suo anziano protagonista di ritorno a casa. Rahul è un uomo che mostra sulla pelle una vita piena di rimpianti e vissuta in solitudine. Il suo allontanamento da casa è riferito ad un episodio del suo passato: un’azione di ribellione verso la cultura indiana. Esiliato da suo padre e dal suo villaggio, Rahul torna per riconciliarsi con la sua famiglia e per cercare una pace mai raggiunta. Ciò che trova al suo ritorno è ancora la piccola realtà da cui era scappato quarant’anni prima. Ambientato nei pressi dell’Himalaya, Dev Bhoomi – Land of The Gods si muove nel villaggio di Uttarkashi. Il regista racconta con questo film la vita di questa regione dell’India. Una realtà in cui il matrimonio mette fine alla libertà femminile ed in cui una donna istruita è mal vista e un ostacolo da cui allontanarsi.

dev bhoomi

Questo film si pone l’obiettivo di raccontare la sofferenza di un uomo che è vittima, ma ancora estremamente incatenato, al suo passato. Incapace di illuminare con un barlume di luce una cultura ancorata a dogmi antichi e fortemente religiosi.

Dev Bhoomi, allora, non è semplicemente la storia di un uomo, ma il documento di una civiltà ancora viva.

La bellezza estetica del film si racconta attraverso la magnifica geografia del posto. Montagne altissime su cui una strada ripida si snoda e villaggi sui fianchi delle altitudini dove piccole case costruite con materiali di fortuna si affacciano su gravine incombenti. L’ombra degli Dei, sempre presente, si scorge nel racconto di tempeste atmosferiche in cui la rabbia delle divinità si scaglia sui villaggi peccatori. O del rumore del vento e dell’acqua, come terremoti, pronte a smuoverti fino alle ossa.

dev bhoomi

Gli attori di questo film sono perfettamente incastonati in questo quadro orientale. Non sono performanti, ma elementi immancabili di un neorealismo quasi tangibile. Victor Banerjee guida il cast con magnifica delicatezza e sensibilità da cui è quasi impossibile non rimanerne toccati.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.3