East End: recensione del film d’animazione per la regia di Skanf & Puccio

Succede veramente di tutto in East End, spaccato animato della situazione storico-sociale attuale che non risparmia davvero nessuno, usando ironia e intelligenza.

Cosa succede quando due gemellini nerd riescono a dirottare sullo stadio Olimpico un potente satellite dell’Intelligence americana volto a distruggere il covo di un feroce terrorista, con l’unico scopo di accontentare alcuni amici ansiosi di vedere il derby Roma-Lazio? Sì, come già avete potuto notare, la sinossi di East Endfilm d’animazione per la regia di Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci (Skanf & Puccio) – è tutta un programma, e la sua visione non delude certo le aspettative.

I due registi raggiungono tale curioso prodotto finale dopo una gestazione produttiva lunga oltre tre anni, costellata da difficoltà che ancora oggi – alla vigilia del debutto in sala – aleggiano su un prodotto non ritenuto dalla censura adatto ai più piccoli (vige un discutibile divieto ai minori di 14 anni per la possibilità di emulazione…forse del dirottamento del satellite?), ma che tuttavia presenta argomenti che sarebbe didattico mostrare, soprattutto sotto la forma semplificata e meno aggressiva offerta dal ricorso a personaggi animati, protagonisti di una storia di speculazioni edilizie dai risvolti mafiosi, famiglie disastrate e figli danneggiati e afflitti dal bullismo, tutti attori di una scena che, sullo sfondo di una crisi mondiale senza precedenti, non perde di vista la priorità dell’italiano medio: il pallone.

east end

East End: l’incontro di umanità variegate  favorito dall’italianissimo potere unificante del pallone

East End racconta la storia di due ragazzini come tanti, Leo e Lex, l’uno “di buona famiglia” ma cresciuto solo dal papà, essendo la madre impegnata a “studiare” i gorilla in Africa, l’altro proviente da una realtà più disagiata, col padre in galera e la madre vittima di abusi da parte del nuovo compagno. Situazioni meno straordinarie di quanto si potrebbe pensare, vissute in un quartiere di Roma  – East End – simbolo delle più becere speculazioni edilizie, finite con opere incompiute e costruttori fuggiti col bottino.

Una storia di ordinario disordine, quindi, resa assurda ed esilarante dal singolare pretesto narrativo che porta avanti le vicende: mentre gli americani si preparano a far esplodere l’ennesimo razzo sulla testa del pericolosissimo terrorista Al Zabir Muffat, i due gemellini geek Michele e Gabriele sono i responsabili della correzione di un importante calcolo della NASA; nel frattempo lo stiloso e amato dalle fanciulle Vittorio vive il dramma di non sentirsi libero di ammettere di fronte ai compagni di classe romanisti Leo e Lex di essere della Lazio, preferendo millantare una fede calcistica che non gli appartiene, piuttosto che rischiare faccia ed amicizie.

east end

Il piccolo Ugo, invece, tenta di inserirsi timidamente nella classe, subendo la diffidenza provocata dal suo aspetto poco rassicurante, che nasconde in realtà solo un gran dolore. A riunire questi ragazzini apparentemente così diversi, una fondamentale partita di calcio, che li porterà a vivere l’avventura più rocambolesca della loro vita…

Questi sono solo alcuni dei personaggi di East End ma ce ne sono molti altri, dalla saccente e scorbutica Camilla al fantasma della piccola Domitilla, passando per il Numero 10 per eccellenza Francesco Totti, il magnetico George Clooney, l’onnipresente Nanni Moretti e l’irriverentissima coppia di fatto Bergoglio-Ratzinger. Senza dimenticare il ruolo di Angela Merkel, Darth Vader, Silvio Berlusconi e del Presidente Obama, profeticamente pronto ad essere soppiantato da Donald Trump.

east end

Ognuno ha il suo momento da protagonista o la sua apparizione in questo film d’animazione, il cui pregio finisce per essere anche il maggior difetto, ovvero la tanta, troppa carne al fuoco.

Un aspetto che rende a tratti davvero confusionario un prodotto che presenta il ritmo serrato (e lo stile) di un episodio dei Simpson o di South Park ma che –  in qualità di lungometraggio che dovrebbe aprire e chiudere un cerchio in meno di 90 minuti – pretende forse un po’ troppo dalle possibilità dello spettatore di immagazzinare dati, soprattutto pensando al tipo di pubblico al quale si prefigge di essere diretto (i pre-adolescenti).

Il risultato è un’opera che resta ammirevole per l’originalità, il perpetuo citazionismo ed il coraggio dei contenuti (uno degli esilaranti avvenimenti finali potrebbe sfidare la soglia di sopportazione dei tifosi capitolini più affiatati) ma che concentra molto in poco tempo, lasciando un po’ più respiro solo all’emergere del messaggio finale, in cui a trionfare sulle manie di grandezza e la disonestà degli adulti è l’ingenua lealtà dei bambini.

L’ideale potrebbe essere pensare ad una forma seriale, per offrire ad East End l’opportunità di giocare al meglio le proprie carte dal potenziale vincente.

east end

East End vi aspetta al cinema a partire dal 3 maggio 2017, con Distribuzione Indipendente; le voci dei personaggi principali sono di Francesca Rinaldi, Germana Savo, Roberta Chelini, Alessandro Scaretti e Stefano Starna. Alla sceneggiatura, a cura dei registi, ha collaborato anche Federico Moccia.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.3