Sasha e il Polo Nord: recensione del film animato di Rémi Chayé

Con Sasha e il Polo Nord, bellezza estetica ed un coraggioso messaggio tutto femminile si abbracciano nel film animato diretto dal francese Rémi Chayé.

Una storia di ribellione e determinazione quella di Sasha e il Polo Nord, film animato diretto dal francese Rémi Chayé. Nelle sale dal 4 Maggio, distribuito da pfafilms, Sasha e il Polo Nord racconta le vicende di una principessa russa, Sasha, che si oppone ad un destino non scelto. Profondamente legata a suo nonno Oloukine, la ragazzina parte alla sua ricerca. Suo nonno è infatti un rinomato esploratore, nella Russia di fine XIX secolo, scomparso dalla sua ultima spedizione: quella alla conquista del Polo Nord. Sasha non vuole sottostare alle pretese dei suoi genitori – che hanno scelto per lei un marito di buon partito, ma arrogante ed autoritario – e scappa alla ricerca del nonno.

Sasha e il Polo Nord

Questo nuovo film animato si impone in termini di bellezza attraverso due fronti: quello estetico e quello comunicativo

Da punto di vista estetico Sasha e il Polo Nord è sicuramente un piacere per gli occhi. Messa da parte, per una volta, l’animazione più in voga attualmente – quella digitale – il disegno tradizionale si ri-esprime in tutta la propria magia. Grazie all’utilizzo di colori tenui e pastello, la visione di questo piccolo gioiellino diventa quasi un viaggio nell’arte. Le linee, quasi minimali, compongono volti costituiti solo dai lineamenti principali, ma che riescono ad esprimere immediatamente quello che i personaggi stanno provando in quel preciso istante. Come un cartone animato d’altri tempi, in cui la bidimensionalità era di casa, Sasha e il Polo Nord si racconta anche attraverso le splendide illustrazioni paesaggistiche. Davvero suggestivi sono i paesaggi mostrati, l’algido biancore delle lande ghiacciate, o una San Pietroburgo sognante.

Sasha e il Polo Nord: quando lo spirito d’avventura incontra la grande intraprendenza

Se si volge lo sguardo al messaggio che il film si propone di raccontare, ci troviamo di fronte ad una protagonista femminile fortemente caratterizzata. Nonostante il ruolo femminile sia pressoché preponderante nei film animati attuali – basti pensare ai recenti lungometraggi di altre note case di produzione per ragazzi ed adulti – il personaggio di Sasha si costruisce su una certa originalità e particolarità. Ciò che muove la sua impresa non è solo l’amore verso suo nonno o la determinazione nel portare in alto l’onore della sua famiglia, ma una spiccata attitudine all’avventura stessa, all’esplorazione.

Il suo atto di ribellione non si esprime solo in funzione di qualcuno – l’amatissimo nonno Oloukine – ma, soprattutto, in una presto svelata consapevolezza personale. “Ecco, io non sono fatta per vivere secondo quello che i miei genitori hanno scelto per me. Io posso essere quest’altra persona” sembra dire Sasha nel viaggio da lei intrapreso. Un viaggio in cui grazie alla sua testardaggine ed intelligenza è in grado di farsi largo in un mondo molto maschile.

Sasha e il Polo Nord

Magia estetica e una storia che si lascia piacevolmente guardare rendono Sasha e il Polo Nord un film per tutti, grandi e piccoli. Certamente più adatto ai bambini già in età da scuola elementare – per quanto concerne il linguaggio utilizzato (che è comunque privo di qualsivoglia volgarità) – il film diretto da Rémi Chayé è una piccola perla dell’animazione che merita apprezzamento.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.8