Akira: Hiro Murai spera in un live-action senza whitewashing
Hiro Murai, tra i registi che potrebbero finire per dirigere il live-action di Akira, è convinto che avere un cast occidentale sarebbe un'occasione persa.
La Warner Bros. sta ancora sondando il terreno alla ricerca del regista perfetto per il live-action di Akira.
Fra i tanti nomi fatti vi è quello di Hiro Murai, noto per la serie comica Atlanta e per aver diretto un episodio di Legion. Non sappiamo se il regista giapponese finirà davvero per salire alla guida di Akira, ma quello che sappiamo è che sogna un blockbuster hollywoodiano che non sia vittima del whitewashing. Molti recenti adattamenti sono stati accusati di aver ingaggiato cast completamente occidentali, tradendo le radici orientali del materiale originale (Death Note firmato Netflix, per fare un esempio), e Hiro Murai è convinto che Akira, più di qualsiasi altro live-action, abbia bisogno di mantenere un legame con la cultura nipponica:
“Non solo per via delle recenti proteste, ma perché la storia è legata tantissimo al Giappone post-bellico e alla sua ideologia. Penso che sarebbe un peccato, un’occasione persa [ingaggiare attori non asiatici.]”
Continuando l’intervista a IndieWire, il regista ha spiegato che si tratta di un vero e proprio sogno nel cassetto:
“Da ragazzo asiatico, mi piacerebbe moltissimo vedere un grande blockbuster con protagonisti asiatici.”
Murai non ha commentato la possibilità di vederlo alla regia di Akira, ma ha ammesso che in futuro sarebbe felice di passare ai lungometraggi; sta solo aspettando il film giusto.
Akira: Hiro Murai spera in un live-action senza whitewashing
I fan di Akira saranno contenti di sapere che il creatore e regista dell’anime Katsuhiro Otomo ha il diritto di approvazione su un dettaglio chiave dell’adattamento live-action. Dopo la notizia (che potete leggere QUI) che ha visto il regista di Scappa – Get Out Jordan Peele ritirarsi dalla regia del film, il dubbio sull’effettiva realizzazione della pellicola si è insinuato in molti di noi.
Precedentemente sembrava che altri registi si fossero avvicinati alla direzione di Akira. Pensiamo a Daniel Espinosa (Life – Non oltrepassare il limite) e David F. Sandberg(Lights Out), ma ora il tutto sembra aver raggiunto un vicolo cieco. A peggiorare le cose, una pellicola molto simile, Ghost in the Shell con Scarlett Johansson, è stata ampiamente criticata proprio per l’occidentalizzazione del prodotto. Controversia che ha portato ad un risultato disastroso al botteghino. Uno spiraglio di luce, però, ce lo dà proprio Katsuhiro Otomo che si dice ottimista riguardo il suo controllo creativo su Akira.