Catalogo Netflix: le migliori serie TV da vedere in streaming

Vi state chiedendo quali sono le migliori serie Tv sul catalogo Netflix? Nessun problema, ecco la classifica con la migliori serie TV Netflix da vedere

L’afa estiva vi spinge a chiudervi dentro casa e non sapete come passare il tempo? Questa guida fa al caso vostro. Negli ultimi anni, la continua espansione del catalogo Netflix si è tradotta in un servizio sempre più ricco, in cui spesso è molto difficile districarsi. Abbiamo dunque stilato un elenco aggiornato e ragionato delle serie TV originali presenti nel catalogo Netflix Italia.

Ecco il catalogo Netflix Italia – le migliori serie TV

Una Serie di Sfortunati Eventi

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A tredici anni di distanza dal film, è arrivata la versione seriale di Una serie di sfortunati eventi, tratta dall’omonima serie di romanzi scritti da Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler) e disponibile nel catalogo Netflix. Definita da molti critici «ciò che accadrebbe se Wes Anderson e Tim Burton decidessero di fare insieme una serie tv», la serie di otto episodi vede stavolta nei panni del malvagio conte Olaf il Neil Patrick Harris reduce dal successo di How I Met Your Mother. Come già sanno tutti quelli che hanno amato il film con Jim Carrey, il conte ercherà in tutti i modi di eliminare i nipoti Violet, Klaus e Sunny, rimasti orfani. Il motivo? Mettere le mani sulla loro eredità.

La serie Netflix è stata creata da Mark Hudis, che in precedenza aveva soprattutto scritto episodi di That ’70s Show e True Blood e ne è già stata confermata una seconda e perfino una terza stagione. Considerato un adattamento più fedele e migliore del film, la serie racconta con delicatezza e ironia di temi difficili come il lutto, la perdita, la delusione, prendendo letteralmente di petto lo spettatore (ad esempio fissando direttamente la cinepresa, in un tipico esempio di rottura della quarta parete, lo stesso impiegato anche dal Frank Underwood di House Of Cards). Sicuramente un appuntamento da non perdere.

Tredici

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In inglese 13 Reasons Why, è una delle serie originali presenti nel catalogo Netflix più discusse dell’anno. Tratta dal romanzo omonimo di Jay Asher pubblicato nel 2007 e adattato per lo schermo da Brian Jorkey, questo teen drama innovativo ha suscitato non poche polemiche, inevitabili quando si affrontano tematiche come il bullismo e la violenza sessuale in età adolescenziale. In Tredici, una ragazza, Hannah Baker, si suicida e decide di svelare i tredici motivi che l’hanno condotta a togliersi la vita attraverso sette audiocassette, che finiscono nella mani di Clay Jensen, ragazzo che frequenta la sua stessa scuola. D’ora in poi sarà la voce di Hannah a parlare, una tecnica di narrazione particolare, che slitta continuamente tra passato e presente, per tentare di capire un fenomeno che purtroppo continua a dominare le pagine di cronaca. Una serie che denuncia e fa riflettere e lo fa tenendo avvinto lo spettatore fino all’ultimo sfoderando tutti i trucchi di del thriller e poggiando sull’ottima recitazione di Dylan Minnette (Clay) e Katherine Langford (Hannah).

Santa Clarita Diet

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Tra i titoli originali presenti nel catalogo Netflix Italia merita sicuramente una menzione particolare Santa Clarita Diet, serie firmata da Victor Fresco. In questa rivisitazione surreale e stralunata che, continuamente in bilico tra splatter e comedy, racconta con una buona dose di humor nero la storia di una famiglia americana del ceto medio, costretta a fare i conti con la trasformazione della madre Sheila, a seguito di un incidente, in uno zombie continuamente affamato di carne umana.

Riuscire a far passare inosservato un non morto nell’assolata California diventerà la principale preoccupazione del marito Joel, mentre cerca di trovare una cura per la singolare condizione della moglie e, allo stesso tempo, di mantenerla in forze senza dover uccidere degli innocenti.

Se è vero i non morti sono in grande spolvero da quando è esplosa la “The Walking Dead mania”, ecco che per la prima volta, con Santa Clarita, una zombie story non si prende sul serio, basando la propria forza, oltre che nella scelta di un soggetto tanto surreale, sulla scrittura frizzante e nell’interpretazione della coppia formata da Drew Barrymore e Timothy Olyphant, un duo che funziona alla perfezione sullo schermo.

Stranger Things

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Matt e Ross Duffer firmano questa serie tv soprannaturale che ha debuttato nel catalogo Netflix lo scorso 15 luglio 2016. Al centro della serie è il mistero della sparizione di un bambino nella città di Hawkins, fittizio paesino nell’Indiana. È il 6 novembre 1983 e il dodicenne Will Byers scompare improvvisamente. Sia la polizia sia la madre, ma soprattutto gli amici si mettono a cercarlo. Nel frattempo arriva in città una ragazza che possiede poteri telecinetici, la cui presenza coincide con il susseguirsi di eventi inspiegabili.

Dietro gli stilemi dell’horror e del thriller soprannaturale, Stranger Things si sviluppa così un vero e proprio racconto di formazione, che assume come prospettiva privilegiata quella dei giovanissimi protagonisti, interessati a scoprire cosa si nasconde dietro la sparizione di un loro compagno di giochi.

Assunta ben presto come una delle rivelazioni del 2016, questa serie, novità dell’estate e divenuta un cult grazie al passaparola, ha fatto letteralmente impazzire tutti, tanto il pubblico, quanto la critica, che ne ha apprezzato il cast, (composto da talenti emergenti, ma anche da un grande ritorno, quello di Winona Ryder) e la caratterizzazione dei personaggi. Ma anche e soprattutto l’omaggio ai film hollywoodiani degli anni ottanta, che ripropone in modo originale tutto un immaginario, in grado di strizzare l’occhio ad un pubblico diversificato e contribuisce a donare alla vicenda un’atmosfera tutta particolare. Di questi giorni è il trailer della seconda stagione, che, alla luce del grande successo della serie, si presenta come uno degli eventi più attesi dell’autunno.

Master Of None

NetflixAziz Ansari ha deliziato pubblico e critica con la prima stagione di questa comedy presente nel catalogo Netflix e il suo Dev Shaw è stato sicuramente una delle piacevoli rivelazioni del 2015, anno di uscita della serie. Una vita qualsiasi, quella di Dev, un ragazzo di trent’anni residente a New York che, come molti trentenni, cerca di trovare un equilibrio tra vita sentimentale, ambizione e amicizie. In dieci episodi seguiamo le vicende di questo protagonista alle prese con una tematica importante come il razzismo, ma trattata con intelligenza e, soprattutto, con leggerezza. Dev infatti, al pari dello stesso Ansari, è di origini sud asiatiche, americano nato da genitori indiani, indiano che si trova a gestire dopo giorno i tabù legati alla sua pelle e cultura.

Tematiche che peraltro coinvolgono tutti i suoi amici, dalla ragazza omosessuale di colore, al ragazzo di origini cinesi e molti altri. Una galleria di outsider che utilizzano l’arma della comicità e dello humor, in un modo che ricorda da vicino Woody Allen, piuttosto che i tempi comici di un How I Met Your Mother, a cui la serie è stata spesso paragonata. La seconda stagione, uscita a due anni di distanza dalla prima, lo scorso 12 maggio, è stata una piacevole conferma, incentrata stavolta sull’Italia e sugli stereotipi nostrani, con Modena tra le location principale e Alessandra Mastronardi come protagonista.

Dirk Gently – Agenzia di Investigazione Olistica

NetflixCreata da Max Landis, in origine per BBC America e basata sull’omonima saga di romanzi di Douglas Adams (lo stesso autore di Guida Galattica per Autostoppisti), Dirk Gently ha debuttato in sordina nel catalogo Netflix nel corso del 2016 con i primi otto episodi. A dispetto del poco successo di pubblico, la serie si presenta come un mix sorprendente tra thriller e comedy, grazie soprattutto all’interpretazione dei due protagonisti, Dirk Gently e il suo riluttante fattorino Todd Brotzmann, rispettivamente Samuel Barnett ed Elijah Wood.

Alla base della serie, l’idea che tutte le cose siano collegate tra loro e parte di un disegno più grande, una sorta di “forza mistica”, che non può essere fermata o alterata in nessun modo. Questa è la filosofia che muove le azioni di Dirk, un investigatore che si autodefinisce “olistico” e che piomberà come un fulmine a ciel sereno nella vita di Brotzmann, costringendolo a fargli da assistente nell’indagine per omicidio su cui sta lavorando. Tra paradossi temporali e vicende soggette a diversi piani di lettura, questa serie caratterizzata da una comicità sopra le righe declinata in situazioni bizzarre e grottesche si presenta come un prodotto ben strutturato e appassionante, pronto a debuttare per la sua seconda stagione.

The Crown

NetflixPersino la Regina d’Inghilterra è entrata di recente nel novero dei fan di The Crown, la serie originale presente nel catalogo Netflix, tra le più costose mai prodotte dalla piattaforma, che racconta in dieci puntate la storia di una giovane Elisabetta II nei primi anni del suo regno. A interpretarla Claire Foy, che recita al fianco di Matt Smith (ricordato come uno dei mitici Doctor Who) nei panni del consorte Filippo.

Una vicenda che si è rivelata sicuramente affascinante per il pubblico, incentrata com’è su una donna che ha ricevuto il potere in eredità e che si ritrova a dover svolgere per dovere un ruolo, quello di capo di stato, che è stato a lungo una prerogativa esclusivamente maschile. Vediamo quindi la protagonista muovere i primi passi in un mondo costellato di sfide, a partire dal rapporto con il marito Filippo, poco incline ad accettare una figura di moglie così ingombrante, a quello con l’anziano e venerato primo ministro, Winston Churchill.

Dai vestiti alle musiche (composte da Rupert Gregson-Williams, mentre il tema principale è opera niente di meno che di Hans Zimmer), dalla scelta degli attori al modo di rappresentare i personaggi, la serie creata da Peter Morgan non ha fatto altro che riscuotere un successo sempre crescente presso i fan di tutto il mondo, ora in attesa della seconda stagione, prevista per l’autunno 2017.

Orange Is The New Black

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Il 9 giugno è stata messa a disposizione nel catalogo Netflix la quinta stagione di questa serie corale per eccellenza, declinata tutta al femminile. Basata sul libro di memorie di Piper Kerman, giovane waps newyorchese costretta a scontare una pena detentiva nel carcere federale di Litchfield per aver trasportato, anni prima, una valigia carica di soldi provenienti dal traffico di droga gestito dalla sua ex amante, OITNB, è, al pari di Narcos o Black Mirror, una delle serie di punta della piattaforma.

Se ancora non avete familiarità con il carcere di Litchfield e non avete mai sentito i nomi di Piper, Alex, Red o Crazy Eyes, siete ancora in tempo per recuperare questo show, creato da Kenji Kohan, in costante equilibrio tra dramma e commedia e tra passato e presente, grazie all’uso intenso dei flashbacks con i quali scopriamo il passato delle detenute, protagoniste irresistibili grazie alle quali l’autrice mette in scena un’umanità ricca, dolorosa e fortemente ancorata al reale.

Narcos

NetflixCreata da Chris Brancato, Eric Newman e Carlo Bernard, questa serie in dieci episodi diretta dal brasiliano José Padilha, è sicuramente uno dei prodotti di punta del catalogo Netflix, attualmente rinnovata per la sua terza stagione. Lo show racconta l’ascesa e la caduta di Pablo Escobar (Wagner Moura), re del Cartello di Medellín, la più grande organizzazione di narcotrafficanti, operante tra Sud America e Stati Uniti, tra gli anni ’70 e ’80. Al grido di “Plata o plomo” (soldi o piombo), il trafficante colombiano ci viene presentato attraverso il racconto dell’agente della Dea Steve Murphy (Boyd Holbrook), incaricato di catturare e uccidere questo Signore della Droga ma che si ritroverà, invece, a fare i conti con una società corrotta fino al midollo. Narcos ci offre così uno spaccato della storia politica e sociale di due Paesi, Colombia e Stati Uniti, legati da traffici di cocaina e alleanze firmate con il sangue.

Black Mirror

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Nel 2011, il catalogo Netflix si è arricchito dei diritti di Black Mirror, serie antologica diventata un cult, che racconta di futuri distopici in cui ad essere sviscerato è il rapporto tra uomo e tecnologia. Accolta da critiche entusiaste, che ne parlano come di uno show tra i più riusciti degli ultimi anni, la serie spicca per l’originale struttura narrativa, in grado di affrontare da un’angolazione del tutto originale un tema così discusso e affrontato.

Al momento siamo alla quarta stagione e fin dall’inizio ogni episodio ha raccontato una storia autoconclusiva, totalmente scollegata dalle altre. Il veloce successo dello show dipende anche dal fatto che il primo episodio, che racconta di un primo ministro britannico costretto da un ricattatore a fare sesso con un maiale in diretta televisiva, per evitare che una ragazza della Famiglia Reale venga uccisa, è uno dei più efficaci e sconvolgenti di tutta la serie. Il creatore di Black Mirror, nonché sceneggiatore di quasi tutti gli episodi, è Charlie Brooker, famoso conduttore televisivo e comico britannico.

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