In questo angolo di mondo: recensione
In questo angolo di mondo, il nuovo film di Katabuchi Sunao, sarà nelle sale italiane il 19 e 20 settembre a inaugurare il nuovo ciclo di Nexo Anime.
Quello di Katabuchi Sunao non è un nome noto nel panorama italiano, di certo oscurato dai più rinomati Miyazaki Hayao o Shinkai Makoto, quest’ultimo uscito vincitore ai botteghini di tutto il mondo con il film d’animazione giapponese più di successo di sempre, Your Name (Kimi no na wa). Con una filmografia piuttosto esigua alle spalle – fra i pochi titoli si ricordano La principessa Arete (Arete no Hime) e Mai Mai Miracle (Mai Mai Shinko to Sennen no Mahō) – Katabuchi arriva il 19 e 20 settembre nelle sale italiane con il suo nuovo lungometraggio, distribuito da Nexo Digital, In questo angolo di mondo (Kono sekai no Katasumi wa), vincitore di un Japanese Academy Award per il miglior film di animazione.
In questo angolo di mondo è un lungometraggio d’animazione che sorprende e conquista per il suo stile fatto di tavole dai colori tenui e acquerellati
Se già Gen di Hiroshima o La tomba delle lucciole, prodotto dallo studio Ghibli, avevano affrontano il difficile momento storico della Seconda Guerra Mondiale con il relativo sgancio delle due bombe atomiche sul Giappone, In questo angolo di mondo lascia gli avvenimenti bellici a cornice di una storia famigliare tratteggiata sì con delicatezza ma che non risparmia sugli orrori cui molti giapponesi sono andati incontro. Nata in una piccola cittadina sul mare vicino a Hiroshima, Suzu, che il film ci ha già fatto conoscere attraverso alcune brevi avventure della sua infanzia, nel 1944 ha già diciotto anni e una promessa di matrimonio da parte di un ragazzo di Kure, altra città portuale della prefettura di Hiroshima.
Nonostante l’infatuazione per un suo vecchio compagno di scuola, adesso ufficiale di Marina, in risposta ai suoi doveri filiali Suzu accetta di buon grado il matrimonio e si trasferisce così nella nuova città. Verrà accolta da un marito pacato e affettuoso e da una nuora iper critica verso qualsiasi cosa Suzu farà per prendersi cura della casa e dei suoi abitanti. In questo angolo di mondo segue le vicende di Suzu e delle donne che la circondano, tutte impegnate ad apportare il loro contributo durante gli anni di guerra, tra cibo razionato e continui bombardamenti, che dalla seconda metà del film in poi scandiscono la trama con un ritmo serrato e quasi soffocante.
In questo angolo di mondo racconta del dramma della guerra senza mai metterla in primo piano con un racconto filtrato dagli occhi e dalle emozioni di una giovane donna
Lo stile talvolta onirico delle diverse tavole, si presta perfettamente per tracciare le vicende di Suzu sia nel presente che nel passato. Appassionata di disegno, per il quale possiede anche un talento naturale, in varie scene in soggettiva, cura e attenzione vengono destinate a dettagli come foglie che si muovono nel vento ed eventi bellici che lasciano schizzi d’arcobaleno nel cielo e fanno sospirare Suzu che non ha con sé i suoi colori per ritrarre ciò che la circonda. Giovane devota e conscia dei suoi doveri di moglie, grazie alla passione per il disegno lo spettatore riesce comunque ad apprezzare le multi sfaccettature di questo personaggio e a simpatizzare con lei a seguito della tragedia che si consumerà.
Più interessato a tratteggiare uno spaccato di vita negli anni ’40 piuttosto che a presentare i veri e propri avvenimenti di guerra, In questo angolo di mondo è il racconto drammatico delle difficoltà e delle piccole gioie cui una ragazza comune si trova di fronte nella vita. Con sguardo benevolo ma oggettivo, Katabuchi ci presenta un personaggio che fa della semplicità e della devozione le sue cifre significative, non dimenticandosi tuttavia di ricordare e celebrare tutti quei sacrifici che ci si aspetta che una donna compia ma che, purtroppo, troppo spesso vengono dati per scontati.