Guillermo Del Toro su The Shape of Water: “Credo che il fantasy sia sempre politico”
Guillermo Del Toro svela i dettagli della sua fiaba fantasy e ci dà un suggerimento per vedere il suo Pinocchio prima del previsto!
Guillermo Del Toro infiamma i cuori della 74esima edizione del Festival di Venezia. Il suo bellissimo film The Shape of Water (di cui potete leggere qui la recensione) è una favola sognante imperdibile. Insieme al cast e al compositore Alexandre Desplat il regista e sceneggiatore messicano ha presentato il film alla stampa.
Come è stato inserire nel genere fantastico di The Shape of Water temi ispidi come il sottofondo della Guerra Fredda e il sesso inter-specie?
Credo che il fantasy sia sempre politico. Soprattutto oggi dove sentimenti come l’amore vengono continuamente usati. Poi esistono sempre due versioni della favola de La bella e la bestia: quella puritana e quella dove scopano, la seconda è quella più perversa e sinceramente quella che mi interessa di più. Elisa è una vera donna, fa colazione, si masturba, come tutti. Nel film il sesso doveva essere ben inserito, organico con il racconto, non serviva neanche che si vedesse. Per la scena del bagno abbiamo lavorato veramente tanto con il direttore della fotografia, girarla ha richiesto quasi sei ore, ma bisognava porre le luci in modo perfetto.
Quale è stato il processo che ti ha fatto scegliere proprio la Guerra Fredda come periodo in cui ambientate il film?
The Shape of Water è un film d’epoca che presenta però elementi contemporanei. È ambientato nel 1962, ma può parlare tranquillamente della situazione di oggi. L’America di quel tempo inseguiva il futurismo, era piena di promesse, ma allo stesso tempo presentava forte sessismo, classismo e razzismo, proprio come accade oggi. Questi ideali poi sono andati a cristallizzarsi. Vogliono diventare grandi, ma è spaventoso come solo pochi ci riescano. Essendo messicano capisco cosa vuol dire venire considerato come l’altro. Per questo la creatura rappresenta qualcosa di divino e possibile insieme.
Ha scritto anche questa volta la biografia di tutti i suoi personaggi? E come mai la creatura non ha un nome?
Sì, per tutti quanti c’era una biografia dettagliata, l’unica a non averla era Elisa stessa. Questo perché Sally (Hawkins) è stata fondamentale nella creazione del personaggio, lei la conosceva quasi meglio di me. Alla creatura non serviva un nome, per ognuno rappresenta qualcosa di differente, una sorta di Teorema di Pasolini con un pesce. Però sul set lo chiamavamo Charlie come un famoso tonno in scatola.
Parlando del lavoro svolto con Guillermo Del Toro per la realizzazione del personaggio di Sally in The shape of water Sally Hawkins ha detto:
Quello che è capitato tra noi possiamo definirlo come un momento di sincronia. In quel periodo ero impegnata in un progetto non ben definito, avevo solo un’idea per un cortometraggio incentrato su di una sirena. Allora mentre un giorno stavo scrivendo mi chiama il mio agente dicendomi che Guillermo stava pensando a me per una cosa ancora non scritta.
Ci sarebbe stato una sorta di uomo sirena di cui una donna si innamora, ad ascoltare la storia mi stava cadendo il telefono dalle mani. Quindi ci siamo messi al lavoro e Guillermo ha visto qualcosa che avevo scritto io per capire se si potesse inserire nel film.
Guillermo, guardando alla cura e ai dettagli con cui costruisci la messa in scena dei tuoi film, quanto spazio lasci ai collaboratori?
È importante porre delle fondamenta prima che arrivino i collaboratori. Ci sono voluti quasi tre anni prima che un gruppo di artisti decidesse di collaborare con me al film, bisogna pensare alla narrazione. Poi ci sono elementi visivi che vanno decisi in precedenza, come i colori e cosa comunicano, le similitudini. Prima si pongono i limiti, poi ci si esprime creativamente.
Octavia, in che modo ti sei avvicinata al personaggio?
Quando Del Toro ti dice che sta scrivendo una parte per te e che il tuo ruolo è differente da qualsiasi altro tu abbai interpretato è difficile rinunciare. Zelda è un personaggio forte, sarà anche una donna delle pulizie, ma ha una grande intelligenza.
Alexandre Desplat, che ha composto la colonna sonora di The shape of water, ha risposto così alla domanda su quale sia stato il bilanciamento per sonorizzare le atmosfere più dark e la parte romantica del film:
L’emozione è cruciale per il racconto di Guillermo, quindi ho cercato di enfatizzare la musica senza però cadere nell’accondiscendenza. Devo dire che è stato facile poiché la musica usciva dal film un po’ come l’acqua di un fiume. Bisognava che fosse commovente il più possibile, ma trattenere il tutto allo stesso tempo.
Richard Jenkins, lei ha una parte molto bella e chiave nella vita della protagonista. Come è stato lavorare al fianco di Sally Hawkins?
Tra me e Sally c’è stata amicizia fin da subito. Tutto ciò che si vede nel film è frutto soltanto di una ottima sceneggiatura. Ed è quello che mi piace quando leggo una sceneggiatura, quando il personaggio è già lì, infatti l’ho amato dall’inizio. Far parte di questo straordinario lavoro in questo particolare momento della mia vita devo dire è stato veramente importante per me.
Guillermo, hai già in mente il prossimo progetto a cui lavorerai? Magari finalmente potrai iniziare il tuo Pinocchio?
Per Pinocchio ho tutto, però quando si ha a che fare con me è sempre complicato. Solitamente quando propongo un film nessuno inizialmente vuole lavorare, poi in fine lo fanno e i film funzionano. Con Pinocchio invece tutti volevano finanziarmi, ma dopo che hanno scoperto che il mio sarebbe stato un antifascista durante l’ascesa di Mussolini si sono tirati indietro. Questo per dire che se volete Pinocchio e rendere felice un messicano potete finanziarmi con 35 milioni di dollari!