Morto Murray Lerner: il documentarista premio Oscar aveva 90 anni

Murray Lerner si era distinto per gli importantissimi documentari musicali che hanno immortalato le performance di artisti del calibro di Bob Dylan e The Doors.

Murray Lerner, autore di documentari musicali negli anni ’60 e ’70, è morto all’età di 90 anni a New York City. La causa della morte è stata un’insufficienza renale. Sebbene meno famoso dei suoi contemporanei D.A. Pennebaker e del duo fraterno Albert e David Maysles, Lerner era al loro pari dal punto di vista del significato culturale del suo lavoro, registrando filmati storici di Bob Dylan al Newport Jazz Festival del 1965 e Jimi Hendrix e The Doors mentre eseguivano le ultime performance delle loro carriere nel 1970 presso l’Isle of Wight Festival.

Lerner è morto sabato nella sua casa a Long Island City, NY, dopo una malattia di circa tre mesi, secondo il figlio Noah Lerner, uno scrittore e produttore della HBO. “Era un filmmaker completo”, racconta Noah Lerner a Variety. “Direttore della fotografia prima e soprattutto, ma qualcuno che ha anche scritto, pubblicato, prodotto e diretto”.

Il produttore e l’amico Martin Lewis ricordano Lerner come “uno dei più importanti documentaristi musicali del nostro tempo”. Murray Lerner ha vinto un Oscar per il miglior documentario nel 1981 per Da Mozart a Mao: Isaac Stern in Cina, ma è stato il suo secondo film, Festival, pubblicato nel 1967, che ha decretato il suo valore. La cronaca del Newport Folk Festival dal 1963 al 1966 fornì a Lerner la sua prima nomination all’Oscar per una fetta di storia musicale che includeva la prima performance pubblica di Bob Dylan che usava una chitarra elettrica nel 1965. Festival è stato ripristinato e sta ottenendo il rilascio di un’ edizione speciale attraverso la Criterion Collection, il 12 settembre.

Nel 1967, il titolo ha conseguito anche il Premio San Giorgio del Festival di Venezia, conferito dal 1956 al 67 a opere artistiche che contribuiscono al progresso della civiltà.
“Mio padre ha toccato il cielo con un dito per quel premio, perché ha incontrato Fellini e si è seduto a chiacchierare con lui un po’ ‘”, ha ricordato Lerner.