Venezia 74 – Le fidèle: recensione del film con Matthias Schoenaerts
Le fidèle mette in scena l'utopico e irraggiungibile fantasma dell'amore assoluto.
Dopo Bullhead – La vincente ascesa di Jacky e Chi è senza colpa, Michaël R. Roskam torna ad affrontare il mondo della malavita con Le fidèle, film con protagonisti Adèle Exarchopoulos e Matthias Schoenaerts presentato fuori concorso alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La pellicola sarà distribuita sul mercato americano con il titolo Racer and the Jailbird, ed è inoltre stata scelta per rappresentare il Belgio ai premi Oscar 2018 nella categoria riservata al miglior film in lingua straniera.
Le fidèle racconta la travolgente e passionale storia d’amore fra Bibi (Adèle Exarchopoulos) e Gino (Matthias Schoenaerts): lei lavora nell’azienda della sua facoltosa famiglia e nel tempo libero si diletta come pilota da corsa, lui è un ragazzo fascinoso e alla mano, ma nasconde agli altri un inquietante segreto, ovvero la sua appartenenza a una gang criminale di Bruxelles. Bibi e Gino dovranno combattere contro tutto e tutti per salvaguardare il loro amore.
Le fidèle: un incongruente ed eccessivo mix fra noir, gangster movie e love story
Le fidèle è un film contraddittorio, eccessivo, spericolato, costantemente in bilico fra noir, gangster movie e love story. Forte delle convincenti prove dei protagonisti Matthias Schoenaerts e Adèle Exarchopoulos (tornata alla ribalta dopo il successo de La vita di Adele), il film di Michaël R. Roskam procede in maniera ondivaga e incerta, alternando momenti di buon cinema con inaspettate cadute di stile e originalità. Le fidèle preme subito il piede sull’acceleratore, mostrandoci l’incontro fra Bibi e Gino a margine di una delle gare di lei e a stretto giro, in una delle tante brusche ellissi temporali del film, il loro amore già solido e compiuto. Un amore che ha le proprie basi, e al tempo stesso i presupposti del fallimento, nel desiderio, nel crimine e in differenze sociali e caratteriali inappianabili.
È l’inizio di uno script disarticolato e straripante, che procede per accumulo, sottoponendo i protagonisti a una serie di svolte e sventure che mettono a dura prova la sospensione dell’incredulità dello spettatore, già provata da frequenti buchi di sceneggiatura e da una rivedibile caratterizzazione dei personaggi. Partito con il passo di un adrenalinico amore ai margini dei mondi delle corse e della malavita, con il passare dei minuti Le fidèle si scioglie in un melodramma criminale dal sapore retrò e dal retrogusto di già visto, in cui i due personaggi perdono progressivamente e incoerentemente le proprie peculiarità convergendo in una trama caotica e sovrabbondante di spunti, situazioni e sfumature.
Le fidèle mette in scena l’utopico e irraggiungibile fantasma dell’amore assoluto
Nonostante il carisma e l’invidiabile presenza scenica della Exarchopoulos, a colpire è soprattutto l’involuzione del personaggio di Bibi, che dopo essere stata presentata come forte e indipendente pilota finisce per diventare una sorta di martire dell’inguaribile e rovinoso stile di vita di Gino, annullando la propria personalità per la salvaguardia di un amore tragicamente impossibile, sul quale la sceneggiatura fa piovere ogni sciagura possibile e immaginabile.
A tenere a galla Le fidèle è soprattutto la naturale e percepibile alchimia su schermo fra Matthias Schoenaerts e Adèle Exarchopoulos, che riesce a rendere credibili l’amore, il sesso e anche le scene più patetiche ed esagerate, insieme alla buona gestione delle (poche) scene di corsa e delle sequenze d’azione più concitate. Decisamente dimenticabile e poco ispirata invece la colonna sonora di Raf Keunen, fido collaboratore di Michaël R. Roskam.
Nel tentativo di mettere in scena l’utopico e irraggiungibile fantasma dell’amore assoluto, Le fidèle si perde nei meandri di generi e sottogeneri e in uno sconclusionato ed eccessivo affollamento narrativo, trovando però nei due protagonisti una coppia capace di sorreggere e valorizzare una pellicola che altrimenti sarebbe stata difficilmente salvabile.