Nanni Moretti sta girando un documentario su Pinochet
Dopo Mia madre, Nanni Moretti ha deciso di dedicarsi al genere documentaristico, raccontando il ruolo dell'Italia durante la dittature di Augusto Pinochet.
Passa sempre qualche anno fra un film e l’altro di Nanni Moretti, ma il regista italiano ha aspettato solo due anni prima di rimettersi al lavoro dopo aver presentato Mia madre a Cannes nel 2015.
Proponendoci solitamente titoli di fiction, pur spesso intrecciati con la realtà e accenni autobiografici (come il film sopracitato), Nanni Moretti affronta stavolta il documentario, raccontando il ruolo dell’ambasciata italiana durante il periodo che ha visto il Cile nelle mani del dittatore Augusto Pinochet.
A dichiararlo, come riporta l’ANSA, è Fernando Ayala Gomez, ambasciatore cileno in Italia, durante un convegno tenutosi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, in cui si è discusso del golpe avvenuto nell’11 settembre 1973.
Nanni Moretti non è comunque nuovo al documentario, avendo firmato nel 1990 il mediometraggio La Cosa, che rappresentava il dibattito interno al Partito comunista su come questo dovesse essere riformato; più recentemente, nel 2001, ha girato un corto intitolato The Last Customer, in cui racconta la storia di una famiglia newyorkese costretta a chiudere la farmacia gestita da due generazioni in seguito all’abbattimento dell’edificio in cui è situata.
L’ultima volta che abbiamo visto Nanni Moretti al cinema è stato proprio nel 2015 in Mia madre, in cui affiancava Margherita Buy. Quest’ultima, per la sua interpretazione, ha conquistato il David di Donatello per la migliore attrice protagonista; per lo stesso film venne premiata anche Giulia Lazzarini, come non protagonista, nel ruolo della madre di Moretti.