Stalker: recensione del Blu-ray del film di Andrej Tarkovskij
La nostra recensione del Blu-Ray di CG Entertainment dello straordinario Stalker, il film del cineasta sovietico Andrej Tarkovskij.
Grazie a una realtà di successo dell’Home Video italiano come CG Entertainment, torna a godere di rinnovata luce un immortale capolavoro della cinematografia mondiale come Stalker di Andrej Tarkovskij, presentato per la prima volta nel formato ad alta definizione del Blu-Ray.
Ci troviamo di fronte a una vera e propria pietra miliare della settima arte, capace di trarre di poggiarsi su una trama di stampo fantascientifico per elevarsi a una profonda e complessa riflessione sul senso stesso dell’esistenza, precipitando lo spettatore in un vortice di inquietudine, mistero e rarefazione lungo poco meno di tre ore. Una pellicola difficile da digerire e pressoché impossibile da decifrare in ogni sua sfaccettatura, ma che continua a turbare, affascinare e ispirare i cinefili e i cineasti di oggi: non a caso, il poster che compare al di fuori di un cinema nel recente successo Atomica Bionda è proprio quello di Stalker.
Stalker: il film capolavoro di Andrej Tarkovskij che travalica i limiti della fantascienza
Ci troviamo in un prossimo e non delineato futuro, in un territorio contaminato e inaridito dal misterioso impatto di un meteorite. La regione circostante al disastro, battezzata con un generico Zona, è stata chiusa alla popolazione ed è attualmente presidiata dai militari. Secondo voci e racconti popolari, nella Zona vengono sconvolte le normali leggi fisiche e avvengono diversi fenomeni paranormali. Si vocifera addirittura che i fortunati in grado di accedere a una stanza al suo interno, possano vedere esauditi tutti i loro desideri. Un cinico e nichilista intellettuale, chiamato semplicemente Scrittore, e un razionale e rigoroso scienziato, denominato Professore, decidono di avventurarsi nella Zona, ricorrendo all’aiuto di un cosiddetto Stalker, ovvero una guida fuorilegge capace di scortare di scortare i due a destinazione e proteggerli dai diversi pericoli che incontreranno lungo il loro cammino.
L’avventuroso viaggio dell’improvvisato terzetto diventa con il passare dei minuti l’incontro e lo scontro tra tre stili di pensiero completamente differenti e tra le diverse aspettative e speranze che essi ripongono nella Zona.
Stalker: un viaggio ipnotico e mistico oltre i confini della conoscenza umana
Andrej Tarkovskij prende per mano lo spettatore, accompagnandolo in un viaggio ipnotico e mistico oltre i confini della conoscenza, alla ricerca della radice più intima e pulsante dell’umanità. La macchina da presa del regista sovietico si muove con passo lento ma deciso, con lunghe carrellate, intensi piani sequenza e un memorabile passaggio dal bianco e nero ai colori, prendendosi tutto il tempo necessario per raccontare paesaggi, luci, ombre, volti e pensieri, rannicchiati in un non luogo che contrappone malinconica desolazione e flebili sprazzi di vita, vibranti dialoghi e spettrali immagini, con addirittura alcuni echi premonitori del disastro della centrale nucleare di Chernobyl del 1986, 7 anni dopo l’uscita di Stalker.
Stalker tesse lentamente la sua tela, muovendosi fra suggestioni, simbolismi, metafore e visioni, facendosi forza di una narrazione nettamente sbilanciata sui personaggi rispetto all’azione e mettendo progressivamente da parte lo spunto fantascientifico di partenza per concentrarsi su debolezze, questioni e dubbi reali e concreti, inestricabilmente legati all’essenza umana. L’avvicinamento alla tango agognata Zona diventa così terreno di confronto etico, filosofico e concettuale fra posizioni diverse e inconciliabili. La sceneggiatura calibrata alla perfezione si avvale di dialoghi tanto pungenti e acuti quanto profondi e sensibili, alimentati da un continuo scontro fra logica e fede, fra filosofia e scienza, fra razionalità e speranza, che deflagra nella superbamente lancinante fase finale della pellicola.
La Zona metafora dell’esistenza umana
La Zona si trasforma così una metafora del senso della nostra stessa vita, mai univoco o totalmente afferrabile, ma definito dalla nostra percezione, dalla nostra esperienza e dai nostri desideri. Il viaggio verso questo luogo astratto e indefinibile diventa simbolo dell’impossibile ricerca di un’inafferrabile verità, sostenuta dal desiderio di espandere la conoscenza umana e al tempo stesso frenata dalla paura di scoprire davvero chi siamo e ottenere veramente ciò che desideriamo. Professore, Scrittore e Stalker si tramutano in tre prospettive, tre punti di vista, tre esistenze affossate dalla vita che si sfidano, si battono e infine si liberano dei pensieri pregressi, fondendosi in una sintesi che non ci è dato conoscere in tutti i suoi dettagli. Spetta dunque all’Inno alla Gioia di Beethoven e alla rappresentazione della più totale purezza, ovvero una bambina, chiudere in maniera poetica, criptica e allo stesso tempo inquietante questo monumento alla potenza della settima arte.
Oltre alla già citata granitica sceneggiatura, scritta dallo stesso Andrej Tarkovskij sulla base del romanzo Picnic sul ciglio della strada di Arkadij e Boris Strugackij, e alla magistrale regia del cineasta sovietico, sarebbe un delitto non citare la straordinaria fotografia di Aleksandr Knyazhinskij, che in un crescendo di forza e intensità passa con disarmante naturalezza dal bianco e nero al colore, senza vedere intaccata neanche per un secondo la propria forza evocativa, e le folgoranti interpretazioni dei tre protagonisti Nikolay Grinko (vero e proprio attore feticcio del regista), Anatoliy Solonitsyn e Aleksandr Kaydanovskiy, superbi nel caratterizzate le sfaccettature complesse e contrastanti dei rispettivi personaggi.
Stalker: i dettagli del Blu-Ray di CG Entertainment
Il Blu-Ray della CG Entertaiment (acquistabile a questo link) si distingue per l’impressionante nitidezza e luminosità dei colori, che restituisce al capolavoro di Tarkovskij una vitalità che era andata perduta nel corso del tempo. Il video è in formato HD 1080 24p con aspect ratio 1.33:1 e scorre senza sbavature o imperfezioni di rilievo e con uno splendido livello di dettaglio, rendendo onore alla visione originale del regista. Considerando gli anni che il film si porta sulle spalle, l’audio si distingue per la sua pulizia, limitando al minimo la presenza di rumori di fondo, sia nelle versioni DTS HD 5.1 (in originale e in italiano) che nella Dolby Digital 5.1 italiana e Dolby Digital 2.0 originale. Sono presenti i sottotitoli in italiano e in italiano per non udenti.
A livello di extra troviamo invece solamente un filmato di pochi minuti intitolato La casa, già presente nelle precedenti edizioni Home Video del film, che mostra i dettagli di una piccola abitazione immersa nel verde e nella natura con i proverbiali intensi movimenti di macchina del maestro sovietico. Una piccola ma gradevole postilla, che impreziosisce questa ottima nuova edizione di un prodigio del cinema, immancabile nella collezione di un vero cinefilo.