Tim Roth: i migliori film e serie tv da Pulp Fiction a Tin Star
Tim Roth e la sua carriera artistica, i film e le serie TV migliori dell'attore di Pulp Fiction, de Le Iene e della serie TV di Sky Atlantic Tin Star
Nato il 14 maggio del 1961 a Londra, Tim Roth è senza dubbio uno degli attori più interessanti del panorama cinematografico e televisivo, sia per i ruoli ricoperti sia per le sue indubbie capacità interpretative. Se infatti diamo un’occhiata alla sua filmografia, ci rendiamo della varietà dei personaggi a cui ha prestato il volto. Roth raramente è stato un attore da prima pagina: la sua vita privata si contraddistingue soprattutto per la riservatezza. Solo di recente abbiamo avuto occasione di vederlo sulle pagine di giornali come The Guardian per via delle rivelazioni fatte dallo stesso attore riguardo gli abusi che avrebbe subito durante l’infanzia da parte del nonno.
Dopo la storia con Lori Baker, da cui nacque il figlio Jack nel 1984, dal 1993 Tim Roth è sposato com la fashion designer Nikki Butler. I due, ancora oggi insieme, hanno due figli: Timothy e Cormac.
L’esordio attoriale di Roth avviene nel lontano 1982 con il film televisivo Made in Britain, diretto Alan Clarke, in cui l’attore interpreta un giovanissimo neo-nazista. La scalata verso il successo è costellata di tanti ruoli per il cinema e per la televisione (svariate le collaborazioni con la BBC) che portarono pian piano l’attore verso il successo hollywoodiano. In seguito, insieme ad altri attori come Gary Oldman, Colin Firth e Daniel Day-Lewis, Roth venne incluso nella categoria detta “Brit Pack”, e cioè un gruppo di attori inglesi che negli anni Ottanta ebbero successo in America. Una volta dimostrate le sue sue doti come attore, Roth ha lavorato con registi come Tim Burton, Wim Wenders, Woody Allen, Giuseppe Tornatore e ovviamente con Quentin Tarantino per il quale ha interpretato alcuni dei suoi ruoli più interessanti.
Tim Roth: i film e le serie TV migliori da Pulp Fiction alla recente Tin Star
Qui sotto vogliamo ripercorrere in dieci punti la carriera attoriale (e registica) di Tim Roth, cercando di far emergere una figura quanto più completa e varia come quella di questo attore britannico.
Tim Roth in Rosencrantz e Guildenstern sono morti
Rosencrantz e Guildenstern sono morti è un film del 1990 che vede Tim Roth sul grande schermo insieme a Gary Oldman. Lo inseriamo perché si tratta di un film abbastanza particolare: i due protagonisti sono personaggi marginali creati in origine da William Shakespeare per Amleto. Qui vengono elevati a personaggi principali dal regista Tom Stoppard e inseriti in un clima tra l’ironico e l’assurdo. Infatti, i due personaggi dialogano tra di loro continuamente, filosofeggiando sulla morte, la vita e l’esistenza su un binario che, si potrebbe dire, corre parallelo a quello dell’originale tragedia shakespeariana.
Un film shakespeariano che rientra tra i primi dieci film più importanti dell’attore e che ne decretò il talento agli occhi della critica cinematografica dal momento che Rosencrantz e Guildenstern sono morti venne presentato alla 47esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove vinse il Leone d’Oro.
Tim Roth ne Le Iene
Una delle interpretazioni più belle dell’attore arriva nel 1992, quando Tim Roth inizia il suo sodalizio con Quentin Tarantino con la parte di Mr. Orange in Le Iene. Il ruolo del poliziotto infiltrato in una banda di gangster che progetta di rapinare una gioielleria, detto così, potrebbe sembrare particolarmente dinamico. In realtà, in questo caso, la parte più dinamica che vediamo del personaggio interpretato da Roth è quella del flashback, e cioè il momento in cui, ancora nei panni del poliziotto, Freddy Newandyke si prepara a calarsi nei panni di Mr. Orange, e poco altro. Nonostante il ruolo piuttosto statico, quello di Roth è l’unico personaggio onnisciente del film, che osserva in silenzio lo svolgersi degli eventi. Il personaggio probabilmente più memorabile dell’intera carriera dell’attore.
Tim Roth in Pulp Fiction
Nel 1994 arriva nelle sale cinematografiche Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Il film ha trasformato in vere icone viventi attori già famosissimi come John Travolta, Samuel L. Jackson e ovviamente Uma Thurman (anche se poi sarà in realtà definitivamente consacrata quasi come un simbolo del cinema tarantiniano solo con Kill Bill Vol. 1 e 2).
Tuttavia, in Pulp Fiction non si può non pendere dalle labbra di Tim Roth, che arriva sullo schermo all’inizio e alla fine del film. Pur stando poco sullo schermo riesce a imprimersi chiaramente nella mente dello spettatore e ad emergere in mezzo a tutti gli altri personaggi. Il tutto ovviamente insieme alla sua adorata “coniglietta”.
Tim Roth in Rob Roy
Anche questa volta Roth non è il protagonista del film di Michael Caton-Jones, interpretato da Liam Neeson. Il nostro invece veste i panni del cinico e crudele Archibald Cunningham, e lo fa così splendidamente da riuscire ad ottenere non solo la nomination agli Academy Awards come Miglior Attore non protagonista e quella nella stessa categoria ai Golden Globes, ma anche a vincere il BAFTA per il ruolo. In effetti, caratterizzare un personaggio come questo cattivo da film, il cui tratto costante è proprio la malvagità, non deve essere stato facile: il confine tra la caricatura e un personaggio impeccabile è davvero molto sottile.
Tim Roth e le grande interpretazione de La leggenda del pianista sull’oceano
È nel 1998 che Giuseppe Tornatore affida a Tim Roth il ruolo da protagonista nel suo film La leggenda del pianista sull’oceano, storia tratta da Novecento i Alessandro Baricco. Ripensando alla filmografia precedente dell’attore, ci rendiamo conto che il personaggio è agli antipodi rispetto a Ringo o a Mr. Orange. Tuttavia, sulle note della meravigliosa colonna sonora, composta per l’occasione da Ennio Morricone, Roth costruisce magistralmente la figura di Danny Boodman, dipingendo un carattere che dalla fermezza sfuma alla dolcezza: decisamente commovente.
Tim Roth in L’incredibile Hulk
Probabilmente non si tratta di una delle interpretazioni più riuscite dell’attore britannico, che tra l’altro ha dichiarato di recente che tornerebbe volentieri ad interpretare il personaggio in un nuovo film. L’incredibile Hulk è il film in questione, diretto da Louis Leterrier. Il personaggio è invece Emil Blonsky, per gli amici Abominio, soldato di lungo corso che all’inizio è a capo del gruppo mandato in Brasile a riacciuffare Bruce Banner, ma che poi si sottopone alle “cure” che hanno trasformato Banner in Hulk. Lo scontro finale tra i due demolirà una buona parte di New York. In ogni caso, anche qui vale lo stesso discorso fatto per Rob Roy: il personaggio risulta esagerato e per questo diventa molto presto una macchietta. Si tratta tuttavia di un film importante nella filmografia di Roth che si presta ad un genere molto più mainstream.
Tim Roth in Planet of the Apes – Il Pianeta delle Scimmie
Come abbiamo detto anche sopra, Tim Roth ha davvero avuto la possibilità di lavorare con alcuni tra i registi più apprezzati del grande schermo. E infatti non è passato inosservato neanche agli occhi di Tim Burton, altro regista che solitamente (come Tarantino) tende a ricorrere sempre agli stessi attori. Stiamo parlando de Il Pianeta delle Scimmie, film realizzato nel lontano 2001 e che ha visto pareri discordanti sia da parte del pubblico sia da parte della critica. Qui Roth interpreta il Generale Thade: di nuovo un personaggio che possiamo tranquillamente far rientrare nella categoria dei cattivi, anche se questa volta in versione molto scimmiesca. Un personaggio ben dosato e decisamente riuscito.
Tim Roth in Lie to Me
Negli ultimi anni Tim Roth è gradualmente un passato al mondo della televisione (ne ha anche parlato in un‘intervista molto recente), un panorama nuovo che vede sempre di più il coinvolgimento dei protagonisti dello star system. Nel caso di Tim Roth però si tratta, più che di una novità, di un ritorno alle origini in quanto la sua carriera è iniziata proprio con un film per la televisione. Uno dei prodotti più convincenti che lo hanno visto protagonista è stato sicuramente Lie to Me, una serie che purtroppo è stata soppressa dopo solamente tre stagioni e che forse ha solo avuto la colpa di essere arrivata un po’ in anticipo sui tempi. Il Dr Cal Lightman, interpretato dal nostro, riesce a tenere portentosamente in piedi le tre stagioni grazie alle sue qualità di psicologo, doti che gli permettono di risolvere delle indagini solamente osservando i sospettati. Niente male, no?
Tim Roth in Tin Star, la serie TV di Sky Atlantic
Tra le altre produzioni televisive a cui l’attore britannico ha partecipato c’è anche Tin Star, l’ultima anche cronologicamente. Pur calandosi ancora una volta nei panni del detective, in questo caso ci il personaggio di Jim Worth ha anche un alter ego, Jack Devlin, che non è consigliabile far arrabbiare. E infatti, l’alter ego si risveglia proprio per reclamare vedetta all’indomani dell’ondata di crimini che investe della piccola città dove lavora Jim. La serie è appena cominciata ma sembra promettere abbastanza bene (QUI la nostra recensione del pilot), e Tim Roth appare a suo agio nelle vesti di un personaggio tormentato e sdoppiato. Inseriamo questa serie in questa lista proprio perché è qui che possiamo vedere l’attore in azione attualmente e perché sembrano esserci i presupposti per vedere anche un buon prodotto televisivo.
Tim Roth in Zona di guerra
Infine, essendosi cimentato anche con la regia, non potevamo estromettere un film come Zona di guerra, opera decisamente importante per l’attore. Infatti, si tratta di una storia nata dalla stessa biografia di Roth, che di recente ha svelato gli abusi subiti da parte del nonno paterno durante la sua infanzia. Gli abusi familiari sono il tema principe di Zona di guerra, uscito nel 1999. Il prodotto del suo debutto registico venne presentato nella Quinzaine des Réalisateurs della 52esima edizione del Festival di Cannes.