Loving Vincent: recensione del film su Vincent van Gogh
Loving Vincent è il film interamente dipinto da più di cento artisti che racconta la vita e le opere di Vincent van Gogh, al cinema con Nexo Digital solo il 16, 17 e 18 ottobre.
Un evento speciale per esplorare l’esistenza attraverso la morte di uno dei pittori più famosi, influenti e poetici dell’intero panorama artistico. Un uomo che rivivrà grazie alla tecnica da lui stesso brevettata, pennellate grezze, ma espressive che più di cento artisti hanno utilizzato per dare forma in pellicola all’opera cinematografica Loving Vincent (qui il trailer del film). Tele animate per raccontare di un pazzo uomo che desiderava soltanto respirare la libertà per poter così esprimere le proprie emozioni, le quali scivolano sul grande schermo fluide e ricolme di sensazioni.
Ritornando nei giorni addietro l’insano gesto dell’incomprensibile Vincent van Gogh (Robert Gulaczkyk), che lo condusse a una solitaria e probabilmente agognata morte, il giovane Armand Roulin (Douglas Booth) ripercorre le tappe dei suoi ultimi giorni per poter consegnare una lettera del defunto artista al suo caro fratello Theo Van Gogh. Impossibilitato dal poter far recapitare tale oggetto e diventato quasi ossessionato dalla volontà di dare una spiegazione a quel terribile atto, Armand viaggerà per i luoghi in cui Vincent van Gogh ha abitato e si confronterà con le persone da lui conosciute, ricostruendo l’immagine del pittore quando ancora era in vita, nell’ormai disperato tentativo di dare un senso alla sua sofferta dipartita.
Loving Vincent: un’esperienza cinematografica unica e ipnotica
Loving Vincent è un’esperienza ipnotica al di fuori di qualsiasi altra visione cinematografica. Un susseguirsi di quadri che hanno fatto la storia della pittura a partire dal XX secolo, espressi durante il viaggio di ricerca del giovane e burrascoso Armand Roulin e mostrati con tutta la potenza di quella sghemba tecnica del dipingere diventata per molti fonte di infinita commozione. Dalla più nota Notte stellata, alla lucentezza di Caffè di notte, fino al temibile presagio di Campo di grano con volo di corvi: di Vincent van Gogh pulsa l’anima, è chiaro lo stile, è pregno il linguaggio del film che si fa specchio delle abilità e del dolore di quel confuso uomo.
I vari paesaggi trasportati sul vuoto di un tessuto che va a incastonare ciò che solo l’occhio di Vincent van Gogh era in grado di cogliere fanno da sfondo ai soggetti che l’artista ha ritratto nella sua personale, intima maniera durante il corso dei propri anni. Personaggi che assumono il dono della parola grazie agli sceneggiatori Dorota Kobiela, Hugh Welchman – anche registi di Loving Vincent – e Jacek Dehnel e tratteggiano il profilo di quello sbeffeggiato creatore di potenti percezioni, una persona malata appassita come un girasole che la luce del sole ha dimenticato di illuminare.
Loving Vincent – I colori e i corvi che hanno accompagnato Vincent van Gogh
La forza dei colori, la stessa che contraddistingueva l’arte del pittore olandese, conquista lo sguardo del pubblico per la sua intrinseca fulgidezza, per la magia che le tinte riescono ad esaltare soprattutto nel confronto con i ricordi del passato che, poiché lasciati alla memoria del tempo, sono coperti dalla freddezza di un velo che li riporta in bianco e nero. Le pennellate, vere protagoniste di Loving Vincent, permettono a tratti di annullare il distacco del montaggio rendendo il film uno scorrere mutevole delle sequenze e delle scoperte che vanno così a plasmarsi in una continuità suggestiva e ammaliante, che si sposa perfettamente con le continue musiche di Clint Mansell e il gracchiare ininterrotto dei corvi.
I demiurghi di Loving Vincent lasciano che siano i quadri a parlare per ricordare di un martire dell’arte che forse, pur amando la vita, non poteva che rimanerne sopraffatto dai suoi meravigliosi turbamenti. Un esteta nato sotto un cattivo astro, lo stesso ce gli ha portato in dono un talento riconosciuto dal mondo tardi e ora consacrato ad animo imprescindibile per la cultura della storia dell’arte. Un pittore che sentiva troppo, amava troppo; un uomo che si è offerto a un’umanità che soltanto dopo la sua morte ha saputo rendergli omaggio.
Loving Vincent è al cinema con Nexo Digital solo il 16, 17 e 18 ottobre.