Dark Universe: Alex Kurtzman e Chris Morgan lasciano il franchise
Dopo la mezza delusione che è stata La Mummia, il Dark Universe sembra già alla deriva con l'abbandono di due dei produttori principali.
“Benvenuti in un mondo di Dei e mostri” recita la tagline del Dark Universe, franchise cinematografico che la Universal ha lanciato ufficialmente quest’anno con La Mummia.
L’obiettivo della compagnia era riportare in auge i mostri che fecero la sua fortuna negli anni ’30 in un universo condiviso simile a quello dei Marvel Studios e della DC Films. Non si può dire che il Dark Universe sia partito in quinta, incassando con La Mummia poco più di 400 milioni di dollari, circa il doppio del proprio budget; con un cast composto da Sofia Boutella, Tom Cruise e Russell Crowe, era chiaro tuttavia che l’intento fosse quello di puntare alto e a confermarlo è arrivato mesi fa l’annuncio che Javier Bardem e Johnny Depp fossero saliti a bordo del progetto, rispettivamente nei panni del mostro di Frankenstein e dell’Uomo Invisibile.
Ora, però, il futuro del Dark Universe sembra complicarsi, dal momento che Alex Kurtzman e Chris Morgan hanno lasciato il franchise. Si era già vociferato del possibile abbandono di Kurtzman, regista del La Mummia e tra i principali artefici di questo universo condiviso, ma ora THR conferma la separazione fra il cineasta e la Universal, svelando che anche il produttore Morgan ha preferito tirarsi indietro dopo che i contratti di entrambi sono scaduti a settembre. Alex Kurtzman potrà dunque al momento concentrarsi su Star Trek: Discovery, rinnovato già per una seconda stagione; Chris Morgan ritornerà invece a Fast and Furious, di cui è anche in cantiere uno spin-off con Dwayne Johnson.
Cosa questo significhi per il Dark Universe è difficile dirlo, ma è certo che il progetto ha perso due dei suoi pilastri e lo studio dovrà agire abilmente per sostituirli. Sicuramente, dopo essersi assicurati la partecipazione di molte star, sarebbe un peccato gettare tutto alle ortiche, ma forse la Universal avrà bisogno di riprogettare i propri passi.