TFF35 – Il Presidente (La cordillera): recensione del film di Santiago Mitre
Già presentato a Cannes 2017, con Il Presidente (La cordillera, titolo internazionale The Summit) Santiago Mitre torna ad affrontare il tema dell’arte del governo.
Ci sono tipologie di film che, visto l’argomento trattato, le tematiche che vogliono far passare, il contesto stabilito che cercano di richiamare, risultano quanto mai veritiere al fine di una ricostruzione precisa e dettagliata, che instaura una determinato clima e una determinata messinscena. A volte però, andando molto a perseguire uno stato di assoluta fedeltà, si rischia di eccellere sotto il punto di vista del quadro fotografato, scivolando invece per ciò che concerne la parte del coinvolgimento e dell’atmosfera in quanto fattori scatenanti di interesse e intrattenimento. Quello che è venuto a crearsi con l’ultimo film del regista argentino Santiago Mitre (El escondite, El amor – primera parte, El estudiante, Los posibles, La patota), il thriller politico Il Presidente (La cordillera), presentato già nella sezione di Un Certain Regard al Festival di Cannes 2017.
Il presidente dell’Argentina Hernán Blanco (Christian Slater) è l’uomo comune arrivato ad occupare una delle massime vette della politica. Un personaggio dalla parte del popolo, dei lavoratori, che mite si mette all’angolo per lasciare il passaggio a leader più carismatici e permettere che questi gli siano riconoscenti tramite benevolenza e favori. Un esponente quasi invisibile che si ritroverà, durante lo svolgersi del vertice che chiama a raccolta i presidenti dell’America Latina, a doversi confrontare con scandali derivanti dal suo passato e con una situazione critica in cui sarà portato a giocare di ragguardevole astuzia. Il momento di mettere da parte la propria umile strategia è arrivato, non permettere di essere schiacciati dalle più influenti potenze.
Il Presidente: un thriller senza tensione?
Fare finta che nulla stia succedendo. Mossa adoperata innumerevoli volte da timidi esponenti che nella politica sembrano lasciarsi muovere come pedine da più carismatiche figure, è linea abituale per un uomo comune che in acque sommosse da intrighi, sotterfugi e coltellate alle spalle non saprebbe come riuscire a nuotare. Situazione in cui involontariamente il presidente Hernán Blanco si ritrova spaesato e dalla quale cerca indenne di sfuggire, ma che lo incastrerà al punto – per ciò che implica il suo livello professionale ed emotivo – da fargli fronteggiare per la prima volta nella sua carriera un piano con insinuante malizia, non sconosciuta alla scena politica.
È così che il regista argentino Santiago Mitre torna ad affrontare il tema dell’arte del governo e, dopo essere stato presentato in primavera al Festival del Cinema di Cannes, trova ora il proprio spazio all’interno della sezione della Festa Mobile della 35esima edizione del Torino Film Festival. Il Presidente è però un thriller che sembra aver dimenticato l’importanza della tensione all’interno degli affari di Stato, quella sottile lama che, tagliente, infilza i personaggi principali dei vari intrecci politici, qui tramutata in un telo che, calato al di sopra della narrazione, ne fa un caso sicuramente scrupoloso, ma allo stesso tempo portatore di un atteggiamento controproducente poiché borioso.
Il Presidente: nonostante un cast di bravissimi interpreti il film di Santiago Mitre pecca per mancanza di “fascino politico”
Tutti molto bravi si rivelano gli interpreti della pellicola, purtroppo però appesantiti anche loro da una voglia di sottolineare una sorta di solida veridicità a discapito delle potenzialità di intrigo che permette il cinema di esplorare, le quali avrebbero dato modo ai personaggi di diventare i machiavellici leader di un appassionante dramma politico, e invece li rilega ad essere medesime, ma sbiadite copie di diplomatici doppiogiochisti.
Piatto dall’inizio fin proprio alla sua fine, privandosi di un’efficace climax che, pur nelle scottanti rivelazioni del personaggio principale mantiene immobile l’asticella dell’attenzione, il film La cordilera potrebbe benissimo essere specchio di fatti realmente avvenuti nella realtà contemporanea, ma che per nulla meritano un’attenta partecipazione se manifestati con tale mancanza di politica fascinazione.
Il Presidente è al cinema dal 31 ottobre 2018, distribuito da Movies Inspired.