Jumanji – Benvenuti nella giungla: recensione

Jumanji - Benvenuti nella giungla, il film con Dwayne Johnson, al cinema dall'1 gennaio 2018, si rivela una piacevole sorpresa!

Jumanji – Benvenuti nella giungla è un film del 2017 diretto da Jake Kasdan e con protagonisti Dwayne “The Rock” Johnson, Jack Black, Karen GillanKevin Hart e Nick Jonas. Si tratta di un sequel di Jumanji, film del 1995 con protagonista il compianto Robin Williams che ha indelebilmente segnato l’immaginario dei nati e cresciuti a cavallo fra anni ’80 e ’90. Jumanji – Benvenuti nella giungla arriverà nelle sale italiane l’1 gennaio 2018, con distribuzione Warner Bros. Jumanji - Benvenuti nella giungla Cinematographe

Spencer (Alex Wolff), Fridge (Ser’Darius Blain), Bethany (Madison Iseman) e Martha (Morgan Turner) sono quattro giovani studenti, che per motivi diversi vengono messi in punizione dal preside del loro istituto. Durante il compito a loro assegnato, fanno casualmente la scoperta di un vecchio videogioco intitolato Jumanji, con il quale cominciano quella che sembra essere una classica partita multi giocatore. I quattro ragazzi vengono però improvvisamente catapultati all’interno del videogioco, dove si trovano in una giungla piena di pericoli nei panni dei loro rispettivi avatar: l’archeologo Smolder Bravestone (The Rock), lo zoologo Franklin “Moose” Finbar (Kevin Hart), il cartografo Shelly Oberon (Jack Black) e l’avventuriera Ruby Roundhouse (Karen Gillan). Alle prese con i loro nuovi corpi e le conseguenti nuove qualità e debolezze, i quattro dovranno ritrovare una misteriosa gemma per fare ritorno alla loro vita reale.

Jumanji – Benvenuti nella giungla: un sequel che coglie lo spirito del predecessore senza rimanerne ingabbiato

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Nonostante le pessime premesse, che fra continui ritardi produttivi e poco convincenti materiali promozionali facevano presagire un sequel pasticciato e privo di personalità, Jumanji – Benvenuti nella giungla si rivela un’opera convincente ed estremamente godibile, che trae spunto dal soggetto del predecessore senza rimanerne ingabbiato, prendendo una strada totalmente autonoma e calibrando abilmente umorismo, avventura e azione. Dopo alcune prove non indimenticabili come Bad Teacher – Una cattiva maestra e Sex Tape – Finiti in rete, Jake Kasdan (figlio del più celebre Lawrence, regista de Il grande freddo e sceneggiatore de L’impero colpisce ancoraI predatori dell’arca perduta e Star Wars: Il risveglio della Forza) riesce nell’intento di fondere vecchio e nuovo e di riportare in auge l’avventura sul grande schermo, continuando l’inevitabile processo di revival cinematografico degli anni ’90 (conseguente a quello degli anni’80) già lanciato da film come Jurassic World o il meno riuscito Baywatch.

Jumanji – Benvenuti nella giungla strizza l’occhio alla generazione elettronica, spostando il meccanismo del racconto dai giochi da tavolo, leve narrative dell’indimenticabile film con Robin Williams, ai videogame, trascinando lo spettatore in un efficace (e per i video giocatori particolarmente intuitivo) sistema di vite, resurrezioni, sfide da vincere, abilità da sfruttare e avatar da padroneggiare. È proprio sul contrasto fra realtà e virtuale che Kasdan e gli sceneggiatori Chris McKenna, Erik Sommers, Scott RosenbergJeff Pinkner impostano la narrazione, utilizzando il gioco degli opposti (la reginetta della scuola trasformata in uomo sovrappeso, l’atleta che diventa un mingherlino, la ragazza timida e impacciata mutata in novella Lara Croft e il nerd del gruppo trasfigurato in una montagna di muscoli) come pretesto per alcune gag particolarmente riuscite e per una non banale riflessione sui concetti di identità e personalità.

Jumanji – Benvenuti nella giungla: una godibile avventura in perfetto equilibrio fra umorismo e azione

A rendere Jumanji – Benvenuti nella giungla scorrevole e godibile sono soprattutto le ottime prove dei 4 principali protagonisti, chiamati alla non facile prova di sfruttare le loro peculiari caratteristiche fisiche e di fare al contempo trasparire la vera e contrastante personalità degli abitanti di quei corpi. Jack Black e Kevin Hart dimostrano una volta di più di essere fra i migliori attori comici in circolazione, ma le vere sorprese sono un The Rock sempre più attore vero e completo e soprattutto la sensuale e al tempo stesso goffa Karen Gillan, che dopo le convincenti performance nei panni di Amy Pond in Doctor Who e Nebula ne I guardiani della galassia dà prova di essere pronta al salto di qualità e al ruolo da protagonista in una grande produzione.

Jake Kasdan controlla saldamente la narrazione, mantenendo sempre alto il ritmo e costantemente vivo l’interesse del racconto, nonostante i principali snodi della trama siano tutt’altro che imprevedibili. Buone notizie arrivano anche da una CGI mai troppo invasiva e per una volta funzionale a quello che è essenzialmente un grande viaggio nelle montagne russe per adulti e bambini, senza pretese di innovazione o di ricerca, ma forte di un sincero e profondo gusto per l’avventura e il puro intrattenimento, pregio non da poco in un cinema popolare contemporaneo che spesso ha la presunzione di prendersi troppo sul serio. Completano l’opera delle azzeccate ed energiche musiche, su cui prevedibilmente domina lo storico pezzo dei Guns N’ Roses Welcome to the Jungle, non a caso sottotitolo del film.

Jumanji – Benvenuti nella giungla si rivela una piacevole sorpresa

I principali difetti di Jumanji – Benvenuti nella giungla risiedono nell’inconsistente personaggio di Jefferson “Seaplane” McDonough (Nick Jonas), oggetto estraneo nel gruppo e poco incisivo anche come legame fra le diverse epoche di sequel e originale, e soprattutto nello scialbo villain interpretato da Bobby Cannavale, che continua il preoccupante trend dei blockbuster odierni fatto di antagonisti di scarso spessore e totalmente privi di fascino.

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Con la testa al presente e alla sua progressiva perdita di identità, un occhio al passato e il cuore nella gloriosa tradizione videoludica che ha contribuito alla crescita e alla formazione di tanti cinefili odierni, Jumanji – Benvenuti nella giungla si rivela una piacevole sorpresa, che con un leggerezza e un pizzico di nostalgia ci trasporta in un’avventura senza tempo e senza spazio, spingendoci a cercare la nostra vera essenza al di là dell’apparenza e a credere nella forza della cooperazione e del reciproco sostegno. Un genuino e appassionato film di genere, che riesce a intrattenere per 2 ore senza mai scadere demenziale o nello squallido plagio di una pellicola di culto come Jumanji.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5