Un anno di cinema: i 35 migliori film del 2017
Quali sono i film che dovete assolutamente vedere (o rivedere) usciti nel 2017? Abbiamo stilato una lista di 35 pellicole che oscillano tra produzioni internazionali e italiane, abbracciando diversi generi
Un altro anno di cinema è passato, lasciandoci emozioni, inquietudini, riflessioni, arrabbiature e anche qualche immancabile polemica. Un anno che ha visto alternarsi come non mai sequel di grandi classici del passato, narrazione cinematografica seriale (e in questo senso il Marvel Cinematic Universe fa già scuola da tempo) e alcuni spunti originali. Noi di Cinematographe abbiamo colto l’occasione per stilare una lista dei migliori film del 2017, cercando di dare rappresentanza a diversi generi, con un occhio di riguardo al troppo spesso bistrattato cinema italiano.
Ecco quindi i nostri 35 migliori film del 2017 in ordine alfabetico
Migliori film del 2017: A Ciambra (Jonas Carpignano)
Cominciamo la nostra lista dei migliori film del 2017 con l’Italia, e più precisamente con il film scelto per rappresentare il nostro Paese all’Oscar come miglior film straniero (anche se già tagliato dalla shortlist finale di 9 titoli), ovvero A Ciambra di Jonas Carpignano. L’adolescente Pio, determinato a trovare un proprio posto nel mondo e costantemente sospeso fra caos, inquietudine, paura e combattività, è il protagonista di un racconto di formazione duro e disincantato, ma allo stesso tempo intimo e umano, con il pregio di inquadrare con dovizia di particolari la difficile convivenza e la sempre più alta tensione fra le comunità rom, africane e italiane di Gioia Tauro.
Migliori film del 2017: Alien: Covenant (Ridley Scott)
Proseguiamo il nostro excursus sul cinema del 2017 con uno dei film che ha maggiormente diviso l’opinione pubblica, ovvero Alien: Covenant, seguito diretto di Prometheus e secondo prequel del seminale Alien. Ridley Scott riprende in mano una delle sue creature più riuscite e apprezzate, trovando il giusto compromesso fra omaggi al passato, prosecuzione del racconto della nuova saga e approfondimento di questo universo narrativo, sempre dannatamente inquietante e affascinante. A 80 anni suonati, il cineasta britannico manda ancora a scuola la maggior parte dei suoi colleghi più giovani, dirigendo una pellicola fantascientifica di rara eleganza stilistica, che si muove con disarmante naturalezza fra il tipico viscerale terrore della saga e profonde riflessioni sulla vita e sulla creazione.
Migliori film del 2017: Ammore e malavita (Manetti Bros.)
Ancora Italia con Ammore e malavita, sorprendente musical in salsa napoletana dei Manetti Bros. che ha immediatamente conquistato pubblico e critica fin dalla sua presentazione nella prestigiosa cornice della Mostra del Cinema di Venezia. I due fratelli utilizzano la loro capillare conoscenza e la loro naturale dimestichezza con il cinema di genere per realizzare una pellicola unica e inclassificabile, che spazia con genuinità dal musical alla sceneggiata napoletana, dal noir al più classico action movie, infarcita di gustosi rimandi cinefili e impreziosita da grandi caratteristi del nostro cinema contemporaneo e da una colonna sonora che entra inesorabilmente nella testa e nel cuore dello spettatore.
Migliori film del 2017: Arrival (Denis Villeneuve)
Di nuovo grande fantascienza con uno dei più grandi cineasti contemporanei, ovvero Denis Villeneuve, e nello specifico con il suo Arrival, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2016 ma approdato nelle nostre sale solo a gennaio 2017. Il cineasta canadese si appropria di archetipi del cinema fantascientifico come gli extraterrestri e la distorsione della percezione del tempo per mettere in scena una profonda riflessione sui concetti di integrazione e comunicazione e una struggente storia familiare, che attraversa i confini della conoscenza e dello spazio per sfociare in un indimenticabile finale palindromo.
Amy Adams (scandalosamente non nominata all’Oscar) dimostra ancora una volta tutto il suo carisma e la sua espressività, dando corpo e volto a una donna dolce e allo stesso tempo determinata, in bilico fra la rigidità mentale degli organi militari con cui è costretta a collaborare, il mistero che aleggia sugli inquietanti gusci alieni sbarcati sulla Terra e la sua tormentata storia personale. Un classico della fantascienza contemporanea, in cui l’introspezione viene prima della spettacolarizzazione e dove l’attenzione non è rivolta al mero intrattenimento ma a un’intima e appassionata analisi dei vizi e delle virtù del genere umano.
Migliori film del 2017: Atomica bionda (David Leitch)
Nella nostra lista dei migliori film del 2017 non poteva certamente mancare Atomica bionda, una scoppiettante miscela di azione, spionaggio e musica esaltata da una straordinaria Charlize Theron, che si conferma brillante eroina action dopo lo strepitoso Mad Max: Fury Road. Una Berlino in procinto di conoscere l’epocale caduta del suo storico muro è il teatro di un coacervo di tensione, intrighi e tradimenti, che sfocia in improvvise e strabilianti sequenze d’azione, magistralmente dirette e coreografate da David Leitch, già dietro la macchina da presa per John Wick. Un film diventato già cult, forte di una memorabile colonna sonora, che spazia abilmente da David Bowie ai A Flock Of Seagulls, passando per George Michael e i The Clash, e impreziosito da un gruppo di attori in stato di grazia, fra i quali è opportuno menzionare James McAvoy e John Goodman.
Migliori film del 2017: Baby Driver – Il genio della fuga (Edgar Wright)
Ancora action movie con lo splendido Baby Driver – Il genio della fuga, che segna il ritorno sul grande schermo di Edgar Wright dopo la conclusione della Trilogia del Cornetto con La fine del mondo e la sua anticipata uscita dal progetto di Ant-Man. Il regista britannico mette in scena un vero e proprio racconto di formazione a tempo di musica, trovando la commistione perfetta fra sonoro e immagini su schermo in adrenalinici e sfrenati inseguimenti.
Il giovane Ansel Elgort si propone come timido e taciturno eroe action, che trova proprio nella musica conforto per i drammi che lo affliggono e concentrazione per le sue folli imprese criminali come pilota durante le rapine. Accanto a lui, alcuni veri e propri fuoriclasse della recitazione come Jamie Foxx, Jon Hamm e Kevin Spacey (alla sua ultima interpretazione cinematografica di spessore prima di essere travolto dallo scandalo delle molestie sessuali), abili a rappresentare le tensioni interne a un pittoresco ed eterogeneo gruppo di criminali. Un cult del genere, che segna la definitiva affermazione di uno dei registi più sorprendenti del panorama cinematografico internazionale.
Migliori film del 2017: Blade Runner 2049
Secondo film in classifica di Denis Villeneuve e secondo cult della fantascienza contemporanea. Il regista canadese stavolta si misura con una vera e propria pietra miliare del genere come Blade Runner, dando vita a una pellicola in perfetto equilibrio fra tradizione e innovazione, che riprende i temi e la storia del predecessore ampliando al tempo stesso la mitologia di questo grande universo cinematografico creato da Ridley Scott. Blade Runner 2049 è un vero e proprio spettacolo per gli occhi e una delicata carezza per il cuore, che ci riporta in un mondo apparentemente lontano dal nostro e disumanizzato, fatto di androidi e intelligenza artificiale, luci metalliche e ologrammi, ma attraversato dal medesimo desiderio di vita, identità e ricerca delle proprie radici.
Un sequel autorevole e dotato di una propria anima, a cui lo scarso successo al botteghino (dettaglio che per altro lo accomuna al predecessore) non può impedire di ritagliarsi un posto fra i migliori film dell’ultimo decennio.
Migliori film del 2017: Coco (Lee Unkrich)
Giunto in sala negli ultimissimi giorni del 2017, l’ultimo gioiello della Pixar Coco strappa prepotentemente un posto nella nostra selezione dei migliori film del 2017, accompagnandoci in un vibrante e struggente viaggio fra vita e morte e fra successo e affetti, incentrato sul dodicenne messicano Miguel Rivera. Un altro encomiabile lavoro dello studio di produzione di proprietà della Disney, che con la solita cura per le immagini e per i dettagli ci immerge in quello che è certamente un grande omaggio alla cultura messicana e al suo caratteristico legame con il mondo dei defunti, ma anche e soprattutto un appassionante racconto di formazione sospeso fra ribellione e fedeltà alle proprie radici, capace di sciogliere anche i cuori più freddi e inariditi.
Migliori film del 2017: Dunkirk (Christopher Nolan)
Tre elementi naturali (terra, mare, aria), tre diversi lassi di tempo (un’ora, un giorno, una settimana), tre diverse linee narrative, un unico evento storico su cui è imperniato il racconto, ovvero l’evacuazione di Dunkerque, fondamentale per le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Su queste basi, Christopher Nolan porta a compimento con Dunkirk la sua ossessione per il tempo, la sua ricerca del dettaglio stilistico e l’apoteosi del suo modo di fondere immagine e sonoro, centrando una delle vette della sua memorabile carriera e realizzando quello che è già un classico del cinema di guerra. Un’opera con pochissimi dialoghi, ma nella quale traspare il senso dell’attesa, il dolore, l’eroismo, la violenza, il sacrifico, magistralmente condensati da uno dei più grandi cineasti viventi.
Migliori film del 2017: Elle (Paul Verhoeven)
Dopo aver attraversato i più disparati generi, dal thriller erotico di Basic Instinct alla satira fantascientifica di Starship Troopers – Fanteria dello spazio, il regista olandese Paul Verhoeven imbastisce sul volto, sul corpo e sull’irraggiungibile espressività di una delle migliori attrici viventi, ovvero Isabelle Huppert, una corrosiva e dissacrante miscela fra eros e violenza, intrisa di una humour nerissimo e popolata da personaggi al limite del grottesco e del tragicomico, pronti a espletare senza alcun filtro i loro più sordidi e primordiali istinti. La Huppert si libera della prigione autoriale dei suoi ultimi lavori e si abbandona interamente a un personaggio autoritario e allo stesso tempo inquietante, vittima e contemporaneamente carnefice, violentata ma paradossalmente attratta da un misterioso maniaco sessuale, in un controverso e sinistro rapporto su cui Verhoeven costruisce una nuova feroce satira sui lati più oscuri della società e della mente umana.
Messo ingiustamente in secondo piano dalla distribuzione nostrana, Elle si è rivelato uno dei migliori film europei della passata stagione cinematografica, conquistando anche due Golden Globe e una più che meritata nomination all’Oscar per la straordinaria Isabelle Huppert.
Migliori film del 2017: Gatta Cenerentola (Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone)
Nello scarno quadro dell’animazione italiana, irrompe prepotentemente Gatta Cenerentola, basato sull’omonima fiaba popolare partenopea. Pur non potendo contare sui mezzi delle grandi case di produzione d’animazione come Pixar, Dreamworks o Studio Ghibli, i quattro registi Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone mettono in scena una pellicola dall’ottimo impatto visivo, che camuffa dietro il tono fiabesco una dura denuncia sociale, rivolta soprattutto verso quella malavita organizzata che da decenni continua a inquinare e deturpare una delle città più affascinanti d’Italia e del mondo. Un confortante passo avanti per il nostro cinema di genere, che dimostra ancora una volta di saper compensare con la forza delle idee e con la passione il dislivello a livello di budget con le grandi produzioni internazionali.
Migliori film del 2017: Guardiani della Galassia Vol. 2 (James Gunn)
Dopo aver stravolto il Marvel Cinematic Universe con il suo gruppo di folli e sgangherati eroi, James Gunn centra il bersaglio anche con Guardiani della Galassia Vol. 2, mettendo in scena un sequel ancora più demenziale ed esilarante, che non risparmia però momenti toccanti e commoventi, incentrati principalmente sul concetto di famiglia, vero e proprio filo conduttore del film. Chris Pratt riprende i panni di Peter Quill / Star-Lord, confermandosi una sicurezza del blockbuster più leggero e scanzonato e trovando in un sempre più bravo Batista, nella sensuale e ironica Zoe Saldana e nel sempreverde Kurt Russell delle spalle d’eccezione. Un ottimo capitolo centrale di una trilogia destinata a diventare un cult, che con una sceneggiatura scorrevole e il supporto di una memorabile colonna sonora proietta i Guardiani verso il terzo film della loro saga e verso il sospirato incontro con gli Avengers nell’imminente Avengers: Infinity War.
Migliori film del 2017: Il contagio (Matteo Botrugno e Daniele Coluccini)
Nella nostra lista dei migliori film del 2017 inseriamo di buon grado anche Il contagio, opera seconda del duo registico formato da Matteo Botrugno e Daniele Coluccini tratta dall’omonimo libro di Walter Siti. Siamo di fronte a un drammatico ritratto della periferia romana, che si addentra senza mai addolcire la pillola nei meandri più sudici e desolanti della malavita, della disperazione e della rassegnazione. Un ritratto scomodo e doloroso, esaltato da tre ottimi interpreti come Vincenzo Salemme, Vinicio Marchioni e Anna Foglietta e intriso di un disagio esistenziale che non sfocia mai nella spettacolarizzazione fine a se stessa. Un piccolo ma importante segnale vitale del nostro cinema più ai margini e lontano dai riflettori.
Migliori film del 2017: Jackie (Pablo Larraín)
Un posto nella nostra lista dei migliori film del 2017 anche per Jackie, il biopic di Pablo Larraín su Jacqueline Kennedy, una delle più celebri e amate first lady della storia americana. Il regista cileno si concentra particolarmente sui giorni immediatamente successivi al tragico assassinio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas, restituendo allo spettatore il ritratto di una donna che ha fatto del garbo e della dolcezza il proprio marchio di fabbrica, ma che nel momento della più dolorosa disgrazia tira fuori le unghie e il carattere, spendendo tutta se stessa per assicurare un degno estremo saluto al marito e padre dei suoi figli. Natalie Portman regala un’interpretazione di strabiliante mimetismo, replicando con maniacale precisione i gesti, le espressioni e le inflessioni della voce di un’icona della storia americana e impreziosendo un biopic di grande eleganza e intensità.
Migliori film del 2017: La battaglia dei sessi (Jonathan Dayton e Valerie Faris)
Proseguiamo nella nostra selezione con La battaglia dei sessi, film diretto dall’accoppiata formata da Jonathan Dayton e Valerie Faris (già dietro la macchina da presa per Little Miss Sunshine e Ruby Sparks) e interpretato da due dei migliori interpreti in circolazione, ovvero Steve Carell e il premio Oscar in carica Emma Stone. La pellicola è incentrata sulla storica partita di tennis, nota appunto come battaglia dei sessi, fra l’ex tennista 55enne Bobby Riggs e la numero 2 della classifica femminile Billie Jean King. Nata da una sparata dell’ex campione, alla ricerca di attenzione per camuffare la sua profonda crisi interiore, la partita diventa un vero e proprio fenomeno sociale, incarnando la battaglia per l’affermazione della libertà femminile contro il rigido status quo maschilista.
Come spesso avviene nel cinema, lo sport diventa così metafora della vita, in un confronto sportivo e personale fra due personaggi complessi e ricchi di sfaccettature, vero cuore di un film profondo e a tratti commovente.
Migliori film del 2017: La battaglia di Hacksaw Ridge (Mel Gibson)
Continuiamo la nostra selezione con La battaglia di Hacksaw Ridge, che segna il ritorno alla regia di Mel Gibson dopo 10 anni da Apocalypto e una lunga battaglia contro i propri demoni personali. Il film racconta la struggente storia di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza delle forze armate statunitensi a ricevere la medaglia d’onore per aver salvato 75 suoi commilitoni nel corso della battaglia di Okinawa, evento cardine dell’ultima parte della Seconda Guerra Mondiale. Mel Gibson procede per contrasto, mostrandoci senza alcun filtro tutto l’orrore della guerra, fra fiumi di sangue e viscere esposte, ma incentrando il racconto sull’atipico eroe protagonista (impersonato da un efficace Andrew Garfield), contrario a qualsiasi forma di violenza ma comunque fermamente intenzionato ad aiutare la propria nazione.
Fra le macerie e i cadaveri, emergono la maestria del regista nella messa in scena delle sequenze più cruente e l’eroismo di stampo religioso che anima tutto il suo cinema, in una pellicola estrema e incasellabile, ben lontana sia dal pacifismo che dall’apologia del conflitto bellico.
Migliori film del 2017: La cura dal benessere (Gore Verbinski)
Dopo il flop di The Lone Ranger, Gore Verbinski trova con La cura dal benessere un altro insuccesso commerciale (solo 26 milioni di dollari raccolti a fronte di un budget di circa 40), ma anche un confortante segnale di ripresa dal punto di vista autoriale, grazie a una sorprendente miscela fra thriller e horror di rara eleganza stilistica e dalle inquietanti atmosfere. Un centro benessere nelle Alpi svizzere diventa il teatro di un fragoroso incubo a occhi aperti, che Verbinski gestisce per quasi due ore e mezza con una maniacale dura del dettaglio e un’atmosfera costantemente sospesa fra surreale e onirico, in un andirivieni di richiami più o meno espliciti ad Argento, Fuller, Polanski e Scorsese.
Poco importa che i principali snodi narrativi non siano del tutto imprevedibili, perché con quest’opera genuinamente ambiziosa Verbinski ci riconnette con l’idea di un cinema scomodo, temerario e fuori moda, snobbato da un pubblico sempre più assuefatto a pellicole usa e getta e preconfezionate.
Migliori film del 2017: La La Land (Damien Chazelle)
Siamo arrivati al film più amato e discusso della scorsa annata, ovvero La La Land di Damien Chazelle, letteralmente scippato dell’Oscar al miglior film da Moonlight nel controverso finale della passata edizione degli Academy Awards. Il giovane cineasta americano (33 anni ancora da compiere) mette in scena uno struggente musical sulla forza dei sogni e delle passioni, ma anche sul rimpianto e sui desideri infranti, sostenuto dai due formidabili protagonisti Emma Stone e Ryan Gosling, volti di una delle più emozionanti storie d’amore viste al cinema negli ultimi anni.
Un film classico ma allo stesso tempo rivoluzionario, che attraverso la metafora del jazz si pone come ponte fra la vecchia fabbrica dei sogni di Hollywood e la moderna industria cinematografica, caratterizzata da una moltiplicazione di strade e di opportunità, ma anche da un’altissima probabilità di fallire e di venire fagocitati dalle proprie illusioni. L’incantevole cornice di Los Angeles fa il resto, accompagnando discretamente il cammino di due folli e sognatori e il percorso di un film destinato a rimanere indelebilmente scolpito nell’immaginario collettivo.
Migliori film del 2017: L’altro volto della speranza (Aki Kaurismäki)
Nella nostra lista dei migliori film del 2017 non potevamo non riservare un posto a L’altro volto della speranza, ultima opera del maestro Aki Kaurismäki. Come da tradizione del suo modo di fare cinema, il regista finlandese parte dagli ultimi e dagli emarginati, nello specifico dallo sgangherato personale di un mediocre ristorante di Helsinki, per raccontare con un corrosivo ed efficace umorismo vizi e virtù del mondo che ci circonda. Stavolta i fari sono puntati sulla sempre più difficile integrazione dei rifugiati, rappresentati dal siriano Khaled, e sulla scarsa efficacia delle istituzioni europee, sempre più interessate a una burocrazia fine a se stessa che alla solidarietà per i più sfortunati. Dal pessimismo di Kaurismäki filtra però anche qualche timido raggio di luce e di speranza, che ci ricorda che anche nelle situazioni più difficili e pericolose non dobbiamo disperare di trovare una mano disposta ad aiutarci, seppur in modi inaspettati.
Migliori film del 2017: La ragazza nella nebbia (Donato Carrisi)
Un posticino nella nostra lista dei migliori film del 2017 anche per Donato Carrisi e il suo La ragazza nella nebbia, basato sull’omonimo romanzo scritto da lui stesso. Al suo esordio registico, lo scrittore e sceneggiatore italiano si districa abilmente in un thriller dalla perfezione geometrica, che strizza l’occhio al cinema di Fincher e Demme, ma anche all’epoca d’oro del noir e allo stesso Twin Peaks, trovando però una propria dimensione intima e personale. Impreziosito dalle ottime performance di grandi attori come Jean Reno, Toni Servillo e Alessio Boni, La ragazza nella nebbia si addentra nelle debolezze dell’animo umano, regalandoci un film autentico e in cui nulla è lasciato al caso, dove il male viene scandagliato in ogni suo singolo anfratto.
Migliori film del 2017: La ruota delle meraviglie (Woody Allen)
Passiamo ora a un vero e proprio monumento vivente del cinema come Woody Allen, che a 82 anni suonati continua a sfornare con stupefacente prolificità perle di grande cinema come il suo ultimo La ruota delle meraviglie, approdato nelle sale italiane giustizia poche settimane fa. Il genio della commedia ci trasporta questa volta nella Coney Island degli anni ’50, dove ha luogo un insolito triangolo amoroso fra matrigna, figliastra e giovane bagnino locale, che fa ben presto precipitare i suoi protagonisti in un vortice di tensione e ossessione.
La sublime Kate Winslet si dimostra nuovamente una delle interpreti più espressive e complete in circolazione, donando una tragicomica sfumatura al proprio personaggio e rubando letteralmente la scena agli altri attori Justin Timberlake, Juno Temple e Jim Belushi. La fotografia del nostro Vittorio Storaro fa il resto, regalandoci delle istantanee di un’epoca che non c’è più e accompagnando lo stato d’animo dei personaggi con deliziosi colori pastello e pregevoli giochi di luce.
Migliori film del 2017: Leatherface (Alexandre Bustillo e Julien Maury)
In un cinema contemporaneo sempre più infarcito di sequel, prequel e reboot spesso fini a se stessi e svuotati di qualsiasi sprazzo autoriale, il Leatherface dei francesi Alexandre Bustillo e Julien Maury si rivela una piacevole eccezione, centrando l’obiettivo di raccontare le origini dell’inquietante famiglia Sawyer di Non aprite quella porta in maniera pienamente autonoma ma anche perfettamente armoniosa nei confronti del primo storico capitolo della saga. Bustillo e Maury ci trasportano nel Texas degli anni ’50, presentandoci senza troppi artefatti il piccolo Jedidiah “Jed” Sawyer, che comincia il suo irrefrenabile viaggio nella più cieca follia e nella più brutale violenza con la prima sega a motore regalatagli dalla sua terribile famiglia. È l’inizio di una pellicola sordida e sanguinolenta, fatta di luci abbaglianti, aridi territori ed esseri feroci e spregevoli, che sviscera abilmente le origini di Faccia di Cuoio rivelandosi uno dei migliori horror della passata annata cinematografica.
Migliori film del 2017: LEGO Batman – Il film (Chris McKay)
La LEGO mania ha ormai contagiato tutto il mondo, portando nelle case di milioni di appassionati nell’intero globo moltitudini di mattoncini con cui dare vita ad appaganti costruzioni dedicate ai propri miti e alle proprie passioni. In un simile contesto, non può stupire che fra i migliori film del 2017 ci sia un lungometraggio d’animazione dedicato proprio a questo magico mondo e incentrato sul personaggio di Batman, già protagonista del precedente The LEGO Movie.
Con un tocco leggero e frizzante e un’atmosfera genuinamente pop e citazionista, LEGO Batman – Il film precipita lo spettatore in un turbine di colori, musiche e sketch dai tempi comici perfetti, che riesce nell’ardua impresa di dare nuova linfa a un personaggio già ampiamente sfruttato sul grande schermo nel passato più o meno recente e di infondere un tocco umano sia all’iconico uomo pipistrello che al suo arcinemico Joker. Un film che travalica i confini dell’animazione e del cinecomic, rivelandosi un prodotto equamente apprezzabile da grandi e piccini, accomunati dalla passione per i mitici mattoncini LEGO.
Migliori film del 2017: Logan – The Wolverine (James Mangold)
Ancora spazio ai cinecomic con Logan – The Wolverine, sublime conclusione dell’arco narrativo sulle avventure di Wolverine cominciato nel 2000 con X-Men e portato avanti per 17 anni da Hugh Jackman e Patrick Stewart. Il regista James Mangold ci trasporta in un futuro tetro e inaridito, dove i mutanti sono ormai estinti e gli unici X-men superstiti sono un debilitato Charles Xavier e un invecchiato Wolverine, privo del suo potere rigenerante a causa dell’avvelenamento da adamantio. Per una volta, effetti speciali e azione vengono messe in secondo piano da un’attenta introspezione psicologica, che dona al film un tono crepuscolare e una cadenza più vicina a un western che ai chiassosi cinecomic moderni.
Grazie anche al contributo della piccola Dafne Keen, il personaggio di Wolverine viene attraversato, decostruito e restituito allo spettatore paradossalmente più umano che mai, toccando sia il cuore degli appassionati che i profani della saga dei mutanti. Il migliore congedo possibile per Hugh Jackman dal personaggio di Wolverine, che ha indelebilmente segnato la sua carriera e l’immaginario pop collettivo.
Migliori film del 2017: Manchester by the Sea (Kenneth Lonergan)
Un posto di rilievo fra i film migliori del 2017 lo merita certamente anche Manchester by the Sea, intenso dramma di Kenneth Lonergan giustamente premiato con gli Oscar per la migliore sceneggiatura originale e per il migliore attore protagonista Casey Affleck. Un’opera di rara sensibilità e umanità, maldestramente e superficialmente bollata da molti come mera pornografia del dolore, ma capace in realtà di scavare alle origini del lutto e del tormento e mostrare come sia impossibile sconfiggere o superare totalmente certe disgrazie.
Il fratello meno celebre di Ben regala una performance solo apparentemente rigida e inespressiva, che rende alla perfezione il senso di irreparabile lacerazione interiore di un uomo privato degli affetti più cari, a cui è rimasta solo la necessità di sostenere e aiutare il nipote (un ottimo Lucas Hedges, anch’esso candidato all’Oscar alla pari di una sempre efficace Michelle Williams), anche lui segnato da un doloroso lutto. Il risultato è una pellicola intima e straziante, che con sorprendente equilibrio riesce a mettere in luce sia il senso di inadeguatezza e di perdita che la necessità di girare pagina e alleggerire il carico di dolore che ognuno di noi si porta dentro.
Migliori film del 2017: Personal Shopper (Olivier Assayas)
Andiamo in Francia per il prossimo film della nostra lista, ovvero Personal Shopper di Olivier Assayas, atipica ghost story in cui l’elemento sovrannaturale non è il fine, ma il tramite per un discorso complesso e a tratti sfuggente sulla comunicazione e sulla ricerca di se stessi.
Una Kristen Stewart mai particolarmente espressiva, ma decisamente efficace nel contesto, mette in scena un personaggio fondamentalmente identico a quello da lei impersonato nel precedente film del cineasta francese Sils Maria, ovvero una giovane e tormentata assistente di una celebrità, ma trasportato in questo caso al centro di una narrazione fatta di sfumature e suggestioni, mai accomodante né appagante, ma eternamente in bilico fra forze invisibili e inspiegabili, forse inesistenti. Il risultato è una pellicola disturbante e ineffabile, che sposta i confini fra realtà e finzione, fra cinema e vita, lasciandoci di fronte a un enigma senza soluzione, che riflette tutte le inquietudini e i turbamenti della società contemporanea.
Migliori film del 2017: Scappa – Get Out (Jordan Peele)
La nuova America di Trump, sempre più chiusa su se stessa e viziata da pregiudizi e stereotipi che parevano ormai superati, trova con Scappa – Get Out la sua prima sinistra manifestazione cinematografica, capace di conquistare il botteghino (più di 250 milioni di dollari incassati) e di scuotere nel profondo un’intera nazione. Un soggetto non lontano da quello del classico Indovina chi viene a cena?, ovvero la conoscenza dei genitori per una coppia multietnica, diventa il pretesto per un agghiacciante thriller a sfondo razziale, che punta duramente il dito contro la classe media americana senza risparmiare stoccate politiche intrise di un humour nerissimo.
Scappa – Get Out mette in scena la paura del diverso e la progressiva perdita di certezze della comunità afroamericana con una narrazione colma di mistero, paranoia e crescente tensione, che coniuga alla perfezione umorismo, questione razziale, spunti horror e un’atmosfera di malsano cospirazionismo, travalicando il confine del cinema di genere e rivelandosi una delle migliori sorprese dell’ultima annata cinematografica.
Migliori film del 2017: Silence (Martin Scorsese)
A tre anni dal folle e spericolato The Wolf of Wall Street, Martin Scorsese torna con un film diametralmente opposto, fortemente voluto e chiaramente influenzato dal controverso rapporto del regista con la religione, sua vocazione prima del repentino passaggio al mondo del cinema. Il leggendario cineasta realizza con Silence un’opera ambiziosa, imponente (ben 161 minuti di durata) e di non facile assimilazione, che scava alle radici del concetto di fede e devozione spingendosi fino al limite ultimo, dove si toccano la tentazione e la redenzione, il martirio e l’abiura. Un viaggio ai confini del dolore e della religione, esaltato da tre straordinari interpreti come Liam Neeson, Adam Driver e Andrew Garfield, abili a rendere su schermo tre approcci diversi e complementari alla fede. Un film ingiustamente sottovalutato, ennesimo tassello di altissima qualità nella strabiliante carriera di uno dei più grandi maestri della settima arte.
Migliori film del 2017: Smetto quando voglio – Masterclass (Sydney Sibilia)
Il 2017 è stato contrassegnato dalla conclusione della trilogia di Smetto quando voglio, ambiziosa opera di Sydney Sibilia in grado di regalare una boccata d’aria fresca a una commedia italiana in chiara difficoltà. Con un occhio alle grandi produzioni americane e l’anima saldamente radicata in un’Italia sempre più paese per vecchi e incapace di donare ai giovani sicurezza e stabilità, il regista italiano ha realizzato quello che possiamo già considerare un classico della commedia nostrana contemporanea, che ha avuto il più che meritato privilegio di una produzione contemporanea del secondo e terzo capitolo della saga, fatto più unico che raro per la nostra industria cinematografica.
Fra i due film della trilogia usciti nel corso del 2017 scegliamo quello di mezzo, ovvero Smetto quando voglio – Masterclass, sia per la notevole trovata di ambientare gran parte del film nello stesso arco temporale del predecessore, sia per la capacità di rimanere fedele allo spirito del primo capitolo espandendone al tempo stesso la struttura, con il bonus di un assalto finale al treno che fa già parte della storia del cinema italiano recente. Un virtuoso esempio di cinema nostrano dal respiro internazionale ma fortemente radicato nell’attualità, che ci auguriamo venga seguito da altre produzioni.
Migliori film del 2017: Split (M. Night Shyamalan)
Proseguiamo il nostro viaggio fra i migliori film del 2017 con Split, che segna il definitivo ritorno alla ribalta del regista di origini indiane M. Night Shyamalan dopo qualche passo falso e il confortante (almeno dal punto di vista degli incassi) The Visit. Mattatore della pellicola è un sontuoso James McAvoy, interprete delle 23 diverse personalità del mentalmente instabile Kevin Crumb, ispirato alla figura del celebre criminale statunitense Billy Milligan. Una prova attoriale con pochi rivali nell’ultima annata cinematografica, sostenuta dalla regia solida e asciutta di Shyamalan, che spazia attraverso diversi generi e registri con grande efficacia.
Particolarmente azzeccato inoltre il classico Shyamalan twist finale, che in un solo colpo cambia completamente il volto del film e lo inserisce in quello che potrebbe diventare un piccolo universo cinematografico del regista indiano, con uno spiazzante collegamento a una sua opera precedente (che non sveliamo per non rovinare la sorpresa a chi non ha visto il film) che sarà approfondito nell’imminente Glass.
Migliori film del 2017: Star Wars: Gli ultimi Jedi (Rian Johnson)
Siamo giunti al titolo più atteso del 2017, ovvero Star Wars: Gli ultimi Jedi, ottavo capitolo della saga capace di suscitare diverse polemiche fra i fan di vecchia data, rapidamente messe a tacere da un alto consenso da parte della critica e da una prestazione al botteghino che si appresta a entrare fra le prime 7-8 di tutti i tempi. Rian Johnson ha realizzato un film coraggioso e a tratti quasi sfacciato, capace di giocare con le aspettative e le certezze dello spettatore e di rivoluzionare canoni e atmosfere della saga, rimanendo però sempre fedele al suo spirito, nonostante qualche forzatura comica di troppo.
Un entusiasmante terzo atto si pone come perfetto raccordo fra vecchio e nuovo, ampliando il quadro di questa nuova trilogia e ponendo le basi per quello che si preannuncia come uno scoppiettante nono episodio, che vedrà il ritorno alla regia di J. J. Abrams dopo il successo di Star Wars: Il risveglio della Forza.
Migliori film del 2017: The War – Il pianeta delle scimmie (Matt Reeves)
Da una trilogia a un’altra con The War – Il pianeta delle scimmie, conclusione del convincente reboot moderno della saga de Il pianeta delle scimmie, capace di fondere magistralmente spettacolarizzazione, approfondimento dei personaggi e analisi sociale. Un war movie di grande profondità cinematografica, che omaggia a più riprese classici del passato come Apocalypse Now, Ben-Hur e Spartacus, portando contemporaneamente avanti un’acuta riflessione sulla stoltezza di qualsiasi conflitto bellico e sul sempre più incerto e difficoltoso futuro del genere umano. Ciliegina sulla torta sono degli straordinari e sorprendentemente naturali effetti speciali, che ci stupiremmo di non vedere inseriti nella cinquina delle nomination per la categoria, con Andy Serkis e Woody Harrelson semplicemente perfetti nello sfruttamento delle immense potenzialità della motion capture. La migliore conclusione possibile di una trilogia che è già un classico fra i blockbuster contemporanei.
Migliori film del 2017: Vittoria e Abdul (Stephen Frears)
Ci spostiamo alla fine dell’800 con Vittoria e Abdul, film di Stephen Frears incentrato sull’amicizia a lungo occultata fra le Regina Vittoria e il suo segretario Abdul Karim. La solita strepitosa Judi Dench è la protagonista assoluta di un film leggero ed elegante, che utilizza i toni della commedia per mettere in scena un classico scontro di classe e di culture, che con il passare dei minuti muta in sincera e profonda amicizia. Dei dialoghi spiritosi ed efficaci e una precisa ricostruzione scenografica e costumistica completano il quadro di un film che rifugge il melodramma e che con garbata irriverenza getta luce su una toccante pagina di integrazione e apertura al diverso, per troppo tempo assente dai libri di storia.
Migliori film del 2017: Wonder (Stephen Chbosky)
Ci avviciniamo alla conclusione del nostro tragitto fra i migliori film del 2017 con Wonder, vero e proprio inno alla bontà e alla gentilezza diretto da Stephen Chbosky (Noi siamo infinito) e interpretato da Jacob Tremblay (Room), Julia Roberts e Owen Wilson. Pur alle prese con un soggetto ad alto rischio di retorica ed eccessi melodrammatici, ovvero un bambino alle prese con una grave malformazione facciale, il regista americano porta avanti con genuinità e naturalezza un racconto di formazione coinvolgente ed emozionante, incentrato sull’elogio della diversità e sulla necessità di spingersi oltre le apparenze. Una narrazione portata avanti in modo sicuramente meno maturo rispetto a capolavori come Freaks o The Elephant Man, ma priva di qualsiasi intento ricattatorio e sempre coerente con se stessa.
Un film tenero e rassicurante, sostenuto dalla magnifica interpretazione del piccolo Jacob Tremblay, sempre più lucente promessa del futuro di Hollywood.
Migliori film del 2017: Your Name (Makoto Shinkai)
Concludiamo il nostro bilancio del 2017 cinematografico con Your Name., film d’animazione giapponese che ha letteralmente sbancato i botteghini di tutto il mondo, raccogliendo più di 350 milioni di dollari. Una favola fantascientifica capace di scaldare il cuore e incentrata sull’intermittente e apparentemente inspiegabile scambio di corpi fra due giovani, entrambi in cerca di una vita diversa. Un film fatto di contrasti e opposti, ma anche di intimità e profonda introspezione psicologica dei personaggi. Uno spettacolo per gli occhi e un toccasana per l’anima, condotto con un tocco leggero e delicato da Makoto Shinkai, che non a caso si è già guadagnato il titolo di successore designato del leggendario Hayao Miyazaki.