Eyes Wide Shut: significato e analisi psicologica delle simbologie
Eyes Wide Shut parla della necessità di spalancare gli occhi sull'ambivalenza della realtà che ci circonda che - come uno specchio - non rappresenta altro che la nostra stessa ambiguità.
Eyes Wide Shut (1999) è l’ultimo film diretto dal maestro Stanley Kubrick, scomparso poco dopo aver terminato il montaggio della pellicola, e rappresenta anche (come se fosse necessario rafforzare le simbologie) l’ultimo film girato dalla coppia – al tempo reale – composta da Tom Cruise e Nicole Kidman. Tratta dal romanzo di Arthur Schnitzler Doppio Sogno, l’ultima opera di Kubrick permette allo spettatore di calarsi nel senso profondo del film a partire dall’analisi del titolo del romanzo, associato a quello scelto per l’opera cinematografica.
Eyes Wide Shut non è altro – infatti – che la parabola del travaglio psicologico di un uomo e di una coppia per riuscire a ritrovare la serenità perdendo l’insidioso privilegio dell’idealizzazione, spalancando coraggiosamente gli occhi (che tentano di opporsi, rimanendo serrati) sull’ambivalenza che fa parte di ogni essere umano e quindi di ogni matrimonio. Il “doppio sogno” visto dall’ottica di Kubrick, quindi, mette in scena un sapiente gioco di specchi e prepotenti simbologie, per mostrare come le realtà immaginate e sognate non siano mai molto distanti dalla realtà tangibile e come “nessun sogno è mai soltanto un sogno”.
Eyes Wide Shut: il significato nella necessità di “spalancare gli occhi” sull’ambivalenza propria di ogni essere umano
In Eyes Wide Shut, Bill e Alice sono una coppia felice: lui medico di successo, lei ex gallerista alla ricerca di un’occupazione, vivono in una sontuosa casa di New York e hanno una bambina di 7 anni, la piccola Helene. Una sera, i coniugi vengono invitati ad una festa prenatalizia da un paziente altolocato di Bill, il milionario Victor Ziegler (Sydney Pollack); Alice viene avvicinata e corteggiata da un uomo affascinante che, complice qualche bicchiere di troppo, risveglia nella donna fantasie di tradimento mai sopite né realizzate, portandola – una volta a casa – a sentire il bisogno di raccontare tutto all’ignaro marito, convinto che le pulsioni sessuali extra coniugali siano unicamente una prerogativa di una certa categoria di uomini, di cui lui peraltro non sente di far parte.
L’apparente irreprensibilità del marito, contemporaneamente ferito dalle parole della moglie che rivelano un passato di fantasie non consumate solo per pura casualità, scatena una reazione furiosa in Alice, che sbatte in faccia a Bill la realtà di un mondo in cui uomini e donne sognano di tradire i propri partner in egual misura e in cui l’urgenza di un’attrazione potrebbe mandare all’aria la più perfetta delle relazioni. La discussione viene interrotta dalla telefonata che annuncia la morte di un paziente e Bill si precipita sul luogo senza riuscire a togliersi dalla mente l’immagine di sua moglie che fa l’amore con quell’ufficiale conosciuto in vacanza che tanto aveva stuzzicato le sue fantasie…
Eyes Wide Shut: il significato celato da un gioco di specchi per accedere alle parti più recondite di sé
La scena si sposta a casa del defunto e Eyes Wide Shut mostra la sua prima situazione a specchio, tesa a dare inizio al lungo e complesso viaggio nelle profondità della psiche di Bill. Marion (Marie Richardson), la figlia dell’anziano deceduto, è molto scossa dall’improvvisa perdita del padre e, nonostante racconti al medico di essere in procinto di sposarsi, cede alla tentazione di dichiarare a Bill il suo amore, sorprendendolo con un bacio. Un episodio apparentemente insignificante, subito sedato dal protagonista, ma che rivela un’importante interpretazione nella forte somiglianza fisica fra Marion e il suo fidanzato e Alice e Bill. La discesa negli inferi di Bill prende da qui il via, smuovendo nell’uomo domande e verità sulla vita di coppia che non avrebbe mai voluto approfondire.
Bill esce dalla casa del defunto molto turbato dalla discussione con la moglie e da ciò che è appena accaduto e decide di mettere alla prova se stesso (o forse solo di vendicarsi) accettando l’invito di una prostituta a salire a casa sua. Qui comincia a flirtare con la donna, fino a quando una telefonata di Alice che gli chiede quando tornerà a casa non fa ritrovare all’uomo la lucidità necessaria a non commettere questo errore. Il primo di una serie di avvertimenti reali e onirici. L’incontro a casa della prostituta Domino presenta un altro elemento simbolico, dato che sulla libreria della donna, inquadrata mentre Bill si trova al telefono con Alice, notiamo un Manuale di Introduzione alla Sociologia…una lettura quantomeno interessante per una donna che fa il mestiere più antico del mondo, e forse per questo conosce bene l’umanità e le sue dinamiche.
Eyes Wide Shut: le simbologie come necessità per sintetizzare gli aspetti inconsci più difficili da razionalizzare
Bill non se la sente ancora di tornare a casa ed entra così in un locale in cui trova un ex compagno di università incontrato poche ore prima alla festa di Ziegler, Nick, che svolge la professione di musicista. L’uomo – dopo aver ricevuto una strana telefonata – gli rivela di essere in procinto di recarsi per lavoro ad una sorta di festa privata molto singolare, la cui sede gli viene comunicata solo un’ora prima dell’inizio del suo incarico, insieme a una parola d’ordine necessaria ad accedere alla villa. Incuriosito, Bill convince l’amico a rivelargli il luogo (avendo già letto la parola d’ordine Fidelio sul foglietto su cui Nick l’aveva appuntata) e dopo essersi procurato uno smoking, un mantello e una maschera si reca sul luogo, trovandosi di fronte una realtà occulta e inquietante in cui uomini e donne si accoppiano all’interno di indecifrabili rituali.
Ma l’arrivo di Bill in Taxi unito al ritrovamento nella tasca del suo soprabito di una ricevuta del negozio dove ha affittato il costume, che ne rivela l’identità, insospettiscono gli organizzatori del rituale e, dopo aver ricevuto l’inutile avvertimento di una misteriosa donna in maschera, affinché andasse via prima che la situazione potesse diventare pericolosa per entrambi, Bill viene convocato dall’officiante del convito orgiastico, che dopo averlo messo alla prova, capisce definitivamente di trovarsi di fronte a un impostore e si appresta a punirlo.
La donna in maschera però interviene dichiarando di essere disposta a subire lei la sorte di Bill, alla condizione che lo lascino andare via. Lo scambio viene accettato e il protagonista, sempre più sconvolto, fa ritorno a casa, interrogandosi sulla natura del luogo in cui è appena stato e – soprattutto – sull’identità e la sorte della donna misteriosa.
Una volta giunto a casa, Bill trova Alice in preda a un incubo in cui la donna ha sognato di trovarsi nuda in un luogo pubblico e di aver smesso di provare vergogna solo quando l’ufficiale delle sue fantasie è venuto da lei possedendola. A quel punto Alice desiderava solo farsi beffa del marito, cominciando ad avere rapporti sessuali con numerosi altri uomini presenti nel luogo del sogno. La sovrapposizione sogno-realtà (il doppio sogno) è completa: Alice ha vissuto la rappresentazione onirica del luogo da cui Bill è appena tornato, fortunatamente indenne e ancora fedele alla moglie.
Eyes Wide Shut: il significato del doppio sogno di Bill e Alice
Il giorno successivo Bill comincia a indagare su quanto vissuto, andando innanzitutto a cercare Nick e scoprendo che l’uomo è stato prelevato con la forza dall’albergo in cui alloggiava da due energumeni, senza lasciare traccia di sé. Si reca poi a restituire il costume, accorgendosi di aver perso la maschera o di non averla messa nel sacchetto. Sempre più determinato a risolvere i numerosi misteri, si precipita alla villa della sera prima dove – dopo essere stato individuato dalle telecamere di sicurezza – riceve un biglietto con un secondo avvertimento e lasciar perdere le sue inutili indagini e a tornare alla vita di prima, pena gravi ripercussioni su lui e la sua famiglia.
Bill non sa più cosa fare per dipanare la matassa degli eventi vissuti e del suo stato d’animo. Si reca prima a casa di Domino, per portarle un omaggio, e forse riprendere le cose da dove le avevano interrotte la sera prima, ma qui trova la sua coinquilina che gli rivela che la ragazza non c’è e che purtroppo ha appena scoperto di essere sieropositiva, distogliendo l’uomo dall’intenzione di consumare un rapporto con la collega (terzo avvertimento). Vagando confuso per le strade di New York e sentendosi osservato, Bill si ferma a comprare un quotidiano dal titolo in prima pagina altamente simbolico: “Fortunato a essere ancora vivo”.
Sfogliandolo, legge del ricovero urgente di una ex reginetta di bellezza, finita in ospedale a seguito di una grave overdose. Pensando si possa trattare della donna misteriosa che lo ha salvato al convito orgiastico si precipita da lei, scoprendo che purtroppo non ce l’ha fatta. La stessa sera Bill viene convocato a casa da Victor Ziegler, che gli conferma di essere stato anche lui presente a quell’incontro maledetto e che la donna che l’ha salvato altri non è che la prostituta che si era sentita male durante la festa a casa sua, alla quale Bill aveva prestato soccorso.
L’uomo è sempre più scosso, considerando Ziegler responsabile del decesso della donna, ma il milionario gli spiega che si è trattato di una sorta di messa in scena per non fargli rivelare nulla di ciò che aveva visto. Certo, una donna è morta, ma alla villa non le è stato torto un capello, semplicemente aveva gravi problemi con la droga, come lui stesso aveva potuto constatare durante la festa della sera prima. Anche Nick, inoltre, è stato semplicemente rispedito a Seattle dalla sua famiglia.
Esausto e finalmente di ritorno a casa, Bill trova Alice addormentata accanto alla maschera usata per recarsi alla villa. L’uomo scoppia in lacrime e capisce che è arrivato il momento di rivelare alla moglie la sua parte di ambivalenza, liberandosi da tutte le sue ansie più profonde.
Passa qualche giorno e la coppia si ritrova serena a fare compere natalizie con la propria bambina. Alice dice al marito che è stata una gran fortuna essere riusciti a destarsi dai propri sogni e fantasie senza alcun danno, se non l’ovvia sofferenza che tale percorso ha comportato. Ora non resta che una cosa molto importante da fare, per evitare di ricadere nelle stesse trappole dell’ inconscio: fare sesso.
Eyes Wide Shut – Carl Gustav Jung: “Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia.”
Eyes Wide Shut vede nel pensiero dello psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero Carl Gustav Jung la miglior chiave di lettura del suo significato. La psicologia analitica o “psicologia del profondo” dello psichiatra contiene importanti teorie sulle personalità estroverse ed introverse e sul potere dell’inconscio, principale motore delle azioni umane. Secondo Jung esiste un inconscio collettivo che si esprime negli archetipi, oltre a un inconscio individuale. La vita dell’individuo è vista come un percorso, chiamato processo di individuazione, di realizzazione del sé personale, in rapporto all’inconscio individuale e collettivo.
La libido – la pulsione sessuale per eccellenza – è energia psichica in generale, motore di ogni manifestazione umana, non solo relativa alla sessualità. Le sue “trasformazioni”, sono necessarie a spiegare l’infinita varietà di modi in cui si manifesta l’azione umana, dovuta alla presenza di un particolare apparato di conversione dell’energia, la funzione simbolica (di cui il sogno rappresenta una delle declinazioni).
Differentemente da quanto teorizzato dal padre della psicanalisi Sigmund Freud, per Jung le fantasie inconsce, se interpretate adeguatamente dall’Io, possono rappresentare simboli di nuove realizzazioni psichiche, emancipate da quella coazione a ripetere che renderebbe l’uomo prigioniero delle proprie pulsioni e impossibilitato a svincolarsene. Secondo Jung, invece, la psiche ha un carattere costitutivamente aperto al nuovo, una funzione trascendente capace di superare le sue stesse opposizioni proprio mediante la produzione di simboli e che opera in funzione di quella salvifica individuazione che vediamo all’opera nel rassicurante finale del film di Stanley Kubrick.
Eyes Wide Shut: dal caos delle pulsioni all’ordine dell’individuazione
Eyes Wide Shut rappresenta magistralmente le difficoltà di tale processo di individuazione, rendendolo vivido anche grazie ai costanti rimandi al richiamo dell’espressione (o elaborazione) del lato torbido della sessualità – di cui anche le strade di New York appaiono costellate – ma soprattutto alla costante opposizione visiva fra tonalità calde e fredde, simbolo del dentro e del fuori dei protagonisti, divisi fra desiderio di ordine e sicurezza e necessità di accettare ed elaborare le parti meno desiderabili di sé, ritrovando un equilibrio ed emancipandosi dalle pericolose pressioni dell’inconscio.