Arrow – stagione 6: recensione season première

Cos’è successo al Team Arrow in seguito al finale della quinta stagione dello show? Sono trascorsi circa sei anni dalla prima messa in onda di Arrow, e nonostante non siano mancate delusioni e alcuni momenti decisamente infelici per la serie, lo show di The CW – DC Comics continua a presentare storyline degne di essere esplorate.

Il cliffhanger con cui è terminata la quinta stagione di Arrow ha fatto rimanere i fan con il fiato sospeso, nonostante fosse chiaro fin dall’inizio che il Team se la sarebbe cavata anche in questo caso. Il primo episodio della sesta stagione, dal titolo Fallout, approfondisce le conseguenze dell’esplosione attuata da Adrian Chase sull’isola da cui tutto è iniziato, Lian Yu.

È piacevole esplorare il nuovo ruolo assunto dal personaggio di Oliver Queen. Nel corso delle precedenti stagioni Oliver si è dovuto dividere tra le sue responsabilità da vigilante e le sue più recenti responsabilità da sindaco. La sesta stagione presenta una responsabilità inedita, e particolarmente interessante, per il protagonista della serie: l’essere padre.

Arrow – stagione 6: Oliver Queen affronta una nuova responsabilità nella sesta stagione della serie

Il tema della Famiglia, oltre alla lotta contro il crimine, è sempre stato ben presente all’interno della serie, ma stavolta viene analizzato da un punto di vista diverso. In questo caso Oliver non è più un fratello, un fidanzato, un amico o un figlio, ma un padre; un padre che fino a quel momento non aveva avuto alcun legame con il proprio figlio William, la cui mamma è rimasta vittima delle fiamme dell’isola maledetta. Green Arrow, dunque, per la prima volta nella sua vita si trova a dover fronteggiare una responsabilità più grande di lui. Lo stesso Stephen Amell appare un’altra persona rispetto al passato, meno ingessato e maggiormente disposto a offrire una gamma più variegata di espressioni, nonostante ancora ci sia molto lavoro da svolgere in tal senso.

Non per queste tematiche più serie, però, vengono messe da parte le scene di lotta e i combattimenti contro i cattivi. Ormai Arrow dimostra di saper gestire bene questo tipo di sequenze, ritraendole con una certa dovizia di particolari, e creando dei veri e piacevoli momenti corali, in cui tutto il team unisce le forze per giungere a un comune obiettivo. Arrow, anche impercettibilmente, compie di stagione in stagione, episodio dopo episodio, dei piccoli passi in avanti, capaci di far progredire sia la storia di ogni singola puntata, sia le varie sottotrame.

Con la fine della quinta stagione abbiamo detto addio ai flashback sull’isola, ma gli sceneggiatori e produttori della serie faticano ancora a lasciarsi alle spalle questo meccanismo narrativo. Nell’episodio sono infatti presenti dei flashback che, alternati come di consueto alle scene ambientate nel presente, offrono agli spettatori una panoramica di ciò che è accaduto a Lian Yu dopo l’esplosione di Chase.

Arrow – stagione 6: Black Siren è la villain principale del season première, Fallout

Lo show inoltre possiede la sorprendente capacità di presentare vecchi e noti antagonisti, e far assumere loro delle motivazioni e degli aspetti nascosti. È stato affascinante assistere al ritorno di Slade Wilson, alias Deathstroke, e di notare il suo cambiamento, così come è interessante rivedere la Laurel Lance di un’altra Terra nei panni di Black Siren, forse non del tutto diversa, nel profondo, dalla Laurel amica del Team.

Fallout mette in campo nuovi escamotage narrativi per i nostri protagonisti, ostacoli che rendono ancora più intrigante l’intreccio e la complessità psicologica degli stessi personaggi. Inoltre, l’episodio termina con un cliffhanger abbastanza sorprendente e inaspettato come quello del finale della quinta stagione, e, nonostante si abbia l’impressione di aver già vissuto un momento simile, siamo quasi certi che stavolta i prossimi episodi ci riserveranno qualcosa d’imprevedibile.