Benvenuti a casa mia: recensione
Con Benvenuti a casa mia il regista francese Philippe de Chauveron torna sul grande con una commedia che tratta un tema scottante in maniera ironica e piacevole, prendendo in giro anche chi ha il cuore a "sinistra"!
Il regista francese Philippe de Chauveron dopo la divertente commedia del 2014 Non sposate le mie figlie, torna sul grande schermo con Benvenuti a casa mia, una storia di integrazione e accoglienza, sullo sfondo di una Francia divisa e combattuta, nonostante le risate.
Benvenuti a casa mia: intellettuale di sinistra con moglie ereditiera accoglie famiglia Rom nella propria dimora da sogno appena fuori Parigi
Jean-Etienne Fougerole è un intellettuale di fama, professore all’università, stimato da colleghi e studenti per le proprie idee democratiche e liberali; sposato a Daphné, artista post moderna figlia del re dei pisellini in scatola e ricca da impallidire, vive appena fuori Parigi, in una villa da sogno, insieme al loro figlio adolescente Lionel e al servitore indiano Ravi. Per promuovere il suo nuovo libro A braccia aperte, un trattato sull’accoglienza dell’altro, affronta in un faccia a faccia in tv Barzac, esponente di destra autore del romanzo Il pericolo; Al culmine dello scontro, lo sfidante invita Jean-Etienne a mettere in pratica le belle parole sbandierate a voce e accogliere una famiglia Rom in casa sua. Jean-Etienne, per non perdere posizione, accetta la proposta… proprio la sera stessa una famiglia si presenta a casa sua con tanto di roulotte e maiale di compagnia. La liberale famiglia Fougerole sarà veramente in grado di affrontare la delicata situazione?
I registi francesi negli ultimi anni, molto più dei nostri connazionali, dimostrano di saper sfruttare l’eterogeneità della propria terra per farne commedia, soprattutto al cinema. Dopo il successo di Non sposate le mie figlie, in cui Chauveron ironizzava su una famiglia cattolica di destra con quattro figlie femmine tutte sposate con “stranieri” (un cinese, un arabo, uno di religione ebraica e un nero), puntare sull’integrazione tra una famiglia Rom e una francese benestante e di sinistra, è un’idea dai risvolti molto ironici.
Benvenuti a casa mia: commedia dai canoni classici?
Pur trattando un tema scottante a livello sociale, Chauveron non si dimentica che pur sempre di commedia si tratta e con Benvenuti a casa mia usa i guanti, lasciando da parte delicate situazioni di etnia e scegliendo come protagonista una famiglia Rom originaria della Romania e rifugiata in Francia, senza documenti e senza quindi la possibilità pratica di lavorare regolarmente. Una famiglia di persone che vorrebbero veramente diventare francesi e che, come di desume già dal trailer della pellicola, troveranno nei Fougerole un porto sicuro e l’occasione di riscatto di un’intera vita.
Chauveron si è avvalso saggiamente della collaborazione di Sorin Mihal, un noto membro della comunità Rom in Romania, che ha avuto modo di leggere la sceneggiatura e di assistere alle riprese, in modo da consigliare al meglio il regista e lo staff sui veri usi e costumi, oltre che sul tono ironico della storia. L’attenzione del regista si nota infatti anche nelle scenografie e nella scelta degli attori: oltre agli immancabili Christian Clavier (che interpreta il padre di famiglia sia in questo film sia in Non sposate le mie figlie) e Ary Abbitan (capo famiglia Babik in Benvenuti a casa mia e marito ebreo di una delle quattro figlie nella precedente commedia), il regista ha scelto attori Rom provenienti sia dalla Francia, sia dalla Romania. Menzione a parte va invece a Armen Georgian, interprete comico noto in Francia, nel ruolo di Ravi, il più divertente del film.
Benvenuti a casa mia è una commedia ironica e piacevole, che non si prende troppo sul serio e prende in giro anche chi ha il cuore a “sinistra”. Il film è in uscita nelle sale italiane da giovedì 8 Marzo, distribuito da Adler Entertainment.