Maria Maddalena: la storia vera (?) dietro il film di Garth Davis
Maria Maddalena, a cui Garth Davis dedica la sua ultima fatica cinematografica, è un personaggio controverso della storia del Cristianesimo. Ecco alcuni dettagli della sua storia.
Apostola fra gli apostoli, primo essere umano in assoluto a testimoniare il miracolo della Resurrezione, Maria Maddalena è un personaggio fondamentale della religione cristiana. La sua fortuna nella cultura occidentale, tuttavia, ha attraversato momenti alterni, arrivando oggi all’uscita nelle sale dell’ambiziosa produzione hollywoodiana – Maria Maddalena, appunto – firmata da Garth Davis e interpretata da Rooney Mara e Joaquin Phoenix che si concentra unicamente sulla sua biografia. L’operazione di Davis manca di pregnanza e porta in sala un film compilativo, senza particolari slanci artistici, eppure, gli si riconosce il merito di insinuare nello spettatore l’idea che la Donna – di cui Maddalena diventa simbolo – sia stata depredata di un compito che Dio stesso le ha assegnato duemila anni fa: quello di diffondere la Sua Parola e di insegnare all’umanità la concordia, l’umiltà e la pace.
Parlare di storia vera quando abbiamo a che fare con racconti così densi di simboli e rimandi spirituali è un’operazione assai complessa, ma – pur non garantendo l’assoluta veridicità storica – si risalirà a un vero letterario, dove per letteratura intendiamo i testi base del Cristianesimo, i Vangeli.
Dan Brown nel suo Il codice Da Vinci ha attribuito alla Santa mirabolanti meriti, esaltandola come madre del figlio del Figlio di Dio e identificando il suo ventre con la sacra coppa del Graal, oggetto di leggendarie ricerche e di mitiche avventure: ma, al di là del mito e della letteratura contemporanea, chi era Maria di Magdala, la donna che si unì ai dodici apostoli di Gesù Cristo e abbandonò casa, famiglia ed affetti per seguire la sua missione spirituale?
Maria Maddalena, l’origine del nome
Maria – Maddalena perché originaria di un paese noto come Magdala, sulle rive del lago Tiberiade – è una delle figure più importanti del Nuovo Testamento, chiamata addirittura Apostola tra gli Apostoli e Evangelista. Secondo un’etimologia più ricercata, l’attributo Maddalena si riferirebbe a una parola aramaica (Migdal/Magdal) che significa torre, che indica il suo primato, il suo ruolo di vedetta sopra ogni altro discepolo di Cristo. A questa etimologia fa riferimento anche il Padre della Chiesa San Girolamo in una sua lettera:
Per il suo zelo e per l’ardore della sua fede ricevette il nome di “turrita” ed ebbe il privilegio di vedere Cristo risorto prima degli apostoli.
Maria Maddalena, la peccatrice
L’iconografia di Maria Maddalena, dalla tardoantichità in poi, ha subito numerose evoluzioni cristallizzandosi in alcuni attributi che l’hanno resa riconoscibile in ogni suo ritratto. Il più frequente è l’ampolla con gli oli con cui si dedicò alla lavanda dei piedi di Gesù, poco prima della Passione. Si riferisce allo stesso episodio l’atto di asciugare i piedi del Cristo con i capelli, che caratterizza la Maddalena in numerosi dipinti. In un’iconografia più profana, Maria di Magdala è raffigurata con una lunga e fluente chioma rossa, attribuita sin dall’antichità alle prostitute come segno distintivo, e il seno scoperto, segno dell’offerta del proprio corpo ai piaceri della carne. In direzione opposta e conseguente, si aggiunge la tradizione raffigurativa della Maddalena penitente che – per espiare il suo passato peccaminoso – si ritira in eremitaggio e meditazione nel deserto. A questo episodio fanno riferimento i frequenti dipinti che la rappresentano con il teschio o con lo specchio (simboli di vanitas, dell’impermanenza della vita terrena) in atteggiamento contrito e oratorio.
Maria Maddalena, la fraintesa
La falsa attribuzione di peccatrice che la tradizione ha dato a Maria di Magdala nasce da una lettura confusa delle pagine dei Vangeli: nelle Sacre Scritture, infatti, si parla di tre donne, due delle quali hanno compiuto l’atto di lavare i piedi al Cristo e di cui una – l’unica esplicitamente chiamata Maria Maddalena – fu liberata da Gesù da sette demoni. Delle altre due donne si sa che una era una peccatrice (e non è mai chiamata per nome), l’altra, Maria era la sorella di Lazzaro: l’omonimia e la sovrapposizione di gesti portò papa Gregorio Magno nel 591 a identificare le figure, dando vita alla tradizione iconografica di cui sopra.
Chi attribuisce la tradizione della Maddalena-ex prostituta redenta a un errore puramente filologico perpetuato dalla tradizione popolare, chi a una precisa volontà di mortificare il ruolo della donna nella storia della Chiesa e dell’umanità: sta di fatto che non è dimostrabile che le tre figure si identifichino in un’unica persona e che i vangeli apocrifi sembrano non confermare affatto il passato peccaminoso della santa.
Maria Maddalena, la predicatrice
In una società rigidamente patriarcale come quella della ebraica, doveva essere piuttosto progressista da parte di Gesù di Nazareth portare con sé delle donne nel suo peregrinare. Alcune fonti apocrife, infatti, parlano di diverse figure femminili al seguito di Cristo e degli Apostoli, tra le quali tuttavia Maddalena conserva sempre un ruolo di primo piano.
A queste donne, però, non era consentito prendere la parola durante le orazioni (al contrario di quanto ci mostra il film di Garth Davis), piuttosto erano addette a provvedere ai bisogni più terreni di Gesù e dei Dodici, come cucinare, lavare i panni e rammendare. In poche parole, niente di eccessivamente rivoluzionario.
Lo scritto apocrifo noto come Pistis Sophia racconta ciò che avvenne negli undici anni dopo la morte di Gesù, durante i quali il Messia tornò sulla terra per istruire i suoi discepoli sui suoi insegnamenti. A questa assemblea parteciparono, oltre agli undici apostoli, anche la Madonna, le discepole Salomè e Marta e, naturalmente, Maddalena. Quest’ultima assume un ruolo-guida nella trasmissione della dottrina cristiana, tant’è che Gesù le dice:
Tu beata, Maria. Ti renderò perfetta in tutti i misteri di quelli dell’alto. Parla apertamente tu il cui cuore è rivolto al regno dei cieli più di tutti i tuoi fratelli (Pistis Sophia, capitolo 17).
Maria Maddalena, sposa di Cristo
Le fonti ufficiali smentiscono ogni tipo di legame sentimentale tra il Cristo e la Maddalena, eppure da L’ultima tentazione di Cristo di Scorsese al già citato Codice Da Vinci, la tradizione amorosa che lega i due personaggi è stata a lungo nutrita.
Lo spunto a cui si fa risalire questo ricco filone, che vede Gesù e Maria di Magdala amanti o addirittura marito e moglie, risale a un dettaglio del Vangelo gnostico di Filippo, in cui la discepola di Magdala è indicata come quella a cui Gesù dava molti baci. Il bacio, come rituale di pace e concordia, era stato predicato dal Cristo in più di un’occasione, motivo per cui non si ha motivo di pensare che ci sia nulla di passionale o erotico nell’atto raccontato da Filippo. Il gesto del bacio sarà infatti ripreso nelle Epistole di Pietro e Paolo come eredità spirituale del Figlio di Dio e rimane nella liturgia contemporanea nel momento dello scambio del gesto di pace. Sempre nel Vangelo di Filippo si parla di Maddalena come compagna di Cristo, ma anche in questo caso il termine è da interpretare attentamente: la parola greca utilizzata è koinônós, traducibile più come amica o sorella che come compagna, in senso sentimentale. Al contrario, identificata dallo gnosticismo come incarnazione della saggezza (Sophia), il suo legame con Cristo (l’Unto del Signore, il Sacro) è senz’altro da intendersi in chiave allegorica come fondamento ideale della Chiesa Cristiana.