Lovers: recensione del film di Matteo Vicino
Quattro storie diverse, quattro protagonisti ad interpretare ogni volta un personaggio diverso: questa la scommessa di Matteo Vicino, che con Lovers racconta l'amore, ma non solo
Letteratura, musica, cinema: l’amore è sicuramente al centro delle più grandi opere di tutti i tempi e, anche sul grande schermo, il rapporto amoroso tra due individui risulta il modo migliore per raccontare una storia. O esprimere un pensiero. In Lovers il regista Matteo Vicino fa esattamente questo: raccontare qualcosa, una situazione, un sentimento e una condizione comune, attraverso l’amore. Sentimento che nel film, come spesso accade nella realtà, arriva alle conseguenze più drastiche e che si lega indissolubilmente con altri elementi, come la vendetta, il rimorso, il tradimento.
Con il suo terzo film, Matteo Vicino decide di compiere un’impresa non semplice: portare sullo schermo quattro storie, apparentemente lontane l’una dall’altra, ma in realtà strettamente collegate in un grande cerchio, che lentamente si stringe, fino a raggiungere un finale forse inaspettato. Ad interpretare queste quattro storie d’amore (e non solo) sono sempre gli stessi attori, chiamati quindi ad un impegno importante, quello di essere capaci di passare da un personaggio all’altro con velocità ed estrema facilità.
Lovers: raccontare gli uomini, le donne, l’amore e tutto quello che li circonda
La scelta di Vicino risulta sicuramente coraggiosa ma estremamente azzeccata per raggiungere lo scopo finale del film: raccontare la realtà e buttarla letteralmente in faccia allo spettatore. Andrea, Federico, Giulia e Dafne sono di volta in volta protagonisti di una storia che li vede imprenditori, dj, librai, segretarie, fisioterapisti, commessi. Ogni volta un personaggio diverso, con un carattere diverso e una psicologia diversa. Ma tutti rappresentano gli uomini e le donne del mondo, con le loro paure, insicurezze, virtù e debolezze.
Ecco che quindi il rapporto amoroso, fatto di tradimenti, sensi di colpa e paura diventa lo strumento perfetto per portare sul grande schermo la realtà di oggi. Come nei suoi film precedenti, dove analizzava alcuni aspetti della società italiana dei nostri giorni, anche qui Vicino decide di affrontare dei temi tutt’altro che semplice: il mondo del lavoro con le sue difficoltà, la perdita delle persone amate, la vendetta, l’assidua ricerca del successo e, non per ultima, l’importanza della cultura. Tutti i protagonisti devono fare i conti non solo con un sentimento che li accomuna, l’amore appunto, ma anche con delle situazioni difficili, nelle quali sono chiamati a fare delle scelte.
In un racconto del genere, dove la realtà viene letteralmente trasportata sullo schermo, gli stereotipi poi non possono mancare e, davanti a queste situazioni particolari, gli uomini si comporteranno da uomini e le donne da donne, come i luoghi comuni insegnano. Ed ecco che la bella ragazza riesce a fare carriera grazie all’aspetto fisico, facendo colpo sul capo; la segretaria si occupa di tutti i “bisogni” del proprio datore di lavoro; l’uomo di fronte ad una bella donna, non riesce a trattenersi, nonostante sia sposato e infine, un imprenditore stacanovista e anaffettivo, è pronto a tutto pur di raggiungere il successo, anche passare sopra i sentimenti di un’innocente ragazza. E poi ancora il potere dei soldi che riesce a corrompere anche l’animo più nobile, ma soprattutto le nuove generazioni che ormai non sanno più cosa sia la cultura.
Proprio la cultura rappresenta per Vicino un tema fondamentale, che fa da collante nel film: dai libri parte la storia e con i libri finisce, chiudendo quel cerchio che fin dall’inizio caratterizza tutto il racconto.
L’importanza della cultura e la struttura ciclica di Lovers
Lovers è un percorso, da intraprendere solo se si è pronti ad affrontare la realtà, non quella dei personaggi ma la propria. La realtà raccontata nel film infatti è quella dei nostri giorni, dove ad andare avanti e ad avere la meglio è solo l’ignoranza. Il film, che fin dalla prima immagine espone il suo pensiero attraverso la citazione sull’ignoranza di Edgar Allan Poe, costringe lo spettatore ad aprire gli occhi, dimostrandogli come la cultura ormai non abbia alcuna importanza nel nostro mondo.
Se nella prima storia per portare avanti un grande progetto edilizio, l’azienda costruttrice deve convincere la proprietaria di una libreria a vendere il proprio negozio, nell’ultimo capitolo del film tutta la storia ruota intorno ad un singolo libro. È un libro il mezzo per arrivare al successo, è un libro che porta due amici a litigare furiosamente, è un libro la fonte dell’invidia che uno dei protagonisti prova nei confronti dell’altro. E non importa che quel libro non sia ben scritto, ma anzi faccia letteralmente schifo, ciò che conta sono solo le possibilità che offre: fama, successo, denaro, tutti traguardi che rendono superflui la lealtà, l’amicizia e anche l’amore.
La cultura e l’amore, uniti indissolubilmente, sono la colonna portante di Lovers, che fa della ripetizione e della ciclicità, il suo punto di forza. Oggetti, situazioni, battute: tutti gli elementi tornano continuamente nel film, dando vita ad un vortice che, accompagnato dalla coinvolgente Nell’antro del re della montagna (l’op. 46 della suite di Peer Gynt composta da Edvard Grieg) cattura lo spettatore. Come dice Giulia, una delle protagoniste, “veniamo tutti dai libri“, e secondo Vicino, è dai libri che dobbiamo ripartire.
È la cultura l’unica via per guarire la nostra società: un buon libro e un buon film sono il mezzo per salvare le nuove generazioni. Questo il messaggio di Lovers, che fa dell’amore uno strumento per raccontare la società dei nostri giorni, senza però dimenticare che solo chi sa amare e riesce a trovare l’amore, può vivere felice.
Per Lovers Matteo Vicino ha deciso di affidarsi ad un cast giovane, che però è riuscito magnificamente nella difficile impresa: Primo Reggiani, Margherita Mannino, Antonietta Bello e Luca Nucera. Accanto loro Ivano Marescotti, pronto di volta in volta ad aiutare (come padre) o a complicare le cose (come datore di lavoro) ai protagonisti. Lovers, scritto dallo stesso Matteo Vicino e pluripremiato in diversi festival, europei e non, sarà nelle sale italiane a partire dal 5 aprile.
Il film è distribuito da Showbiz Movies e coprodotto da Tiffany and co. e Condiriso.