James Gunn: “Guardiani della Galassia parla di vittime di abusi”
"Guardiani della Galassia è, per me, più di tutto il resto, un racconto su degli adulti che sono stati vittime di abusi quando erano bambini e che stanno iniziando a guarire da quella ferita", dice il filmmaker James Gunn dei suoi eroi Marvel
James Gunn racconta ai fan che, più di tutto, i suoi Guardiani della Galassia sono adulti danneggiati che cercano di guarire
Lo sceneggiatore e regista di Guardiani della Galassia James Gunn ha usato i social media per confermare alcuni dei temi centrali dei suoi film Marvel. Il franchising di Star-Lord, Gamora e Groot, è uno dei più divertenti della Marvel, se non il più divertente, ma è anche uno dei più oscuri di quanto i fan effettivamente pensino. Gamora e Nebula, ad esempio, hanno a che fare con una relazione contorta e torturata, definita da anni di abusi di Thanos. Drax sta cercando vendetta dopo il massacro della sua famiglia. Peter Quill finalmente incontra suo padre, solo per doverlo uccidere per il bene della galassia. Mantide viene educata a pensare a se stessa come nient’altro che un mezzo per un fine, uno strumento per l’uso di Ego. Questi sono esseri molto, molto danneggiati. I fan sono stati in grado di vedere alcuni temi piuttosto profondi che attraversano i film. E su Twitter James Gunn ha confermato che è molto intenzionale:
Guardiani della Galassia è, per me, più di tutto il resto, un racconto su degli adulti che sono stati vittime di abusi quando erano bambini e che stanno iniziando a guarire da quella ferita, con difficoltà e con fatica iniziale, costruendo delle relazioni con altri adulti anch’essi vittime di abusi.
Thanks. Guardians of the Galaxy is, to me, more than anything else, about adults who were abused as children starting to heal, uneasily and in fits and starts, by building relationships with other adults who were abused as children. https://t.co/KwVfFDLyjH
— James Gunn (@JamesGunn) 19 marzo 2018
È un bellissimo commento. Per Gunn, i film dei Guardiani della Galassia parlano di una serie di persone danneggiate che gradualmente iniziano a guarire. Il primo film parlava del fatto che la squadra riuscisse a diventare una famiglia, il secondo riguardava proprio l’essere famiglia; ogni personaggio sta lentamente crescendo e sviluppandosi, imparando a mettersi il proprio passato alle spalle, scoprendo come guarire.
Il commento di Gunn ha suscitato la reazione di Jody Houser, scrittrice di fumetti nominata al Premio Eisner. Ha rivelato che è questo ciò che l’ha attirata quando ha scritto una storia per la campagna Avengers: No More Bullying: “Il Vol. 1 era stato il film Marvel più recente in quel periodo”, ha osservato, “e quei temi mi hanno colpito duramente”.
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