The Darkest Dawn: recensione dello sci-fi inglese di Andrew Casson
The Darkest Dawn mette in scena la catastrofica invasione degli youtubers nel mondo del cinema.
Arriva su Netflix The Darkest Dawn, l’ultima fatica dello youtuber britannico Andrew Casson, il secondo sci-fi che lo vede alla regia, alla scrittura e come protagonista dopo Hungerford (2014), girato stavolta con la tecnica del mockumentary.
La pellicola è stata distribuita nelle sale inglesi nell’Ottobre 2016 ed ha avuto di recente l’importate possibilità di oltrepassare i confini nazionali attraverso la più importante piattaforma di distribuzione di prodotti streaming su piazza al momento.
Per l’occasione “Drew” Casson ha voluto collaborare con altri famosi youtubers inglesi, tra i quali spicca la protagonista della pellicola, la giovanissima Bethan Mary Leathley.
The Darkest Dawn: e se il mondo finisse per colpa degli insetti?
Chloe vive una vita tranquilla con sua sorella maggiore Sam e i suoi due affettuosi genitori. Il film inizia con il compleanno della ragazza, la quale riceve la sua prima videocamera, tassello fondamentale per coronare il suo sogno di diventare una famosa regista. Nonostante tutto sembra procedere serenamente nella vita della famiglia Murdock, l’apocalisse (si, letteralmente “l’apocalisse”) sta per sconvolgere per sempre le loro esistenze, così come, naturalmente, quella del mondo intero.
Inizia tutto con un’escalation di esplosioni prima riguardanti solo Londra e poi l’intera penisola britannica, che porterà le due sorelle Murdock a intraprendere un’odissea per la sopravvivenza nella quale incontreranno nuovi affetti, ma anche dolore e prove sempre più ardue in un mondo in cui sopravvive solo il più forte.
Lo scopo diventerà quello di raggiungere una base militare nella quale si sono radunati gli umani rimasti nei territori limitrofi. Al suo interno troveranno qualcosa di inaspettato e pericoloso, ma potenzialmente in grado di cambiare gli equilibri della guerra in atto a favore della Terra.
Intanto le navicelle aliene continueranno a conquistare sempre più territori grazie al rilascio sul suolo terrestre di mostruosi insetti capaci di infettare il sangue degli esseri umani e di trasformarli in una specie di zombie aggressivi, rabbiosi e letali.
The Darkest Dawn e la catastrofica invasione degli youtubers nel mondo del cinema
In Italia abbiamo assistito a numerosi tentativi da parte di youtubers nostrani di produrre una pellicola degna di questo nome per il cinema (ricordiamo per esempio il gruppo romano dei The Pills con Sempre meglio che lavorare del 2016 oppure il recentissimo film dei napoletani The Jackal, Addio fottuti musi verdi del 2017). I risultati sono sempre stati, per usare un eufemismo, deludenti.
Quello che si evince da questo The Darkest Dawn è che l’incapacità di “uscire dal proprio orticello youtubiano” non è un fenomeno solo dei nostri artisti del web, ma riguarda anche quelli di altri Paesi.
Per quanto l’intenzione di girare un mockumentary sia comunque un’iniziativa originale e degna di plauso e non manchino riferimenti a film come 28 giorni dopo (e, sforzandosi un po’, District 9) e altri classici del genere, il risultato è scadente, goffo e a tratti veramente improponibile. Il film paga innanzitutto una palese forzatura dell’uso continuativo delle riprese di una videocamera che mostra tutto sempre e comunque, anche quando è evidentemente assurdo che quello che avviene sullo schermo possa essere filmato in questo modo.
Come se ciò non bastasse i movimenti di camera nelle scene concitate sono troppo veloci, caotici e dispersivi; una sorta di effetto mal di mare inutile e che contribuisce alla confusione di una trama già tortuosa e decisamente rivedibile.
Come conseguenza ultima dello sviluppo della vicenda si arriva ad un finale rocambolesco e poco ricevibile. In questo contesto gli effetti speciali non aggiungono né tolgono niente: sono rudimentali, migliorabili sicuramente ma, in un contesto così poco credibile e casalingo, sono l’unica cosa che può far ricordare il film allo spettatore.
Per concludere il quadro le prove attoriali sono mediocri e a tratti veramente terrificanti e forzate. I personaggi sono poco credibili e molto deboli. C’è però da dire che se ci fosse in commercio una videocamera capace di riprendere per così tanto tempo senza mai dover essere ricaricata allora andrebbe veramente a ruba!