Le Grida del Silenzio: recensione del thriller soprannaturale
Sasha Alessandra Carlesi firma la regia e la sceneggiatura del suo primo lungometraggio, Le Grida del Silenzio, un film a metà tra thriller e love story.
Con Le Grida del Silenzio la regista Sasha Alessandra Carlesi prova a gridare artisticamente la ramificazione di emozioni che la attanagliano, creando un film a metà tra il thriller e la love story, un film indipendente e per questo difficile da realizzare.
Un’opera prima che vede schierati sul grande schermo una serie di giovanissimi attori, molti di loro alla primissima esperienza, tutti calati nei panni dei loro personaggi o, meglio, delle loro maschere.
Le Grida del Silenzio, in sala dal 10 maggio con Ipnotica Distribuzioni e Saturnia Pictures, si inerpica su una trama lineare: un gruppo di ragazzi che frequentano lo stesso circolo sportivo, un campeggio da fare e una tragedia che non sapranno di dover evitare.
La Carlesi cerca di craere personaggi a tutto tondo, permeati di pregi e difetti, reali! Abbiamo il latin lover Daniel (Roberto Calabresi), che gioca a fare conquiste e si diverte a dare ordini; la bella della comitiva dal passato burrascoso (Kathrina, interpretata da Ana Cruz), la coppia omosessuale composta dalla mascolina Desy (Alice Bellagamba) e dalla bella e ingenua Sophie (Manuela Zero), la coppia felice e innamorata composta da Manuel (Luca Molinari) e Alice (Martina Carletti) e poi c’è Luca (Luca Avallone): un ragazzo pulito e apparentemente solitario, talvolta succube del pensiero altrui. Tutti loro rappresentano facce differenti della gioventù e dell’umanità; ognuno di loro si mostra solo in parte, cercando di lasciar trasudare solo il meglio e puntando alla felicità.
Le Grida del Silenzio: il primo film di Sasha Alessandra Carlesi è un thriller contaminato dal romanticismo
Registicamente parlando Sasha Alessandra Carlesi dimostra di saperci fare, lanciandosi in riprese in interni ed esterni, alternando soggettive a inquadrature ad ampio respiro, presentandoci alcuni personaggi per poi riagganciarsi ad altre storie e cercando così di confondere la visione dello spettatore, che solo a un certo punto riesce ad avere una visione d’insieme. Non mancano il fumo e l’alcol e non mancano neanche scene passionali, talvolta esagerate; la storia si alterna perennemente tra ciò che è e ciò che è stato, rimanendo spesso in bilico sul ciò che potrebbe essere.
Al contrario di quanto si possa pensare esaminando le premesse, Le Grida del Silenzio si struttura come un thriller paranormale ma finisce poi per evolversi in un racconto sentimentale, forse deludendo quanti avrebbero voluto saperne di più sull’evoluzione misteriosa del film. Per la prima metà della pellicola ci si aspetta che qualcosa di brutale avvenga da un momento all’altro, in un crescendo di tensione che di colpo svanisce, presentandoci un conto ben più salato e mettendoci di fronte a un abisso che non abbiamo avuto esattamente il tempo di afferrare.
Le Grida del Silenzio: un manipolo di validi e giovani attori
Una storia che tenta di strappare riferimenti da opere come Quella casa nel bosco, The Others o Il sesto senso, risultando però succube di tali convenzioni e forse non troppo in grado di seguire la retta via. La paura, in questo senso, è sottolineata soprattutto dalla presenza della musica, che fa irruzione nei momenti cruciali, ma anche con citazioni dirette ad altri film di genere come Venerdì 13. Ci sono purtroppo alcune cose che non quadrano nella sceneggiatura, buchi che potevano essere colmati ma, come si sa, il travaglio delle opere prime è dettato non solo dall’affollare delle idee e dalla prerogativa di inserire nel proprio film una summa di tutte le sfaccettature del proprio essere ma anche dai limiti del budget, che spesso obbligano l’intero team a ridimensionare il tutto.
Le Grida del Silenzio risulta, nonostante ciò, un film godibile, con un cast fatto di validi attori ed altresì emblema di un cinema fatto dai giovani per e con i giovani, che tenta in tutti i modi di spianarsi la strada per far volare i propri sogni, senza temere le cadute.