FFF20 – Mary e il fiore della strega: recensione del film di Hiromasa Yonebayashi

Mary e il fiore della strega compensa con lo stupore quel che gli manca in dimensionalità. Il film è un trionfo visivo, al cinema dal 14 al 20 giugno con Lucky Red.

Mary e il fiore della strega (Mary and The Witch Flower) è un film d’animazione giapponese diretto da Hiromasa Yonebayashi, presentato durante la 20a edizione del Future Film Festival. Si tratta del primo film prodotto dallo Studio Ponoc, studio di animazione affine allo Studio Ghibli, che sceglie come sua opera prima la trasposizione del romanzo La piccola scopa della scrittrice britannica Mary Stewart.

La protagonista è una ragazzina di dieci anni, Mary Smith, che si trasferisce nella tenuta della sua prozia Charlotte per trascorrere le vacanze. Mary è una bambina dai capelli rossi e selvaggi, una ragazzina piuttosto vivace e goffa allo stesso tempo. In casa cerca di rendersi utile, non avendo amici con cui rallegrare le sue giornate, ma crea solo piccoli guai. Un giorno conosce un ragazzino del luogo, Peter, che possiede due gatti molto particolari, Tib e Gib. Mary, durante una passeggiata nel bosco vicino casa, scopre un bellissimo fiore luminoso e molto raro, che si chiama Volo notturno, e una scopa incantata. In men che non si dica Mary si troverà scaraventata in una realtà incredibile che la porterà a vivere un’avventura sbalorditiva ed emozionante fatta di streghe, maghi, creature meravigliose, lezioni di incantesimi e oscuri segreti da scoprire.

Mary e il fiore della strega: il film diretto da Hiromasa Yonebayashi

Mary e il fiore della strega Cinematographe.it
Mary e il fiore della strega è un vulcano di colori e luci, l’animazione è realizzata grazie ad un abile incrocio di hand-drawn, che offre quel tocco di terso realismo, e di animazione digitale con l’incremento di colori vividi e stupefacenti. I colori, i personaggi, la natura sono tutti resi meravigliosamente, ma il film non è esente da difetti.
Mary e il fiore della strega compensa con lo stupore quel che gli manca in dimensionalità. Il film è un trionfo visivo, ottenuto attraverso un’animazione fluida, le sequenze d’azione sono ben realizzate, la scuola di magia di Endor è una gioia per gli occhi: le forme, i colori e i personaggi sono tutti da scoprire. Anche la colonna sonora di Takatsugu Muramatsu è avvolgente, funziona bene con l’azione, tra i ritmi incalzanti e i suoni contemplativi che aggiungono atmosfera e carattere alle scene.
Quando Mary entra nella scuola di magia di Endor è un po’ come trovarsi ad Hogwarts, con le sue numerose scale e le lezioni di volo. L’Endor è uno luogo prodigioso pieno di strani oggetti, tra studenti che galleggiano in bolle di sapone, fontane che si trasformano in forme umane, creature grottesche che appaiono e scompaiono e bizzarre metamorfosi.

Mary e il fiore della strega: un trionfo visivo

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Purtroppo è la narrazione che manca di una giusta drammatizzazione. La crescita del personaggio centrale, Mary, sembra essere incompleta, colpa di una debole caratterizzazione. La nostra protagonista si avventura in questo lungo viaggio che implica una scoperta di sé, un traguardo importante, ma che alla fine sembra non portare a nulla.
Nonostante tutto il personaggio di Mary è dolce, tenero, le si vuole bene fin da subito; diverso è per i personaggi secondari che sono poco interessanti, come anche i cattivi, verso di loro non si prova alcuna fascinazione, non sono abbastanza accattivanti. E, per quanto impressionante sia l’animazione, piena di verve visiva, tutto l’aspetto narrativo non si presta perfettamente ad un viaggio che mira ad essere così sfolgorante. Anzi il film tende a precipitare proprio mentre si avvicina al suo climax.

Mary trasforma il suo impaccio in audacia

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Mary e il fiore della strega riesce comunque a suggerire e a scivolare su alcune tematiche molto importanti, come l’amore per la natura, per gli animali, il rispetto per l’amicizia e la libertà, qualità che se fossero state ampliate avrebbero conferito al film un lavico splendore. Mary e il fiore della strega è un film che non deluderà totalmente i fan dello Studio Ghibli; ciò per cui si prova vero rammarico è la mancanza di puri momenti emozionanti.

È tuttavia stimolante trovare una protagonista come Mary in un film d’animazione (anche) per bambini. Mary trasforma il suo impaccio in audacia; sa essere impavida, generosa, abile, un personaggio a cui ci si affeziona fin da subito. Mary è soprattutto una liberatrice, una ragazzina che si salva da sola. Ed è proprio ciò quel quid che rapisce, un’idea preziosa a cui bisogna sempre tener fede.

Regia - 4
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.3