Editoriale | Perché Zoe Saldana è l’aliena più bella del cinema?
Perché Zoe Saldana è l'aliena più bella del grande schermo? Cosa lega fisicamente e psicologicamente l'attrice a ruoli come quello di Gamora o di Neytiri?
Zoe Saldana, classe 1978, anno dopo anno diventa sempre più un’icona del mondo sci-fi, grazie alla sua carriera in cui proliferano i ruoli di fantascienza: dalla saga di Star Trek ai Guardiani della Galassia, per non parlare della sua consacrazione con Avatar, l’attrice di origine caraibica e dalle conoscenze poliglotte (parla fluentemente spagnolo e italiano) si afferma sempre più un talento di trasformismo e adattamento fisico e psicologico a personaggi spesso abbastanza complicati. Se per molti attori questa tendenza potrebbe apparire come una gabbia da cui liberarsi, Zoe Saldana ha saputo fin da subito scoprirne i vantaggi e partecipare con gioia anche a una sorta di mozione di fiducia nei confronti delle produzioni di questo genere.
Zoe Saldana e la fantascienza: un rapporto “rafforzato” anche dal colore della pelle e al suo passato da ballerina
Nonostante alcuni ruoli interpretati in commedie e drammi sentimentali, da Crossroads a Teneramente folle – giusto per citarne un paio, la vera e propria consacrazione arriva con i ruoli di Avatar e Star Trek, usciti entrambi nel 2009. E a ben guardare non dovrebbe neanche stupire più di tanto che il rapporto tra Zoe Saldana e la fantascienza sia così florido: sia a livello fisico che a livello di disponibilità emotiva, l’attrice si presenta la candidata ideale per dare vita a questo tipo di personaggi.
Il suo passato da ballerina le permette di rendere fluide le figure, con una flessibilità “materica” che semplifica di molto il lavoro degli effetti grafici computerizzati e spingendo al limite le possibilità del corpo umano, senza però cadere mai in iperbolici movimenti che risulterebbero poco credibili. Un personaggio come Neytiri, co-protagonista di Avatar, dà forma quasi celestiale a una nuova Pocahontas tanto immaginifica quanto “umana” nelle fattezze e nei sentimenti.
Ecco 15 imperdibili curiosità su Zoe Saldana
Non è un segreto, inoltre, che prestare il corpo ad altri tipi di forme di vita abbia aiutato Saldana a sfuggire al meccanismo subdolo che durante i casting per molti ruoli taglia fuori interpreti neri: il colore della pelle ha aiutato l’attrice ad avvicinarsi al mondo della fantascienza l’unico mondo in cui veramente il colore della pelle non conta e in cui le discriminazioni prendono una piega diversa da quella a cui siamo abituati nella vita terrena. Piuttosto che finire ingabbiata in ruoli definiti dal suo colore della pelle, ha preferito abbracciare un mondo diverso e solitamente screditato, riuscendo a giocare le sue carte a suo vantaggio, come peraltro l’attrice stessa ha più volte sottolineato in varie interviste.
Zoe Saldana ha anche ricevuto la stella sulla Hollywood Walk of Fame
Al New York Times per esempio aveva rivelato di aver provato un naturale timore ad accettare molti ruoli di questo tipo, pensando che avrebbe potuto essere un ostacolo all’evoluzione della sua carriera; una volta vestiti i panni di Gamora, Nyota Uhura e compagne, la dimensione di libertà anche espressiva che Saldana ha trovato è diventata quasi un fatto imprescindibile. Oltre al dato “cromatico”, nel suo caso si aggiunge “l’aggravante” del genere: le sceneggiature oltre a dimostrarsi ancora oggi velate di discriminazione razziale, promuovono solitamente personaggi femminili che tranne per alcuni casi eroici impallidiscono di fronte alla forza e alla decisione portata sullo schermo dai ruoli femminili declinati al femminile.
Se la fantascienza aveva bisogno di un’eroina, questa è Zoe Saldana!
La buona disposizione dell’attrice nei confronti dei ruoli nel mondo sci-fi trova giustificazione anche in tentativi di evoluzione professionale e personale: non potendo sfruttare al massimo il volto e il corpo in senso espressivo, poiché CGI ed effetti vari scolpiscono i lineamenti al posto della natura, Zoe Saldana ha trattato come una vera palestra per la voce questi ruoli, giocando e spingendo al limite le capacità emotive della voce e cercando di sfruttare le movenze del suo corpo per dare vita a qualcosa di puramente virtuale, ma non per questo meno emozionante.
Se il mondo della fantascienza aveva bisogno di una paladina della giustizia che nobilitasse l’immenso lavoro che questi film mettono in moto, la persona giusta è indubbiamente Zoe Saldana, che tornerà a vestire i panni di Neytiri nei prossimi 4 capitoli di Avatar (già previste uscite fino al 2025) e che, intanto, continua a impersonare Gamora nell’ultimo capitolo degli Avengers.