My Name is Game: CG Entertainment coprodurrà il film di Tomaso Walliser
CG Entertainment ha annunciato la sua partecipazione alla produzione di My Name is Game, il documentario diretto da Tomaso Walliser che racconta il rapporto tra esseri umani e videogame.
CG Entartainment parteciperà alla produzione di My Name is Game, il documentario che racconta il rapporto tra esseri umani e videogame
La CG Entertainment ha annunciato che prenderà parte alla produzione di un nuovo progetto davvero interessante, il documentario My Name is Game, diretto da Tomaso Walliser.
Scritto da Bruno Grampa e Matteo Pozzi, il documentario cercherà di analizzare il rapporto tra esseri umani e videogame, esplorando soprattutto tutte quelle sensazioni e istinti che si manifestano durante il gioco, come la competizione, la distruzione, l’esplorazione, la paura, la scoperta, la fantasia e l’empatia. My Name is Game inoltre è stato selezionato per partecipare a Visioni Incontra, la sezione dedicata ai progetti ancora in fase di lavorazione del Festival Visioni dal Mondo, Immagine della Realtà e concorrerà per il premio Visioni Incontra Miglior Progetto Documentario 2018.
Per la produzione del film, accanto a CG Entertainment troveremo Junk Food Films. L’idea del documentario parte da un semplice quesito: e se i videogame fossero un’unica intelligenza artificiale che ci osserva da più di 40 anni?
GAME è nata nei primi anni ’60 al MIT. Ha avuto migliaia di padri, ma a un certo punto si è sviluppata autonomamente: disegnata per suscitare emozioni nei gamer, la sua capacità di interagire con gli umani si è evoluta di conseguenza. Leggiamo la storia dei videogame come risposta all’evoluzione dei bisogni dei gamer e gli sviluppatori ci raccontano delle centinaia di blockbuster che hanno segnato la vita di innumerevoli ragazzini. Forse GAME sta crescendo alimentandosi degli istinti che riesce a suscitare in noi?
Lorenzo Ferrari Ardicini, presidente di CG Entertainment, ha spiegato il motivo che li ha spinti a lanciarsi in un simile progetto: ” Abbiamo deciso di sposare con entusiasmo questo nuovo progetto insieme a Junk Food Films per raccontare al pubblico, attraverso una prospettiva del tutto inedita, il mondo dei videogiochi e dei gamer“. Il presidente ha poi preseguito: “Questo progetto non si rivolge solo ad una nicchia di appassionati, ma parla ad un pubblico ampio: da qualche decennio i videogiochi sono entrati nella cultura di massa e con My Name is Game vogliamo omaggiare una delle arti che insieme al cinema ha più influenzato la nostra immaginazione“.
Anche il regista Tomaso Walliser ha raccontato cosa ha significato per lui realizzare My Name is Game e come è arrivato a questo progetto:
Sono ormai 8 anni che come autore, regista e produttore mi occupo di ricostruire e raccontare la rivoluzione digitale che ha cambiato il mondo a partire dagli anni ’70. Considero My Name is Game un punto d’arrivo di questo percorso, un momento nel quale staccarsi dalla ricostruzione storica, dai tecnicismi e dalla aneddotica per fare un tuffo nelle emozioni e negli istinti primari che governano il nostro rapporto con la macchina: sarà un viaggio sensoriale della mente e delle emozioni. Straordinario!