Eden Lake: spiegazione del finale del film con Michael Fassbender
Il finale di Eden Lake ha molto su cui far riflettere. Dalla vendetta agli scherzi del destino, è un susseguirsi di pensieri ed emozioni.
Eden Lake è uno di quei film che, una volta visto, non si scorda più. Una normale gita in un luogo magico come Eden Lake, dal quale prende il nome il film, si trasforma in una terrificante avventura non a causa di mostri o creature soprannaturali, ma del più crudele tra gli esseri: l’essere umano.
Il film, che vede protagonisti un quasi irriconoscibile Michael Fassbender e Kelly Riley, è stato realizzato nel 2008 grazie alla regia di James Watkins. Sebbene sia considerato un thriller con tratti che potrebbero quasi farlo sembrare un horror, è qualcosa di più. La lotta per la sopravvivenza e lo scontro “generazionale” sono solo alcuni degli elementi che rendono Eden Lake uno dei migliori film se volete qualcosa che vi lasci senza parole.
La storia di Eden Lake inizia nel più normale dei modi: una coppia innamorata che decide di visitare Eden Lake per sfuggire al trambusto cittadino. Lì si imbatteranno in una gang di ragazzi pronti ad aggredire i due per puro divertimento fino a rubargli la macchina. Le cose peggioreranno quando Steve (Michael Fassbender) per difendersi, ucciderà Bonnie, il cane del capo della banda, che da quel momento darà inizio ad un inseguimento senza esclusione di colpi per trovare i due sposini e vendicarsi.
Come in una partita di scacchi, i personaggi si scontrano uno alla volta, decretando la morte prima di uno, poi dell’altro. A condurre la battaglia è Jenny (Kelly Riley), dopo che Steve è stato ferito a morte e proprio lei diventa la protagonista indiscussa del film, trappola dopo trappola. Quello che più sconvolge di Eden Lake però è il finale, del tutto inatteso che lascia una sensazione di amaro nello spettatore che difficilmente riesce ad andare via.
Eden Lake: la spiegazione del finale del film
Dopo la morte di Steve e dei membri della gang, Jenny riesce a scappare da Eden Lake ed arriva nei pressi di una casa dove i proprietari stanno festeggiando con alcuni amici. I proprietari dell’abitazione, visto lo stato in cui si trova la donna, la soccorrono immediatamente, mostrandosi pieni di attenzioni nei confronti della donna che alterna momenti di disperazione per quello che ha appena subìto e per la perdita del marito a momenti di abbandono dei sensi. Jenny Pensa di aver trovato finalmente la salvezza, ma è qui che entra in scena uno dei ragazzi della gang: Brett. E’ uno dei figli delle persone che si trovano in quella casa. In men che non si dica il ragazzo racconta a tutti quello che è successo, dicendo di come lei ed il marito abbiano prima ucciso il cane e poi uno ad uno tutti gli altri membri del gruppo, tutti figli degli ospiti della casa.
Quella che sembrava la salvezza si trasforma in una condanna ancora più grande e pesante, dalla quale non è possibile scappare. Jenny capisce di essere in trappola, ma ora a braccarla non sono adolescenti, ma uomini adulti che vogliono solo vendicare i loro figli. Dopo aver dato un pugno al figlio, il padre di Brett ordina agli altri ospiti della casa di portare Jenny in bagno e di metterla sotto la doccia. Qui la telecamera si sposta riprendendo Brett intento a guardarsi allo specchio e poi cancellare tutti i video dei maltrattamenti che aveva fatto riprendere con il cellulare e l’assassinio di Steve, mentre in sottofondo si sentono le urla di Jenny che sta per essere uccisa.
Così finisce Eden Lake. Non serve vedere altro perché lo spettatore può benissimo immaginare cosa è successo Jenny a causa delle sue urla di dolore. Un gesto di umanità nei confronti dello spettatore, già atterrito dal finale inaspettato e crudele, ma che riesce a far riflettere su come certe priorità umane siano del tutto fuori controllo. Nasce tutto dalla morte accidentale di un animale la cui vita viene equiparata a quella di un essere umano, tanto da far partire una vera e propria spedizione punitiva. Il vero animale però non è il cane, ma ogni singolo membro della gang che segue il suo capobranco prima, ed i genitori dei ragazzi poi. Questa può essere la sintesi di Eden Lake: nessuno può niente contro un branco inferocito, soprattutto se a comporlo sono esseri umani. Ed in un attimo l’Eden diventa non solo la meta di partenza del film, ma anche quella finale, in cui gli spettatori sperano che finalmente Steve e Jenny avranno un po’ di pace, lontani dalla crudeltà umana.