Star Trek: Ronald D. Moore sul rischio che il franchise possa stancare

Figura di rilievo nell’universo di Star Trek, Ronald D. Moore parla della possibilità che franchise longevi possano stancare i fan e come evitare tale pericolo

Ronald D. Moore è un veterano della televisione fantascientifica, tra i nomi di spicco di Star Trek durante il periodo d’oro del franchise negli anni ’90, avendo lavorato come autore a Star Trek: The Next Generation prima di passare a Star Trek: Deep Space Nine. Ospite di una convention dedicata alla serie, lo sceneggiatore ha discusso del problema che può colpire saghe tanto lunghe:

Quando dici qualcosa come ‘franchise stanco’, per me, significa che quel particolare sapore ha perso di incisività. Per mescolare le mie metafore, essenzialmente come fa Star Trek, quel modo di raccontare storie e quel tipo di storie hanno fatto il loro tempo. Hanno stancato. Si sono affievolite. Non erano più davvero coinvolgenti o davano la sensazione di essere semplicemente fra i piedi.

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Secondo Moore, la chiave per superare questo ostacolo è quello di ingaggiare nuovi talenti con nuove idee e la volontà di cambiare le regole della saga. “Reinventare, assumere nuove persone e avere nuove idee, cambiare parametri, e poi rinvigorire nuovamente il tutto.” ha spiegato l’autore. In fin dei conti, è quello che la serie fantascientifica ha sempre tentato di fare, sul piccolo come sul grande schermo.

Non dimentichiamo che, per il cinema, vi sono diversi progetti in ballo per l’universo fantascientifico fra cui un progetto supervisionato da Quentin Tarantino, che difficilmente non darà una svecchiata al franchise. Anche sul piccolo schermo, non sono rimasti con le mani in mano, con CBS All Access che ha messo da parte l’Enterprise per raccontare le storie di nuovi equipaggi in Star Trek: Discovery, di cui è in arrivo la seconda stagione, disponibile in Italia su Netflix.