Snowfall – Stagione 2: recensione del primo episodio
La serie incentrata sulla prima diffusione del crack nella Los Angeles del 1983 torna con un episodio non particolarmente avvincente dal punto di vista degli sviluppi delle vicende ma che presenta alcuni piccoli miglioramenti rispetto alla stagione precedente.
Poco meno di un anno fa avevamo recensito il pilot della prima stagione di Snowfall, una serie incentrata sul narcotraffico che aveva raccolto pareri non proprio entusiasti ed evidenziato come il tema valido fosse stato in parte sprecato da uno sviluppo non particolarmente innovativo unito a un cast di interpreti facilmente dimenticabile. La notizia del rinnovo era apparsa piuttosto inaspettata ma, allo stesso tempo, poteva rappresentare una seconda opportunità per migliorare l’approccio alla storia e trovare un modo unico per spiccare tra le varie serie che trattano la stessa tematica.
Snowfall: la seconda stagione in arrivo su FOX dal 26 Agosto
In occasione dell’uscita della seconda stagione su Fox, abbiamo avuto la possibilità di dare un’altra chance a Snowfall e recensire questo primo episodio che, per certi versi, continua a presentare gli stessi difetti che si erano resi evidenti in quella prima puntata ma, al contempo, dimostra di essere cresciuta dal punto di vista tecnico e offre un finale abbastanza buono da incitare lo spettatore a proseguire la visione della serie.
Con una conclusione divisa tra uccisioni più o meno violente, ascese al potere, mani sporche di sangue, alleanze strette in nome dei reciproci benefici e il raggiungimento di compromessi necessari per poter mantenere una sorta di pace comune nel mondo del narcotraffico, l’ultima puntata della scorsa stagione aveva lasciato qualche piccolo spiraglio aperto, anche se non proprio entusiasmante, per la continuazione delle vicende. Nell’episodio finale della prima stagione avevamo lasciato Franklin che diventava a tutti gli effetti il boss del gruppo, disposto perfino a costringere le persone a uccidere i propri amici pur di dimostrare il proprio potere sugli altri; allo stesso modo, Lucia prendeva il suo posto a capo della famiglia con Gustavo come suo braccio destro; infine, Teddy era riuscito a farsi strada nel suo incarico trovando un accordo, in modo da ottenere pura cocaina per sé e il governo degli Stati Uniti.
Questa seconda stagione inizia facendo un salto in avanti di quattro mesi, con il presidente Reagan che informa i cittadini su come la situazione dei Contras in Nicaragua sia ormai in bilico ed è per questo che, in ristrettezza di fondi e per non destare altri sospetti nell’opinione pubblica, Teddy è costretto a continuare la sua missione da solo senza che il congresso gli conceda altri aiuti supplementari. Dall’altra parte troviamo Gustavo e Lucia che stanno riscontrando non pochi problemi nel loro tentativo di ampliare i propri commerci in nuove direzioni e la donna è costretta a scendere a compromessi e a varcare pericolosi confini per assicurare che fa sul serio, arrivando a dare una dimostrazione pratica su sé stessa degli effetti della cocaina in cristalli. L’unico a passarsela bene pare essere il gruppo di Franklin, impegnati in feste di compleanno e nel consolidamento delle loro tecniche di spaccio, prima che le forze dell’ordine irrompano a casa di Avi, arrestandolo, e catturando Leon, il quale sarà rilasciato solo dietro il pagamento di una cauzione piuttosto ingente. Proprio questo avvenimento evidenzia chiaramente come i guadagni si stiano alzando rapidamente così come il rischio di incorrere in seri guai nel caso in cui si venga colti in flagrante.
Per Snowfall un buon passo in avanti nella nuova stagione
Tra il consolidamento degli accordi di Lucia e la necessità di Franklin di trovare nuovi contatti che gli passino la droga, evitando nel frattempo di farsi uccidere dai suoi concorrenti, si staglia la scena di Teddy che va alla ricerca di un nuovo pilota per scaricare la merce nel deserto e lo trova in suo fratello Matt. Quest’ultimo rappresenta uno dei nuovi volti di questa seconda stagione di Snowfall e, chissà, magari il legame tra questi due personaggi riuscirà a fornire qualche spunto positivo e fresco alla serie nel corso dei prossimi episodi.
Rispetto alla precedente stagione, si può chiaramente notare come in questa prima puntata di Snowfall – Stagione 2 ci siano stati diversi progressi che hanno coinvolto alcuni reparti della produzione: qualche leggero miglioramento è riscontrabile dal punto di vista registico con piccole accortezze nella scelta delle inquadrature rispetto alla passata stagione, che risultava più raffazzonata e simile a una telenovela mista a un film d’azione di basso livello, ma siamo ancora piuttosto lontani dagli standard che ormai si richiede alle serie tv. La fotografia verte tra un misto di toni caldi e freddi, bilanciandosi così tra le scene spensierate dagli accenti più luminosi e colorati, caratteristici principalmente delle sequenze con Franklin e la sua banda, e le sequenze più cupe e riflessive, ricalcate da una luce che vira verso le tonalità di blu, come quelle che vedono Teddy come protagonista. Dall’altra parte però, emerge come un problema ancora serio la recitazione poco rifinita e superficiale dei protagonisti, che non permette di sentire i drammi dei personaggi né tanto meno aiuta a sentirsi coinvolti nella narrazione degli eventi. Il racconto scorre forse in maniera leggermente più fluida rispetto a prima, ma ogni singolo minuto si fa fortemente sentire, e questo risulta essere un particolare che grava poi sulla capacità di guardare diversi episodi uno di seguito all’altro.
Probabilmente, l’errore di fondo commesso in Snowfall non riguarda tanto le caratteristiche tecniche quali regia e fotografia che, come si è visto da questa prima puntata, possono essere migliorate con il tempo e l’accortezza del regista, quanto il fatto di non aver saputo creare dei personaggi dai caratteri così distintivi da risultare facilmente ricordabili nella massa che si trova al momento in programmazione in tv. A differenza di tante altre serie, quali Breaking Bad e Narcos se si vuole rimanere nel tema trattato, non ci si è preoccupati più di tanto di concentrarsi sullo sviluppo dei protagonisti, presumibilmente nella speranza che la storia fosse abbastanza appetibile di per sé per il pubblico. Ogni personaggio è fortemente marchiato dai soliti luoghi comuni e si basa su ruoli visti e rivisti innumerevoli volte senza però fornire qualcosa degno di nota e di così entusiasmante da destare particolare interesse nel pubblico, che si trova così indeciso se iniziare la serie o lasciarla perdere (o, perfino, se proseguirla o meno).
Snowfall è l’esempio innegabile su come una storia, per quanto interessante essa sia, non basta da sola a rendere godibile una serie TV, ma che quest’ultima ha assolutamente bisogno che ogni più piccolo pezzo che la compone, dalla recitazione alla regia passando per la fotografia e la sceneggiatura, adempia al proprio dovere e contribuisca a far entrare lo spettatore nel mondo rappresentato e nello spirito dei personaggi. Una seconda chance non proprio mancata e che offre qualche discreto suggerimento per il continuo della stagione ma che purtroppo porta con sé i problemi che si trovano alla base della serie, i quali saranno difficili, se non impossibili, da scrollarsi di dosso.