Bond 25: l’uscita del film ritardata in seguito all’addio di Danny Boyle
L'improvvisa uscita dal progetto di Danny Boyle comporterà inevitabilmente ritardi nell'inizio della produzione di Bond 25.
Fonti vicine alla produzione confermano che Bond 25 ritarderà rispetto alla data di uscita prevista, dopo le dispute tra il regista, i produttori e la star Daniel Craig
Il nuovo film di James Bond mancherà la sua data di uscita prevista per l’autunno 2019, secondo l’Hollywood Reporter. Fonti vicine alla produzione di Bond 25 hanno confermato che l’uscita del regista Danny Boyle all’inizio di questa settimana, appena 14 settimane prima che iniziassero le riprese, porterà un ritardo nell’inizio dell’intera produzione.
Ora sembra probabile che il 25° film sullo 007 non sarà visto nei cinema fino a un anno dopo, dato che pochi film di James Bond hanno debuttato in estate, e l’imprevisto dell’abbandono di Boyle probabilmente significherà che la sceneggiatura che ha scritto con John Hodge verrà essere sostituita con una dei veterani di Bond Neil Purvis e Robert Wade.
Saranno necessarie importanti riorganizzazioni logistiche per raggiungere una data di uscita per il 2020, dato che la sceneggiatura di Purvis e Wade è diversa sotto tutti gli aspetti, inclusa la trama e i personaggi, da quella di Boyle e Hodge.
Bond 25: Danny Boyle ha lasciato per incomprensioni con Daniel Craig
Le speculazioni sono cresciute sul fatto che le “differenze creative” dietro l’uscita di Boyle da Bond 25, annunciate lunedì sera dai produttori e dalla star del franchising Daniel Craig, dipendono da questo copione. Alcune persone hanno suggerito che la sua apparente attualità – riferendosi al movimento #MeToo e potenzialmente il coinvolgimento russo nella geopolitica – avrebbe potuto rivelarsi una patata troppo bollente per Bond, secondo Barbara Broccoli.
Tale teoria è stata sostenuta da Jonathan Pryce, un cattivo di James Bond, che ha detto al Daily Mail:
Ovviamente non potevano prendere un Bond socialista.
Pryce, è stato protagonista con Pierce Brosnan nel film del 1999 Il domani non muore mai, ha proseguito suggerendo che Boyle fosse fondamentalmente inadatto alla posizione:
Ci sono i Dannys di questo mondo e poi ci sono persone che fanno i blockbuster.
Una fonte ha riferito al Telegraph che il punto cruciale è stata una disputa che riguardava il casting del cattivo di Bond 25, con Boyle che ha preferito la star di Cold War Tomasz Kot, mentre i produttori e Craig sentivano che sarebbe stata una scelta troppo sbilanciata a sinistra. Anche l’attore Mark Strong è stato collegato al ruolo.
È circolata anche la voce che Craig e Boyle si fossero scontrati per altri problemi di casting. Il primo ha apparentemente firmato tutti le principali nuove acquisizioni – comprese le ragazze di Bond – da quando ha iniziato il suo mandato. Se è vero, questo rende possibile che Craig, 50 anni, rimanga nel ruolo, nonostante l’uscita di Boyle. Tuttavia, un intervallo di cinque anni tra i film di Bond senza un cambio dell’attore principale è finora senza precedenti.
Il tumulto innescato dall’uscita di Boyle potrebbe anche mettere a repentaglio i contratti di sponsorizzazione da milioni di sterline, in quanto i marchi collegati a Bond 25 si affrettano a rimandare e riutilizzare le massicce campagne pubblicitarie avviate.