Girl: recensione del film di Lukas Dhont
Girl segna un nuovo importante tassello nella cinematografia LGBT. Un film che mette letteralmente a nudo la volontà della protagonista, la cui disperazione è pari a quella di un’eroina classica.
Presentato all’ultima edizione del Festival di Cannes, arriva in Italia il 27 settembre, distribuito da Teodora film, Girl, debutto alla regia del ventisettenne Lukas Dhont. Un caso cinematografico che al festival francese si è guadagnato ben quattro premi: la Caméra d’or per la migliore opera prima, il fipresci premio della critica internazionale, il Queer palm (assegnato al miglior lungometraggio a tematica LGBT) e miglior interpretazione maschile nella sezione Un Certain Regard a Victor Polster.
Girl è ispirato a una storia vera. Lara è un’adolescente con la passione per la danza classica: frequenta una prestigiosa scuola di balletto e lavora duramente per dare ogni giorno il meglio di sé. Nonostante gli sforzi e la dedizione il suo corpo sembra ribellarsi, sembra non volersi piegare alla sua volontà. Questo perché Lara è nata ragazzo. Nonostante le graduali terapie per il cambio di sesso, appoggiata dal comprensivo e amorevole padre e seguita da un team di medici, la vera essenza di Lara scalpita in quella prigione che è il suo corpo, tormentata dai tumulti adolescenziali e dalle difficoltà a relazionarsi con l’esterno.
Girl: il talento di Victor Polster
Un incontro armonioso tra due “generi”, questo è Victor Polster, sedici anni di puro talento, ballerino trans convertito al cinema, che con questa prima, commovente interpretazione ha fissato un nuovo importante tassello nella cinematografia LGBT, e non solo. Sin dall’inizio di Girl non si vede altro che una ragazza, appunto, dolce, timida, elegante. Come ogni adolescente osserva incuriosita il suo corpo in trasformazione: ma i cambiamenti che Lara aspetta sono quelli derivanti dagli ormoni prescritti dai medici. Impaziente, ogni giorno osserva i suoi pettorali sperando che si trasformino presto in seni. La voglia di essere una ragazza a tutti gli effetti non va, però, di pari passo con i tempi della natura e della medicina. E nemmeno con le esigenze della danza. Lara lavora duramente ogni giorno per frenare quel fisico mascolino che non le permette di avere la leggiadria di un’étoile ma i suoi sforzi sono vani. La sua è un’anima di farfalla incastrata nel corpo di una pantera. Sorride soddisfatta quando viene chiamata “signorina”, gli occhi le si riempiono, invece, di lacrime quando il fratellino per sbaglio la chiama Victor, il suo nome da ragazzo.
Girl: tra documentario e naturalismo
Uno degli elementi più interessanti di tutto il film è proprio il fatto che Lara venga trattata dal padre e da tutta la sua famiglia con naturalezza, come un’adolescente come tante altre. La questione del cambio di sesso non è posta come una tragedia e non è un elemento “divisorio” tra il genitore e la figlia. Con uno stile tra il documentario e il naturalismo, Girl ha il potenziale per essere una storia esemplare che può avere un’importante ruolo culturale sulla strada per la “normalizzazione” di un argomento ancora controverso; tutto questo grazie al modo in cui il regista è riuscito ad andare oltre i pregiudizi e i cliché verso i quali un film del genere poteva condurlo, restituendo normalità al mondo LGBT, in una società in cui genere e sesso sono ancora connessi.
Girl: un romanzo di formazione
A differenza di un film sullo stesso tema come Tomboy di Cèline Sciamma, Girl è un romanzo di formazione nel quale il conflitto principale avviene tra Lara e il corpo “ereditato” da Victor. Nonostante la prospettiva di un futuro prossimo da donna a tutti gli effetti, Lara non riesce a tenere a freno la vera sé: fa la doccia con dei boxer contenitivi, nasconde il pene sotto strati di nastro adesivo facendosi malissimo e frena i suoi naturali impulsi sessuali. All’inizio sembra serena e sicura di sé, poi iniziano le prime crisi, le prime piccole e grandi tragedie fino a gesti estremi. I corpi delle sue compagne di scuola sono armoniosi, i loro seni floridi; quello di Lara è sì, un fisico statuario, ma spigoloso. Una differenza poeticamente resa nella sequenza in cui Lara e le sue compagne in piscina sono immerse felici sott’acqua.
Girl è un viaggio dalla forte carica emotiva nell’universo di una ragazza che, a soli quindici anni, sa qual è il suo posto nel mondo con la sicurezza di un’adulta, lottando con la disperazione di un’eroina classica. Il suo corpo è il terreno di guerra.
Girl è al cinema dal 27 settembre con Teodora Film.