American Horror Story – Apocalypse: recensione premiere
L'ottava stagione di American Horror Story si prepara a debuttare in Italia il 7 novembre su Fox. Il nostro commento al primo episodio di Apocalypse intitolato The End - La fine.
Era il 31 Ottobre 2016 e noi di Cinematographe riportammo notizia dell’intenzione di Ryan Murphy, assieme a Brad Falchuck, di realizzare una stagione crossover tra Murder House, prima stagione di American Horror Story, e Coven, la terza della serie antologica. Due anni fa andava in onda Roanoke e lo show horror era entrato nel suo sesto anno. Dopo Cult, uscita lo scorso anno con timidi consensi di critica e pubblico, l’attenzione e l’attesa si sono rapidamente spostati sull’imminente crossover poi intitolato Apocalypse. Negli ultimi mesi siamo stati letteralmente sommersi da notizie ed aggiornamenti in merito a questa nuova stagione, certamente importante poiché la prima a legare esplicitamente più stagioni di American Horror Story – nonostante gli assidui spettatori della serie abbiano notato vari piccoli collegamenti tra le une e le altre nel corso degli anni; molliche di pane disseminate da Murder House sino a Cult passando per Hotel. A countdown quasi concluso per l’Italia – Apocalypse ha debuttato negli USA il 12 settembre 2018 – vogliamo raccontare e commentare il primo episodio di questa ottava stagione visto in anteprima e pronto ad uscire nel nostro Paese su Fox il 7 novembre.
American Horror Story 8×01: l’apocalisse ha inizio nel primo episodio di stagione intitolato The End
Il primo episodio della stagione otto non si spinge molto più in là nel contestualizzare i nuovi eventi. Due missili nucleari vengono lanciati su altrettante grandi città del globo rendendo irrimediabilmente e rapidamente la Terra inospitale alla vita umana ed animale. Solo pochi eletti hanno la possibilità di salvarsi e questi vengono scelti e selezionati secondo un rigidissimo protocollo top secret. La storia di The End si svolge all’interno dell’Avamposto 3: una delle roccaforti sotterranee e nascoste alla vista costruite per ospitare gli ultimi sopravvissuti. Questi indossano abiti di colore viola e grigi: i primi sono gli elite, le personalità da salvaguardare per il nuovo mondo, i secondi sono i servitori, uomini e donne sfuggiti alla morte ma costretti a vivere al servizio dei loro superiori.
Rispetto alla premiere precedente, Election Night – La notte delle elezioni uscita in Italia il 6 ottobre 2017, la 8×01 di American Horror Story si posiziona in un gradino certamente superiore. La vicenda è ambientata in un distopico futuro non molto lontano dal nostro e sin dalle prime scene si percepisce un’atmosfera ansiogena e di profonda inquietudine nonostante l’elemento horror sia ancora in formazione. Questo, più palpabile nella seconda parte della puntata, ci spinge a credere in un completo sviluppo nel corso dei nove episodi successivi che andranno a comporre questa American Horror Story – Apocalypse. L’impianto registico appare meno presuntuoso, se paragonato al primo episodio di Cult, e riesce a mettere in scena un’introduzione piuttosto curata seppur ancora acerba e che non si lascia andare completamente.
Un crossover tanto atteso quanto pericoloso: Apocalypse potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio
L’idea di realizzare una stagione crossover unendo le linee narrative di Murder House e Coven è di certo una mossa doppiamente furba e pericolosa. Da un lato alza vertiginosamente sia le aspettative degli spettatori che hanno dovuto assistere ad un calo qualitativo di American Horror Story, soprattutto dopo l’abbandono di Jessica Lange con la quarta stagione Freak Show – sappiamo che l’attrice Premio Oscar tornerà come guest star in Apocalypse, sia la curiosità legata all’intreccio tra storie e personaggi. Dall’altro richiama scetticismo, indugio e il timore che una stagione dal così grande potenziale possa alla fine rivelarsi una grande bolla di sapone. Chiaramente è difficile inquadrare un intero ciclo da una sola puntata, eppure iberniamo sensazioni ottimistiche e le lasciamo maturare andando avanti nella visione.
Il grande cast di American Horror Story riunito in una stagione letteralmente corale
Il pilastro, o meglio i pilastri fondamentali della serie antologica di Murphy e Falchuck sono gli attori che nel corso di questi ormai otto anni ne hanno fatto parte. In Apocalypse troviamo nuove leve come Billie Lourd, Adina Porter, Joan Collins e Cody Fern, veterani come Sarah Paulson, Kathy Bates ed Evan Peters e guest star tanto attese tra cui Taissa Farmiga, Frances Conroy, Emma Roberts, Connie Britton, Dylan McDermott, Lily Rabe e la già citata Jessica Lange. Difficile, ma non impossibile amalgamare così tanti nomi in sole dieci puntate da circa cinquanta minuti ciascuna. Il rischio di sbagliare è alto, eppure in The End i primi personaggi presentati riescono a farsi largo introducendo la storia che pone al suo centro Micheal Langdon, personaggio interpretato da Cody Fern – già visto in American Crime Story – L’assassinio di Gianni Versace nel ruolo dell’architetto David Madson ucciso da Andrew Cunanan – chiave di volta e punto cardine del collegamento tra Murder House e Coven: solamente il cognome dovrebbe guidarci verso la consapevolezza di chi realmente sia quest’uomo tanto misterioso quanto terribile.
American Horror Story – Apocalypse inizia il suo percorso a piccoli passi. Forse proprio per questo convince nella sua introduzione e ci lascia credere che questa nuova stagione riuscirà a riportare l’orrore nella serie antologica. I presupposti ci sono tutti.