Welcome To the Rileys: recensione del film con James Gandolfini

La recensione di Welcome To the Rileys è un film diretto da Jake Scott, con Kristen Stewart, James Gandolfini, Melissa Leo, Lance E. Nichols e David Jensen

Welcome To the Rileys è un film diretto da Jake Scott, presentato al Sundance Film Festival, con Kristen StewartJames Gandolfini, Melissa Leo, Lance E. Nichols e David Jensen.

James Gandolfini interpreta Doug Riley, un imprenditore di forniture idrauliche che vive con sua moglie Lois (Melissa Leo) ad Indianapolis. Doug e Lois sono una rispettata coppia dell’Indiana divorata dal dolore per la morte della loro figlia adolescente, in seguito ad un incidente stradale. Questo lutto inaccettabile li ha resi sempre più distanti, ed ognuno dei due ha affrontato il dolore in maniera personale: lui accompagnandosi spesso dal fumo di una sigaretta al buio del suo garage, lei scegliendo di non uscire più di casa. Un giorno Doug si reca a New Orleans per un convegno e in un locale incontra una giovanissima spogliarellista, Mallory (Kristen Stewart), che fin da subito prende sotto la sua ala, stringendoci uno strano accordo di convivenza, cercando un nuovo modo di guarire dal suo dolore.

Welcome To the Rileys

Welcome To the Rileys: il film con Kristen Stewart e James Gandolfini

Welcome To the Rileys è una pellicola molto toccante in cui il regista Jake Scott, figlio di Ridley e nipote di Tony, edifica un racconto che è il risultato dell’incrocio di due trame, ovvero la storia di una coppia immersa nel dolore della perdita di una figlia e la storia di una spogliarellista-prostituta che l’uomo tenterà di riscattare. Il film si apre come una storia sulla redenzione, sulla guarigione da un dolore e da una vita ferma ad un’impasse ma è anche la storia di una sovrapposizione, in cui i personaggi si incastrano e si riflettono nelle loro piccole macerie e ciò che si ricrea non è un’unione magica o facile.

Welcome To the Rileys mantiene intatto il proprio fragile realismo dall’inizio alla fine; il film non ha scene potenti o climax, ma comunque detiene una forza interiore che sprigiona la sua violenza nei momenti di stasi, nelle piccole coincidenze e nell’evoluzione dei personaggi. Guardando il film di Jake Scott si entra in totale empatia con questi tre personaggi, così diversi e così veri, che decidono di sfuggire dalla propria vita intrappolata nell’elaborazione di un lutto, cercando un nuovo modo di stare al mondo.

Welcome To the Rileys

Welcome To the Rileys mantiene intatto il proprio fragile realismo dall’inizio alla fine

Kristen Stewart si spoglia sia fisicamente che emotivamente: l’attrice mostra tanti colori e dettagli anche solo con il proprio corpo, in modo spesso sfacciato, crudo e profano, donandoci un’interpretazione di una ragazzina ostile e vulnerabile, cresciuta da sola con la sua sgualcita uniforme da spogliarellista, con gli occhi cerchiati da un trucco esagerato e il seno appena sbocciato coperto da un volgare nastro adesivo.

Il suo personaggio costruisce un rapporto forte e furibondo con Doug, che a sua volta non nasconde mai la sua vulnerabilità. Doug è sempre gentile, mai minaccioso, ed è toccante poter vedere come l’attore veicoli la sua urgenza, ovvero il desiderio di ricostruire un privato, un’affezione perduta e un rapporto con la moglie paralizzato, chiuso in una agorafobia inestricabile, la cui unica salvezza sembra provenire da una decisione avventata. Welcome To the Rileys narra una storia forse già vista ma lo fa con uno stile credibile e composto ed linguaggio minimalista e asciutto, un film che invita volontariamente lo spettatore nel quotidiano di una coppia che si avvicina sempre di più alla dissoluzione, creando una storia tesa che si forgia nei sentimenti inespressi e sulla fisicità eloquente degli attori.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.6