Tim Robbins in 10 film, i migliori della sua carriera!
Quali sono i film migliori di Tim Robbins? Ecco alcune pellicole che dovete vedere, da Le ali della libertà a Perfect Day.
Tim Robbins, all’anagrafe Timothy Francis Robbins, nato il 16 ottobre 1958 a West Covina, in California, è l’ultimo di quattro figli di una famiglia cattolica di origini irlandesi. Attore versatile e originale, in grado di passare con grande abilità dal dramma alla commedia, ha saputo negli anni farsi notare anche come regista attraverso film acclamati e impegnati come Dead Man Walking.
Ha vinto un premio Oscar come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione nel film di Clint Eastwood Mystic River ed è stato nominato anche come miglior regista per Dead Man Walking. Ha inoltre vinto tre Golden Globes. Il primo ruolo che gli diede la celebrità fu nel film Bull Durham – Un gioco a tre mani.
Robbins ha una formazione teatrale e a volte tutt’ora torna al teatro tra un film e l’altro. Sensibile da sempre alle tematiche sociali, ha spesso cercato attraverso il suo lavoro di promuovere riflessioni e conoscenza su argomenti d’attualità e problematiche odierne, in un marcato impegno socio-politico.
Ma quali sono le migliori interpretazioni della sua lunga carriera cinematografica, iniziata a metà degli anni Ottanta e tutt’ora affermata su altissimi livelli?
Bull Durham – Un gioco a tre mani di Ron Shelton (1988)
Primo ruolo celebre per Robbins, che nel film interpreta un ottuso lanciatore di baseball, senza grande esperienza ma promettente e talentuoso. Con questa divertente e riuscita interpretazione l’attore troverà la notorietà di fronte al grande pubblico. Il film narra la storia di una mediocre squadra di baseball di seconda divisione in cui il principale giocatore veterano dovrà prendersi in carico la crescita del nuovo giovane rampante inserito nella squadra, che si divide tra il gioco e il divertimento con un’insegnante fanatica del baseball. Accanto a Robbins, in un trio affiatato, Kevin Costner e Susan Sarandon. Robbins e la Sarandon diventeranno poi marito e moglie fino al 2009.
Allucinazione perversa di Adrian Lyne (1990)
Acclamato dalla critica e dal pubblico, in questo film Robbins interpreta un marine impegnato nella guerra del Vietnam che viene gravemente ferito durante una missione e portato d’urgenza in sala operatoria. Durante la sua degenza verrà tormentato da terribili e mostruose allucinazioni, fino al momento in cui scoprirà che tutto ciò è dovuto al fatto che le autorità militari in gran segreto avevano sperimentato sul suo plotone un nuovo tipo di droga che rendesse i soldati più aggressivi. Una forte denuncia alla guerra vietnamita e un indice puntato sulle conseguenze psicologiche dei conflitti armati. Il tutto sorretto dalla magistrale interpretazione dell’attore protagonista, vero fulcro della narrazione.
I Protagonisti di Robert Altman (1992)
Nel film di Altman interpreta un produttore sull’orlo del declino perseguitato da uno sceneggiatore di cui non aveva mai accettato lo script, che finirà per uccidere, scoprendo poi però essere la persona sbagliata. Il film è un atto d’accusa forte su alcuni meccanismi, metodi e abitudini del sistema hollywoodiano, reso perfettamente attraverso il genere della commedia nera e diventato una sorta di specchio dell’America intera. Un ruolo grandioso che sembra cucitogli addosso, dove il suo sguardo perso e sadico al tempo stesso, gli regala il premio per la miglior interpretazione maschile al Festival Di Cannes.
America oggi di Robert Altman (1993)
Dopo I Protagonisti altra partecipazione ad un film di Robert Altman. In questo caso si tratta di un racconto corale sui vizi, le perversioni, le storture e i drammi nascosti dell’America. 22 protagonisti per 9 storie che si intrecciano tra due eventi dirompenti che aprono e chiudono il film. Tra la moltitudine di personaggi, interpretati da un cast all-stars, spicca anche Robbins nei panni di un poliziotto padre di famiglia particolarmente “donnaiolo”. Il film vinse il Leone D’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
Le ali della libertà di Frank Darabont (1994)
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Diventato un vero e proprio cult, tra i film più amati di sempre dal pubblico, Shawshank Redemption, oltre che da una grande sceneggiatura, è retto dalla magistrale prova attoriale di Robbins nei panni del carcerato (ingiustamente) Andy Dufresne, che riuscirà nel corso degli anni a trovare redenzione e libertà, non prima d’essere passato per le angherie e le vessazioni della vita carceraria. Grande il carisma dell’attore – perfettamente spalleggiato dal co-protagonista Morgan Freeman – intenso e convincente, immedesimato pienamente nel contesto della vicenda che punta l’indice in maniera diretta contro il sistema carcerario e di giustizia statunitense.
Mister Hula Hoop di Joel Coen (1994)
Nello stesso anno de Le ali della libertà, recita anche in questo film dei fratelli Coen, dove interpreta lo stralunato e sognatore Norville Barnes, il quale appena assunto da un’azienda ne diventerà in brevissimo il presidente grazie alla geniale invenzione dell’hula hoop, il famoso anello da far roteare attorno al corpo. Verrà però raggirato dal CdA dell’azienda, composto da vecchie volpi del campo imprenditoriale. Una commedia che si presenta come una favola moderna, con personaggi originali e fuori dagli schemi, configurata come una critica al capitalismo e alle storture della grande industria e finanza. Robbins è perfetto nei panni dell’ingenuo protagonista, ricalcando e ricordando per certi versi i personaggi delle screwball commedies del cinema americano classico.
Arlington Road – L’inganno di Mark Pellington (1999)
In questo thriller Robbins interpreta il nuovo enigmatico e inquietante vicino di casa di un padre di famiglia, interpretato da Jeff Bridges, da poco rimasto vedovo e con un figlio da accudire. Un’interpretazione tesissima e agghiacciante nei panni di quello che si rivelerà essere un terrorista che di volta in volta cambia identità per realizzare un attentato. Un viaggio nella folle mente di un attentatore collocato nella tranquilla periferia urbana statunitense, con un finale azzeccatissimo.
Mystic River di Clint Eastwood (2003)
Il ruolo che gli valse il premio Oscar. Nel film di Eastwood interpreta Dave Boyle, un uomo cresciuto con un grande trauma a causa di un avvenimento che lo ha visto sparire da bambino per quattro giorni interi, portato via in macchina da un apparente poliziotto, mentre si trovava coi suoi due amici di infanzia. I tre si ritrovano 25 anni dopo in occasione di un grave lutto, la morte della figlia adolescente di uno dei tre. Mystic River è un durissimo racconto morale e psicologico, costruito perfettamente da Clint Eastwood e interpretato magnificamente dai suoi protagonisti, in una gara di bravura dove spiccano Sean Penn e Tim Robbins. Quest’ultimo struggente e calato perfettamente in tutto il malessere e in tutta la drammaticità del personaggio nella sua complessità umana e mentale.
La vita segreta delle parole di Isabel Coixet (2005)
Un film intimista e delicato, un dramma dai risvolti sentimentali. La protagonista Hanna, sorda e schiva operaia di fabbrica, decide di trasferirsi per un periodo su una piattaforma petrolifera per fare una nuova esperienza, dove dovrà accudire un lavoratore gravemente ustionato da un incidente sul lavoro. Questo è interpretato da Robbins che, recitando per quasi tutto il film fermo su un letto, riesce a trasmettere tutte le sofferenze, difficoltà e intime emozioni del personaggio, che entrerà a poco a poco sempre più in un profondo contatto con la protagonista.
Perfect Day di Fernando León De Aranoa (2015)
Ambientato nel 1995 nei Balcani, il film vede protagonisti un gruppo di cooperatori umanitari impegnati a liberare un pozzo, indispensabile per l’approvvigionamento idrico della zona, da un cadavere che vi giace all’interno. Robbins interpreta il personaggio maggiormente sui generis del gruppo, un volontario di lungo corso avverso alle regole e dallo spirito anarcoide, a cui sono affidate le migliori battute dello script, e lo fa in maniera istrionica e convincente. Perfect Day è una commedia, condita da alcuni tratti drammatici, capace di raccontare con grande ironia e in maniera tagliente la guerra e tutto ciò che questa comporta. Alcuni dialoghi della coppia Benicio Del Toro – Tim Robbins sono memorabili.