Hill House: ci sarà la stagione 2?
Dopo il finale della prima stagione di Hill House molti s'iniziano a chiedere cosa succederà nella stagione 2 e soprattutto se si farà
Hill House, la serie disponibile sulla piattaforma Netflix dal 12 ottobre, non è solo una storia di fantasmi e case infestate. Ispirata al romanzo, pubblicato in Italia da Adelphi e noto con il titolo di Incubo a Hill House, della maestra del gotico e dell’horror Shirley Jackson, la serie deve alla sua fonte non tanto il plot (i contatti tra romanzo e adattamento sono assai esili) quanto la capacità di evocare una tensione sottile, un brivido orrorifico che si dipana sottopelle e che coinvolge i nodi profondi della psiche, quei vicoli ciechi della nostra mente che, spesso, da sola, si segrega e si dibatte in prigioni ed angustie auto-inflitte.
La recensione di Hill House
Il genio di Flanagan, che ha ‘chiuso’ senza chiudere veramente
L’abilità del regista e sceneggiatore, Mike Flanagan, giovane anagraficamente, ma con una lunga esperienza dei codici del cinema di genere, si è, dunque, rivelata soprattutto nella capacità di creare un prodotto televisivo non solo votato all’entertainment, ma capace di investire le situazioni di uno spessore emotivo, di dissodare una profondità di riflessione e, parallelamente, di introdurre un elemento perturbante potenzialmente durevole, uno stile nello story-telling terrifico che può, in futuro, aprirsi a ulteriori diramazioni, anche se la vicenda dei fratelli Crain, con il loro coacervo di traumi infantili e irrisolti relazionali, potrebbe considerarsi perfettamente conclusa con il decimo episodio della prima stagione.
Le speculazioni che riguardano la possibile, ma non annunciata, realizzazione di un secondo capitolo si stanno, infatti, moltiplicando. Flanagan ha sì chiuso il cerchio, ma allo stesso tempo disseminato nei dieci episodi da lui ideati e diretti una notevole quantità di easter eggs, un termine ‘tecnico’ della narratologia filmica che indica quegli elementi ricorrenti, quelle spie, dipendenti da un linguaggio cifrato, che sono in grado di fornire indicazioni, in modo spesso inavvertito, sulla continuazione della vicenda rappresentata.
La spiegazione di Hill House
Gli Easter Eggs suggeriscono infinite possibilità di continuazione
Quali potrebbero, allora, essere i filoni il cui sviluppo sarebbe suggerito dagli easter eggs? Michiel Huisman, l’attore olandese che interpreta Steven Crain, si è lasciato sfuggire alcune considerazioni sibilline, dichiarando che «le possibilità di continuazione, per la serie, sono infinite: tra queste, un ritorno alla casa dei fratelli da adulti, un prequel o l’introduzione di nuovi scenari, di nuove case infestate». Oliver Jackson-Cohen, che recita nella parte di Luke, ha osservato che il genio di Flanagan si vede soprattutto in questo, «nel far sembrare che il libro sia chiuso, ma, se poi lo osservi da più vicino, ti accorgi che non è così chiuso come sembra».
Le strade da percorrere potrebbero, dunque, essere tante e nessuno al momento si è sbilanciato: è probabile che Flanagan opti per approfondire il passato di Poppy e William Hill o che scelga di seguire l’evoluzione professionale e personale dei quattro fratelli. Non è escluso neppure lo spin-off, magari seguendo la traccia di quel fantasma apparso a Steven che ha, poi, chiuso la porta dietro di sé. Gli ultimi arrivati, Hugh e Mrs. Dudley, potrebbero, inoltre, fornire materiale interessante. Al momento, Netflix non ha divulgato alcuna notizia ufficiale sul rinnovamento della serie, ma i giudizi di critica e pubblico, concordi per una volta sulla qualità del prodotto, lasciano ben sperare. Tra i fan della serie, ve n’è anche uno d’eccezione: Stephen King. L’autore, mostro sacro della letteratura horror, dal suo account Twitter ha cinquettato che di solito non si interessa a questo genere di revisionismi, ma che la versione di Mike Flanagan del romanzo di Shirley Jackson, per l’autore un vero e proprio capolavoro nonché testo di riferimento, è «vicina all’opera di un genio».