I Vichinghi: recensione
Di film sui Vichinghi se ne sono visti tanti: gli impavidi guerrieri del nord sono personaggi da sempre amati e apprezzati dal grande pubblico, ma nessun altro film prima d’ora era riuscito a portare in scena le gesta di questo popolo fondendo la cura per il contesto storico e la scenografia con la scelta di una storia che scorresse alla velocità dell’intrattenimento cinematografico.
I Vichinghi (trailer, clip) ha deciso di raccogliere questa sfida grazie all’iniziativa del produttore Ralph S. Dietrich e all’impeccabile preparazione del regista Claudio Fäh (L’Uomo Senza Ombra 2, Starship Troopers: Marauder, Sniper 4: Bersaglio Mortale), il quale si è mostrato da subito entusiasta all’idea di abbracciare tale ambizioso progetto.
Perché la storia risultasse il più verosimile possibile, la troupe ha dovuto affrontare le insidie del lavoro “sul campo”, scegliendo come scenario le incantevoli ma climaticamente non facili coste del Sud Africa e ricorrendo agli Studios di Cape Town solo per la sequenza iniziale del naufragio, riprodotta ricorrendo agli economici – ma non per questo meno efficaci e suggestivi – trucchi della vecchia tradizione: utilizzando un semplice guscio d’uovo, infatti, è stato possibile simulare il rumore della nave, effetto che gli Americani sono soliti ottenere con costose pompe idrauliche.
Veniamo alla trama: nel IX secolo un gruppo di Vichinghi cacciati dal proprio re e capeggiati dal giovane leader Asbjörn (Tom Hopper), incorre in un infausto naufragio nel tentativo di raggiungere la Gran Bretagna: il piccolo esercito di guerrieri, decimato dalla tempesta marina e approdato in prossimità di una scogliera, si trova così ad affrontare l’ostilità degli abitanti della Scozia, noti per i loro modi poco affabili. Unica via di salvezza, il fortuito rapimento della figlia del re del luogo, Dunchaid (Danny Keogh), il quale viene ritenuto erroneamente disponibile a pagare un lauto riscatto. Comincia, così, una fuga attraverso il Paese nel tentativo di raggiungere il lontano accampamento amico, durante la quale gli uomini del Nord troveranno l’appoggio dell’abile e scaltro monaco ribelle Conall (Ryan Kwanten) ma anche del coraggio e delle capacità “sensitive” del loro ostaggio, la bella Lady Inghean (Charlie Murphy).
La pellicola scorre con una buona dose di situazioni originali e colpi di scena, avvincendo lo spettatore che, anche grazie ai modi diplomatici che il leader Tom Hopper sa ben celare dietro i suoi possenti muscoli, dimentica presto la natura criminale del gruppo: la scelta di mettere in risalto la potenza dei legami e della relazioni fra combattenti finisce per coinvolgere il pubblico anche dal lato emotivo, colpito dal risalto dato ai temi dell’amicizia, della lealtà e del sacrificio.
Gli effetti speciali, davvero ben realizzati, non danno mai l’idea di essere artefatti, laddove le molte battaglie sono gestite in modo estremamente realistico (la scelta di usare spade vere ha rappresentato in più occasioni un rischio per l’incolumità degli attori, che hanno scelto di far entrare in scena gli stuntmen solo dove ritenuto indispensabile).
Nonostante le tante note di merito, tuttavia, non mancano le ingenuità tipiche di certi standard hollywoodiani: alcuni eccessi che rendono improvvisamente inverosimili scene fino a quel punto ottimamente gestite avrebbero potuto essere evitati, così come l’eccessiva enfasi data alle capacità combattive di una donna (di stirpe reale, per giunta) e di un monaco cristiano che mettono quasi in ombra la potenza dei vichinghi…decisamente troppo.
L’azione, tuttavia, non manca e gli appassionati del genere saranno sicuramente soddisfatti, così come gli appassionati di heavy metal che vedranno l’eccentrico frontman degli Amon Amarth (Joahnn Hegg), davvero ben assortito nei panni del vichingo Valli , nonostante il suo sia un vero e proprio debutto nel mondo del cinema.
I Vichinghi arriverà nelle sale italiane il 27 novembre, distribuito da Eagle Pictures. Nel cast anche il “nemico” Anatole Taubman, James Norton, Darrell D’Silva, Leo Gregory, Ed Skrein, Ken Duken, Richard Lothian e Mark Strepan.
Di seguito, vi presentiamo il poster ufficiale e alcune clip del film: