L’altra metà della storia: la spiegazione del finale del film
L'altra metà della storia e un classico british drama dall'andamento pacato e poco avvincente che punta tutto su un plot twist finale totalmente inaspettato...
Ogni storia, dalla più semplice alla più intricata, possiede sempre una moltitudine di punti di vista a seconda delle persone che in essa sono coinvolte e che possono farla apparire in maniera completamente diversa. Questo succede non solo perché ognuno di noi vede uno stesso fatto in modo differente e, di conseguenza, lo racconta in maniera tale, ma anche perché non tutti noi abbiamo lo stesso grado di conoscenza in merito a una vicenda in questione: c’è chi conosce un determinato particolare della storia e chi invece possiede un altro dettaglio da aggiungere al racconto per renderlo più esauriente.
Nessuno però conosce mai l’avvenimento per intero cosicché ci tormentiamo nel porre domande ai vari personaggi implicati in modo da colmare i vuoti che non riusciamo a spiegarci. E questo diventa ancora più difficile quando cerchiamo di dare un senso non tanto a un avvenimento quanto alla vita (e alla fine) di una persona. Da questo punto vista, Orson Welles con il suo Quarto Potere ha fatto la storia del cinema, dimostrandoci come sia impossibile arrivare a conoscere fino in fondo una persona diversa da noi stessi, poiché ciascuno di noi può arrivare a scoprire solamente alcuni tratti di essa.
Adattamento cinematografico del libro intitolato Il senso di una fine di Julian Barnes, L’altra metà della storia si pone come obiettivo principale proprio quello di farci calare nella vita del protagonista per poi colmare solo nel finale i diversi vuoti che emergono di volta in volta nel corso del suo racconto. Tony Webster, interpretato dal premio Oscar Jim Broadbent, è un anziano divorziato che possiede un negozio di macchine fotografiche Laika nel cuore della Londra attuale. Un giorno, egli riceve una lettera da parte dello studio legale della defunta signora Sarah Ford, madre della sua ex-fidanzata Veronica che l’uomo aveva incontrato negli anni ’60 durante i suoi studi universitari. L’avvocato lo informa di aver ricevuto in eredità 500 sterline e due documenti, uno dei quali parla di un misterioso regalo a lui dedicato. Ma perché mai la madre di una sua ex dovrebbe mandargli dei soldi e un dono dopo tutti questi anni e soprattutto considerando la brusca rottura avvenuta tra lui e la ragazza?
L’altra metà della storia: un racconto fatto di ricordi e riflessioni sulla vita presente
È così che inizia un viaggio nei ricordi del protagonista, formato da continui flashback e ritorni al presente che destabilizzano e rendono (volutamente) poco chiaro l’evolversi degli eventi accaduti durante la sua giovinezza e dei rapporti interpersonali che al tempo intratteneva con gli amici e la ragazza di quel tempo ormai andato. Alla ricerca di una spiegazione plausibile per questa improvvisa e inattesa eredità, Tony racconta questa situazione all’ex-moglie Margaret, rivelandole inoltre il suo primo e unico incontro con la donna avvenuto nella tenuta della famiglia Ford.
Tra battute sarcastiche e confessioni fin troppo esplicite e dettagliate, l’uomo rievocherà la sua gioventù partendo dal momento in cui al suo gruppo di migliori amici si aggiungerà un nuovo ragazzo di nome Adrian Finn, appassionato di filosofia e sempre pronto a iniziare una conversazione ai limiti della ragionevolezza con il loro professore di storia. Dopo il diploma, i giovani prenderanno strade diverse: Adrian sarà accettato alla prestigiosa Cambridge per una laurea in filosofia, mentre Tony andrà all’Università di Bristol per studiare letteratura inglese con la speranza di diventare un poeta.
Proprio durante il suo periodo universitario, Tony conosce e si innamora di una ragazza di nome Veronica Ford, la quale deciderà di portarlo a un inverosimile weekend in campagna per conoscere i genitori e il fratello che si dimostreranno amichevoli ma anche parecchio eccentrici nel loro modo di rapportarsi con il ragazzo, in particolare la madre di Veronica. Durante una colazione alquanto surreale, la donna arriva a flirtare in maniera piuttosto plateale con Tony e lo avverte di stare attento alla vera natura della ragazza e di cercare di “non darla sempre vinta alla figlia”. In seguito a queste parole enigmatiche, il protagonista lascerà la casa e tornerà all’università senza dare troppo peso alle parole della donna, decidendo piuttosto di presentare la fidanzata ai suoi migliori amici. Poco tempo dopo quest’incontro, nonostante secondo Tony la relazione stesse andando bene, Veronica prenderà la decisione di lasciarlo senza un’apparente e chiara motivazione, lasciando il giovane confuso e amareggiato.
Solo in seguito, il ragazzo scoprirà il motivo della loro rottura grazie a una lettera del suo amico Adrian, in cui quest’ultimo spiega come lui e Veronica abbiano iniziato una relazione subito dopo il loro primo incontro e chiedendo all’amico la sua benedizione per la loro coppia. Sebbene in un primo momento Tony sia intenzionato a lasciar perdere e rispondere in maniera indifferente, egli si farà prendere dalla rabbia e dalla frustrazione e scriverà una lettera di cui si pentirà amaramente per il resto della vita, augurando alla coppia di vivere in maniera infelice e di avere un figlio insieme un giorno, cosicché quest’ultimo possa pagare per i peccati che hanno commesso i suoi genitori. Questa rappresenterà l’ultima conversazione tra i due ragazzi poiché, alcuni anni dopo, Tony scoprirà dai suoi amici come Adrian abbia deciso di suicidarsi nonostante apparisse a tutti felice e innamorato.
Ne L’altra metà della storia, dopo una serie di flashback si arriva alla spiegazione finale
Si arriva così alla fine di questo viale dei ricordi del protagonista ma si è ancora lontani dalla conclusione della storia ed è per questo che il film torna definitivamente ai giorni nostri per scoprire il misterioso regalo che la donna ha lasciato a Tony in eredità, il quale si scoprirà essere il diario segreto di Adrian, conservato in tutti questi anni da Veronica. Il protagonista deciderà a questo punto di ricontattare i suoi vecchi amici per ottenere delle indicazioni su dove poter trovare la sua ex-fidanzata. In seguito a una mail, la donna deciderà di incontrarlo, nonostante provi ancora del rancore nei suoi confronti, e rivelandogli che ella ha distrutto il diario, conservando però la lettera offensiva che l’uomo aveva inviato ad Adrian. L’incontro con Veronica non produce quindi per Tony alcun successo, lasciandolo più confuso di prima sui motivi che hanno spinto l’amico a togliersi la vita tanti anni prima ma soprattutto frustrato per non aver avuto la possibilità di leggere il suo diario, unico indizio dell’eventuale malessere che il giovane poteva covare dentro di sé.
Non convinto della storia che Veronica gli ha raccontato e sperando di ottenere ulteriori informazioni dalla donna, il protagonista deciderà infine di seguirla fin dentro un locale dove la vedrà in compagnia di un ragazzo con disturbi mentali e dai capelli rossi molto simile ad Adrian e che Tony supporrà essere il frutto dell’amore tra i due. Le malevoli parole scritte in quella lettera hanno quindi sortito l’effetto sperato e la donna si è ritrovata costretta a crescere un figlio malato senza un compagno vicino che potesse aiutarla nelle difficoltà. Ma non sempre ciò che vediamo è effettivamente ciò che in realtà è. Con un inaspettato colpo di scena, Tony scoprirà da alcuni giovani che frequentano il locale che quel ragazzo non è il figlio di Veronica, bensì suo fratello. Adrian non era innamorato di lei ma piuttosto di sua madre Sarah che, a quanto pare aveva un debole per tutti i ragazzi che la figlia portava a casa, quasi fosse gelosa delle belle conquiste della ragazza. In tutti questi intrighi, probabilmente Adrian aveva deciso di togliersi la vita perché impossibilitato di vivere il suo amore con la donna che amava per davvero o forse perché non sopportava più i sotterfugi a cui era obbligato per poter stare con una persona sposata e con figli o, ancora, forse perché la notizia di essere padre aveva sconvolto interamente la sua vita e non è stato in grado di accettarlo: nessuno saprà mai il senso della sua fine.