L’esigenza di unirmi ogni volta con te: recensione
“L’amore, la difficoltà di amare ed essere felici, l’ossessione dei sentimenti, la fragilità umana quando viene travolta da tutto questo”. Questi i temi – seguendo le stesse parole di Tonino Zangardi – cari alla filmografia del regista e particolarmente lampanti nella sua ultima opera, L’esigenza di unirmi ogni volta con te. Un titolo eloquente, che suggerisce immediatamente l’idea di quell’ urgenza nascosta dietro ogni grande passione, capace di sbriciolare routine e certezze e di spingere le azioni dell’individuo ben oltre i rassicuranti limiti della propria razionalità. Protagonisti Giuliana (Claudia Gerini) e Leonardo (Marco Bocci), lei semplice commessa di un supermercato, moglie di un imprenditore devoto e rassicurante, lui affascinante e tormentato poliziotto in borghese, sulle tracce di una banda di rapinatori. I mondi apparentemente opposti dei due cominciano ad incontrarsi alla cassa del negozio, dove un semplice scambio di sguardi quotidiano si trasforma progressivamente in un desiderio profondo e viscerale, destinato ad esplodere in seguito all’intervento di Leonardo per sventare la rapina della quale Giuliana resta vittima. Comincia così una storia in cui la passione prende la forma di un’esigenza di fusione e compenetrazione reciproca che porterà i due protagonisti ad una profonda introspezione, fatta di domande sul proprio passato segnate dallo strenuo tentativo di liberarsene, alla ricerca di un futuro insieme che però fatica a prendere forma…
Tratto dall’omonimo romanzo di Zangardi, edito da RCS, e da lui stesso sceneggiato, L’esigenza di unirmi ogni volta con te esordisce con un suggestivo flash forward per poi ricostruire a ritroso i due mesi che precedono la scena dell’inizio, riuscendo a creare nello spettatore un’appropriata sensazione di disorientamento in cui l’ordine degli eventi dà la precedenza al calarsi nelle emozioni impetuose dei protagonisti. Il problema maggiore sorge a partire dalla scena clou, che funge da premessa alla discesa nel lato oscuro della medaglia, nella quale assistiamo ad una sorta di pantomima durante la quale, nonostante l’estrema drammaticità della situazione, risulta impossibile trattenere l’ilarità. Colpa di una recitazione non ottimale ma soprattutto della costruzione stessa della sequenza in cui battute non proprio azzeccate si fondono con cliché da thriller di terza categoria, col risultato di interrompere bruscamente l’empatia e l’immedesimazione con i personaggi che fino a quel momento, tutto sommato, aveva funzionato.
Buone le prestazioni di Gerini e Bocci (decisamente meno quella del marito di Giuliana Marc Duret) che, a dispetto delle aspettative, si rivelano una coppia cinematografica credibile ed affiatata, anche nelle scene più hot; probabilmente, tuttavia, il regista ha peccato di onniscienza, pretendendo che le complesse dinamiche alla base del legame tra i protagonisti, ben esplicitate nel libro, emergessero con altrettanta chiarezza dalle azioni e reazioni di Giuliana e dai flashback che tentano di ricostruire il passato travagliato di Leonardo, obiettivo parzialmente mancato, col risultato di mantenere la comprensione delle ragioni dei personaggi piuttosto superficiale e di far perdere tangibilità alla bellissima e profonda suggestione contenuta nel titolo.
A correggere il tiro, invece, una colonna sonora davvero emozionante, capace di far parlare le sensazioni di Giuliana e Marco molto di più rispetto alla sceneggiatura, un lavoro svolto egregiamente dai Mammuth, alla seconda esperienza con un film di Zangardi dopo Sandrine nella pioggia, qui autori di una soundtrack a cavallo tra l’acustico e l’elettronico, in perfetta sintonia con i sentimenti non espressi dei protagonisti e incisiva nell’incarnare il cambio di registro del film da love story a road movie.
Nel complesso L’esigenza di unirmi ogni volta con te lascia la sensazione di un’occasione parzialmente mancata e, duole dirlo, a causa di variabili che potevano essere controllate senza troppe difficoltà.
Il film raggiungerà le sale italiane in circa 90 copie il 24 settembre distribuito da Microcinema.