Into the Grizzly Maze: recensione del thriller di David Hackl

La recensione di Into the Grizzly Maze, action thriller diretto da David Hackl, con James Marsden, Thomas Jane, Billy Bob Thornton e Piper Perabo

Into the Grizzly Maze è un action thriller diretto da David Hackl, interpretato da James Marsden, Thomas Jane, Billy Bob Thornton, Piper Perabo e Scott Glenn.

Rowan (James Marsden) e Beckett (Thomas Jane) sono due fratelli, ormai estranei, con un passato oscuro. Dopo che Rowan ha trascorso diversi anni in prigione per aver ucciso un uomo, Beckett è stato costretto ad affrontare da solo il dramma familiare che ha causato. Quando Rowan torna nella loro casa d’infanzia in Alaska sostiene che è li solo per onorare e ricordare il loro padre defunto, ma Beckett sospetta che Rowan nasconda il vero motivo e che ci sia qualcosa di non detto nella motivazione di suo fratello. Nel tentativo di appianare le loro divergenze, i due fratelli si riuniscono e decidono di avventurarsi in un campeggio: sfortunatamente per loro diventeranno preda di un orso grizzly feroce e inarrestabile. 

Into the Grizzly Maze

Into the Grizzly Maze: l’action thriller di David Hackl 

Into the Grizzly Maze è un film in cui diventa fin da subito molto netta la tematica man vs nature, vera protagonista del film quasi quanto l’orso Bart, grizzly furibondo e aggressivo che tenterà di riversare la propria follia omicida su ogni essere umano che gli capiti a tiro. Ma il film di David Hackl purtroppo è un noioso man vs nature, ambientato a Rowley, in Alaska, una piccola e tranquilla cittadina la cui popolazione possiede il dono di rispettare e apprezzare le molte meraviglie della natura, tra cui la variegata fauna selvatica che vive nei boschi circostanti.

Infatti nella pellicola si può ben osservare quanto sia sottolineata questa sua politica ambientalista: i boschi sono super protetti dal disboscamento illegale e ad essere protetto è anche il predatore più pericoloso del luogo, ovvero il grizzly. La legge è fatta rispettare severamente ed è portata avanti proprio da Beckett, sceriffo della cittadina che ha appeso il suo fucile al chiodo quando ha sposato la fotografa naturalista Michelle. Ma Beckett, assieme a suo fratello, si troverà a dover scappare e a cercare di sopravvivere con le proprie rispettive compagne nell’habitat primario degli orsi, un bosco labirintico e vasto.

Per quanto Into the Grizzly Maze resti una pellicola ambientata principalmente nei boschi dell’Alaska, il punto di vista narrativo è quasi totalmente proiettato nel mondo degli uomini, un mondo in cui i personaggi femminili sono solo meri accessori drammatici, vittime delle circostanze infauste. Le donne vengono costantemente salvate dall’uomo-eroe grazie al coraggio che ha dato loro in dono madre natura. Questa orripilante visione del mondo dell’uomo macho e sprezzante del pericolo, che viene a galla fin dai primi minuti del film, è talmente disturbante che lo spettatore è quasi portato automaticamente a tifare per il selvaggio orso Bart, che tenta di difendere il proprio territorio e i propri simili dalla mano dell’uomo.

Into the Grizzly Maze

Into the Grizzly Maze delude sia dal punto di vista narrativo che visivo

Into the Grizzly Maze è un action thriller che delude da molto punti di vista: sicuramente dal punto di vista narrativo, ma soprattutto dal punto di vista visivo poiché le scene, soprattutto quelle violente che coinvolgono il grizzly, sono determinate da una CGI a dir poco pietosa con zoom intensi ed effetti speciali imbarazzanti.

Into the Grizzly Maze non è quel film frenetico, furioso e aggressivo che ci si potrebbe aspettare: questa costante raffica di terrore boschivo non raggiunge un climax coerente, anzi arriva a scontrarsi con la tensione generale del film, che non sorprende e non incute alcuna emozione spiazzante. Il tono grottesco con cui viene presentato l’orso e vengono mostrati i suoi omicidi-parodia, ridimensiona totalmente quella che dovrebbe essere una macchina assassina infuriata: il grizzly, quando entra in scena non ha nulla, almeno visivamente, di quell’animale prepotente e brutale di cui si racconta nel film. Purtroppo il film di David Hackl delude ogni aspettativa, un prodotto d’intrattenimento che è destinato a finire nel dimenticatoio.

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 1.5
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1

1.6

Tags: Sky Cinema